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Dalla Karmann Ghia alla Scirocco: le coupé del marchio tedesco – FOTO GALLERY
Volkswagen - Dalla Karmann Ghia alla Scirocco: le coupé del marchio tedesco – FOTO GALLERY
Volkswagen Karmann Ghia Typ 14. Nel 1953 Willhelm Karmann commissiona all’italiana Ghia la concept di una coupé su base Maggiolino. Il prototipo, disegnato da Luigi Segre, è pronto in quello stesso anno: piace al committente, ma anche alla stessa Volkswagen, che a sua volta commissiona alla Karmann la produzione di serie del veicolo.
Volkswagen Karmann Ghia Typ 14. Nasce così, nel 1955, una coupé 2+2 che rende planetaria la fama della Karmann di Osnabrück, nonché della Ghia. Del resto, il nome con cui è conosciuto questo capolavoro dell’automobilismo europeo racchiude tutte e tre le aziende coinvolte: Volkswagen, Karmann e Ghia. Il codice del modello specifico è Typ 14.
Volkswagen Karmann Ghia Typ 14. A partire dal novembre del 1957 la coupé viene affiancata dalla versione Cabriolet della Typ 14. Del resto, le scoperte rappresentano una grande specialità della carrozzeria Karmann. In 19 anni di carriera, la Typ 14 sarà prodotta in 362.601 unità in versione coupé e 80.881 scoperte.
Volkswagen Karmann Ghia Typ 34. Nel 1961 la famiglia delle Karmann Ghia si allarga con il debutto della più grande Typ 34, una coupé dal terzo volume più accentuato, derivata dalla berlina Typ 3. Rispetto alla Typ 14, non avrà grande successo.
Volkswagen Karmann Ghia TC Typ 145. Parliamo di un terzo modello Karmann Ghia, destinato al Sud America, dal nome TC (Touring Coupé). Prodotto in Brasile dal 1972 al 1975 in 18.119 esemplari, ha una coda fastback e un abitacolo 2+2. Credit image: Renzo Maia (cropped and adjusted by Mr. Choppers) – CC BY 3.0.
Volkswagen SP2. Si tratta di un’altra sportiva per il Sud America, dove viene prodotta a partire dal 1973. Venduta anche nella più economica e meno potente (70 CV invece di 80) versione SP1, pressoché identica, ha una linea moderna e grintosa per l’epoca, con un posteriore in stile Porsche.
Volkswagen SP2. Il nome SP sta per ''Sao Paulo'', in omaggio allo stato del Brasile dove questa vettura viene all’epoca prodotta, ma scherzosamente verrà ben presto associato alle parole ''Sem Potência'', ovvero ''Senza potenza'', per via delle prestazioni non esaltanti. L’auto rimarrà a listino fino al 1976.
Volkswagen Scirocco. Negli anni 70 la Casa di Wolfsburg decide di introdurre in gamma una coupé accessibile, da sviluppare sulla base della nascente Golf di prima generazione, dunque con uno schema tutt’avanti. Proprio come la fortunata hatchback, questa vettura vede la luce nel 1974. Del resto, in quell’anno esce di produzione la Karmann Ghia Typ 14, che necessita di un’erede.
Volkswagen Scirocco. E proprio come accade con la prima Golf, quest’auto nasce all’epoca dalla matita di Giorgetto Giugiaro, che disegna per lei una silhouette con una coda tronca abbinata a un lunotto spiovente.
Volkswagen Scirocco. Le versioni più sportive (o sportiveggianti) adottano all’epoca i doppi fari anteriori di forma circolare. Quelle più sobrie ed eleganti, come l’esemplare nella foto, hanno proiettori di forma rettangolare, quasi quadrata.
Volkswagen Scirocco. Non mancano all’epoca la versione GT e la GTI nella foto. Quest’ultima, in produzione dall’estate del 1976 con un motore da 1.6 litri e 110 CV, anticipa di qualche mese l’omonima versione della Golf. Oltre 500 mila saranno le Scirocco di prima generazione prodotte fino al 1981.
Volkswagen Scirocco. La seconda generazione arriva sul mercato nel 1981, con uno stile in linea con le nascenti tendenze di quel decennio, che rappresenta tuttavia una rispettosa evoluzione della serie precedente.
