Gianni Agnelli
Le auto (con aneddoti) del "sovrano" di Torino - FOTO GALLERY
20 curiosità sull’Avvocato. Nelle immagini che seguono, troverete 20 tra fuoriserie, modelli entrati in produzione e altri aneddoti sul compianto Gianni Agnelli, legati al mondo dell’auto.
Passo lungo. Le Lancia Thema e K in versione Limousine hanno accompagnato Gianni Agnelli in alcune occasioni ufficiali. Ma la K è stata usata persino per trasportare la Regina Elisabetta in visita al Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Com’è noto, la Lancia fu assorbita dal gruppo Fiat nel 1969, quando l’Avvocato era già da tre anni al vertice dell’azienda di famiglia. Agnelli lo definì un gesto generoso per salvare il marchio di Torino dall’estinzione.
E Basilicata fu. Se oggi esiste il polo produttivo di Melfi, il merito va dato anche a Gianni Agnelli che, di fronte all’allettante ipotesi di assemblare in Spagna l’erede della Uno, cioè la Punto, resistette: ''Siamo italiani, produciamola qui''.
Dono di nozze. La Ferrari 360 barchetta è un esemplare unico al mondo, commissionato da Gianni Agnelli come dono per l’amico Luca Cordero di Montezemolo in occasione delle sue nozze con Ludovica Andreoni.
Tanti titoli. Con Gianni Agnelli a capo del gruppo Fiat o come azionista di riferimento, numerosi sono stati i titoli e riconoscimenti attribuiti alle vetture italiane. Nell’ordine, sono state premiate come Auto dell’Anno le Fiat 124 (1967), 128 (1970) e 127 (1972), la Lancia Delta (1980), le Fiat Uno (1984), Tipo (1989), Punto (1995) e Bravo/Brava (1996), nonché le Alfa Romeo 156 (1998) e 147 (2001).
Green mobility. Tra le citazioni più famose di Gianni Agnelli non manca l’aforisma ''Mi sono simpatici gli ecologisti, ma hanno programmi costosi: non si può essere più verdi delle proprie tasche''. Eppure, sotto la sua presidenza il gruppo Fiat era all’avanguardia nello sviluppo della mobilità elettrica: oltre a vari prototipi come la DownTown nella foto, la Fiat diventa il primo marchio ad avere in gamma non una, ma ben due auto elettriche, cioè le Panda e Cinquecento Elettra.
Le Panda. E a proposito di Panda, diverse sono quelle utilizzate nel tempo libero dall’Avvocato Agnelli nelle sue varie residenze, tanto da averne possedute ben undici. Tra queste, non manca la 4x4 Trekking nella foto, restaurata nel 2018 da Garage Italia, e una più curiosa Panda Rock, cioè un Pandino cabriolet allestito dalla Moretti.
Multipla da spiaggia. Realizzata per l’Avvocato dalla Pininfarina nel 1956, la Eden Roc è una one-off su base Fiat 600 Multipla ispirata agli iconici motoscafi dell’epoca.
Mai goduta. Un’altra spiaggina, ispirata proprio alla vecchia Eden Roc e sviluppata sulla base della Multipla moderna, non è mai stata utilizzata dall’Avvocato, che l’aveva commissionata alla stessa Pininfarina prima della sua morte.
La Russia. Gettate da Vittorio Valletta le basi per una ricca collaborazione industriale con l’Unione Sovietica, grazie all’accordo del 1965 per la realizzazione dello stabilimento di Togliatti, Agnelli sarebbe ben presto diventato un interlocutore privilegiato dell’Urss, portando avanti con profitto i rapporti tra Mosca e Torino. Persino l’iconica Lada Niva del 1977, apprezzata anche in Europa, sarebbe nata con l’apporto dell’Italia, dal motore della 124 alle numerose componenti di origine Fiat.
Per tre. La 365 P è un’altra one-off Ferrari dell’Avvocato, commissionata dopo la presentazione dell’omonima concept, avvenuta nel 1965. Oltre al pregevole motore V12 4.4 da 320 CV, è dotata di un curioso abitacolo a tre posti, con quello del guidatore collocato al centro, in posizione più avanzata. Secondo Agnelli, ''al posto di guida in mezzo dovevi fare l'abitudine, perché mancava il riferimento al limite da una parte, destra o sinistra''.
Progetto ripreso. Se la X1/9 è entrata in produzione, il merito è dell’Avvocato. In visita alla Bertone, si innamorò di un prototipo con carrozzeria targa derivato dalla concept A112 Runabout, proposto invano all’Autobianchi per un’eventuale produzione di serie. Produzione che grazie all’Avvocato sarebbe avvenuta con il marchio Fiat a partire dalla fine del 1972.