Volkswagen Scirocco. Debutta su questa serie uno spoiler posteriore, collocato sopra il lunotto, quasi alla sua base. Gli stessi proiettori posteriori verranno utilizzati anche dall’Aston Martin Virage, prodotta a partire dal 1989.
Volkswagen Scirocco. Alcune versioni, tuttavia, adottano persino uno spoiler più vistoso. Tra queste c’è la ''White Cat'' del 1985, caratterizzata da un look total white (persino la plastica dei proiettori posteriori, quando non illuminati, appare bianca) e dotata, appunto, di un alettone Zender.
Volkswagen Scirocco. La seconda generazione della coupé tedesca segna il debutto dei motori a quattro valvole per cilindro su questo modello. La più ambita versione, in effetti, è proprio la GTX 16v, con un motore da 1.8 litri e 136 CV. In totale saranno circa 290 mila le Scirocco prodotte fino al 1992.
Volkswagen Corrado. Già dal 1988, tuttavia, è entrata in produzione la Corrado, il cui nome deriva dallo spagnolo ''Correr'', cioè ''correre''. Un modello più prestigioso e sofisticato della Scirocco, sebbene inizialmente concepito come la terza generazione di quest’ultima.
Volkswagen Corrado. Sebbene l’impostazione sia quella di una tutt’avanti, è un’auto dalla tecnica pregevole. La vettura è infatti disponibile anche nella versione G60, sovralimentata con compressore G-Lader, ed è probabilmente la prima auto di serie con uno spoiler posteriore attivo, che fuoriesce a velocità superiori ai 120 km/h.
Volkswagen Corrado. La versione più prestigiosa è la VR6 con motore V6 da 2.9 litri e 190 CV, che manda in pensione la G60. Tale Corrado è riconoscibile soprattutto dai passaruota più larghi e dal cofano motore più bombato, oltre che dal badge rosso con la scritta ''VR6'' e la specifica calandra.
Volkswagen Corrado. Della celebre coupé di Wolfsburg vengono complessivamente prodotti 97.535 esemplari fino al 1995. La stessa Karmann, che si occupa dell’assemblaggio a Osnabrück, realizza due esemplari in versione scoperta come ipotesi di stile, per i quali non ci sarà un seguito produttivo.
Volkswagen Scirocco. Avviene invece in Portogallo la produzione della terza e finora ultima serie della Scirocco, sul mercato dal 2008. Il suo stile accattivante, da shooting brake, porta la firma di due maestri italiani del design, cioè Walter de Silva e Flavio Mazoni.
Volkswagen Scirocco. Già nel 2010 la vettura supera le vendite della precedente Corrado, toccando il traguardo dei primi 100 mila esemplari prodotti. Del resto, si tratta di una coupé da tutti i giorni, che può persino vantare bassi costi chilometrici con le versioni a gasolio.
Volkswagen Scirocco. Non solo: nel 2013 la nuova generazione porta a 1 milione gli esemplari prodotti delle varie generazioni della Scirocco, tanto che arriva sul mercato l’edizione celebrativa Million, riconoscibile dal colore Deep Black Metallic abbinato a una doppia striscia longitudinale che segue tutta la carrozzeria.
Volkswagen Scirocco. In totale saranno circa 272 gli esemplari prodotti fino al 2017, anno in cui esce di scena la Scirocco. Al momento, non sembra esserci spazio per un’eventuale erede: gli sforzi economici di Volkswagen e di altri colossi del settore sono ormai da tempo concentrati su modelli dai più ampi volumi di vendita e, ovviamente, sull'elettrico.
35 anni fa, nell’agosto del 1988, veniva presentata la Volkswagen Corrado. Una coupé sofisticata, tra le più innovative per il marchio di Wolfsburg, che avrebbe affiancato, per poi sostituire, la seconda generazione della Scirocco. Del resto, quella delle coupé della Volkswagen era una tradizione che andava ormai avanti dagli anni 50, cioè fin dalla Karmann Ghia Typ 14, forse la più bella tra le “auto del popolo” prodotte nello storico stabilimento di Osnabrück. Di essa e di altre sportive parliamo con maggiori dettagli nella nostra galleria di immagini, dove abbiamo ripercorso la storia e le caratteristiche delle “berlinette” di Wolfsburg a partire dal 1953.