Cuore trapiantato. Rimanendo in casa Fiat, sono ben nove gli esemplari dell’ammiraglia Croma posseduti dall’Avvocato, consegnati tre alla volta tra il 1986 e il 1993. Le prime sei vetture sono state realizzate partendo dalla versione Turbo i.e., ma con il motore 2.8 PRV della Thema. Sulle altre tre, basate sulle V6 2.5, è stato invece installato il V6 3 litri dell’Alfa Romeo.
Il Tridente. La one-off realizzata sulla base della Maserati 5000GT con telaio AM-103-008 è stata uno dei gioielli dell’Avvocato. Proprio al compianto presidente del gruppo Fiat è stato dedicato nel 2013 il nuovo stabilimento del Tridente di Grugliasco, denominato Avvocato Giovanni Agnelli Plant (AGAP). Dopo il trasferimento della produzione di Ghibli e Quattroporte a Mirafiori, in tale sito rimangono le attività di lastratura.
Con i tedeschi no. Negli anni sono state numerose le grandi operazioni che hanno coinvolto il gruppo Fiat, ma molte sono anche quelle mai andate in porto. Una di queste prevedeva un’alleanza tra il colosso di Torino e il gruppo DaimlerChrysler, ma Agnelli non si fidava: ''Se vendessimo ai tedeschi, mio nonno si rivolterebbe nella tomba: se è proprio necessario, lo faccia dopo la mia morte'', avrebbe detto all’epoca a Paolo Fresco, in quegli anni presidente della Fiat.
Le wagon. Non mancano neppure delle giardinette nel ricco elenco di auto dell’Avvocato. Tra le più note, troviamo la Lancia Thema Zagato Plus, ovvero una Thema fuoriserie carrozzata dall’atelier lombardo. La più curiosa, tuttavia, è stata forse la Fiat 130 Familiare ''Villa d’Este'' con le fiancate di finto legno e il portapacchi di Vimini, realizzata dalle Officine Introzzi su disegno del Centro Stile Fiat e utilizzata dall’Avvocato a Sainkt Moritz.
Integrale a cielo aperto. Questa Delta scoperta di colore argento è stata allestita in sei mesi per Gianni Agnelli (nella foto con la moglie Marella) sulla base della HF Integrale, la versione di serie dell’omonima icona dei rally.
Scoperta unica. La Ferrari Testarossa non era disponibile nella variante scoperta, ma nel 1986 l’Avvocato si fece comunque realizzare un suo esemplare con carrozzeria spider. Anch’essa di colore argento come la sua Delta cabriolet, presenta delle finiture blu, il colore preferito di Agnelli.
L’auto preferita. Il blu è anche il colore di carrozzeria e interni di questa Fiat 125: secondo Lapo Elkann, è l’auto preferita di suo nonno. Tale esemplare del 1967 è stato realizzato con un bialbero di 1.6 litri da 90 CV e la trasmissione automatica.
Il battesimo della categoria. Sembra che il termine barchetta, associato a quelle vetture scoperte che ricordano le imbarcazioni, risalga al 1948, quando l’Avvocato, vedendo la nuova Ferrari 166MM al Salone di Torino, pronunciò le parole ''ma questa è una barchetta!''.
L’omaggio iridato. La F2003GA è stata la monoposto del Cavallino per la stagione 2003 di Formula 1. La sigla GA rappresenta le iniziali di Gianni Agnelli, deceduto pochi giorni prima della sua presentazione. Con tale auto, guidata da Michael Schumacher e Rubens Barrichello, la Ferrari avrebbe poi ottenuto il titolo Piloti, con Schumi, e quello Costruttori.
Ormai venti anni fa, il 24 gennaio del 2003, veniva a mancare Gianni Agnelli, una delle figure più importanti della storia imprenditoriale del nostro Paese. Secondo le fonti dell’epoca, addirittura circa 100 mila persone si misero in fila alla camera ardente allestita al Lingotto per l’ultimo saluto all’Avvocato: da Washington a Mosca, che ai tempi dell’Urss lo considerava alla stregua di un capo di stato, la notizia della scomparsa dell'allora primo industriale d'Italia aveva raggiunto ogni parte del mondo.
L'uomo e le sue auto. Con la sua passione per le aziende di famiglia, prima fra tutte la Fiat, Agnelli ha più o meno volontariamente fatto parte della vita di tanti italiani, senza contare i dipendenti, i tifosi della Juve o della Ferrari. L'Avvocato, però, era anche un amante dell’eleganza, con una propria originalità, e della bella vita in generale, aspetti messi in mostra pure dal suo approccio alle auto: e proprio ai "suoi" motori (a cominciare dalle fuoriserie, tra cui una sportiva con tre posti davanti e varie spiaggine) è dedicata la nostra galleria d’immagini, in cui troverete venti curiosità che contribuiscono a costruire la figura - spesso gradita, a volte invisa - del "sovrano" moderno di Torino.