Matiz - La piccola di Giugiaro pensata per... la Fiat - FOTO GALLERY
Tante concept. Nel 1992, al Salone di Torino, la Fiat celebra l’esordio commerciale della Cinquecento con una serie di concept realizzate da carrozzieri e istituti di design.
Moderna. Tra le varie proposte presentate a Torino, c’è la ID Cinquecento di Giorgetto e Fabrizio Giugiaro (ID sta ovviamente per Italdesign): gli ingombri sono analoghi alla neonata italiana di produzione polacca, ma la carrozzeria ha linee più morbide e forme da piccola monovolume.
L’evoluzione. Se la ID Cinquecento non è un prototipo marciante, nel 1993 la stessa Italdesign presenta una sua evoluzione, la ID Lucciola, con proiettori anteriori circolari, un tetto di tessuto suddiviso in due sezioni e un innovativo powertrain ibrido con motore diesel da 7,5 CV e due unità elettriche, che muovono le ruote posteriori.
Il rifiuto. La ID Lucciola viene proposta alla Fiat come possibile erede della recente Cinquecento, che nel frattempo sta riscontrando un buon successo commerciale. La Casa di Torino, tuttavia, declina la proposta, preferendo programmare la più comoda soluzione di un profondo restyling della sua citycar, che nel 1998 darà vita alla Seicento.
I coreani. La ID Lucciola, tuttavia, viene proposta anche alla Daewoo, che in quegli anni si rivolge proprio all’Italdesign per rinnovare lo stile dell’intera gamma. Del resto, il presidente e fondatore, Kim Woo Yung, è convinto che la sua Casa automobilistica possa sfondare in tutto il mondo con prodotti dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.
In produzione. Nel 1998 arriva sul mercato la Daewoo Matiz, versione di serie della ID Lucciola, con una significativa differenza: come anticipato dalle concept ''d’Arts'', molto vicine al modello di produzione, questa vettura adotta due portiere in più del prototipo della Italdesign. Dentro il cofano motore c’è un piccolo tre cilindri di origine Suzuki da da 0.8 litri e 51 CV.
Monovolume. Della concept originaria, la Matiz mantiene la carrozzeria da piccola monovolume e le dimensioni da citycar: è lunga 3,5 metri (+23 cm rispetto alla Lucciola), larga 1,5 e alta 1,48, mentre il passo è di 2,34 metri.
La copertina. Vista l’importanza di questo modello sul nostro mercato, la citycar prodotta a Changwong (in seguito, anche in Romania e Polonia) conquista la copertina di Quattroruote del mese agosto del 1998. Si tratta dell’unico caso di una Daewoo apparsa sulla cover della nostra rivista.
Il test. La nostra prima prova su strada della Matiz, del resto, viene pubblicata proprio su quel numero. La vettura ottiene il punteggio massimo (cinque stelle) in diverse voci della nostra pagella, poiché eccelle in abitabilità, climatizzazione e confort, ma anche in dotazioni e prezzo. Del resto, l’auto ha un listino davvero conveniente, tra i più bassi del mercato: si parte da 15.250.000 lire.
L’aggiornamento. Nel gennaio 2001, quando risultano già più di 100 mila le Matiz vendute in Italia, l’auto viene sottoposta a un leggero restyling che, davanti, porta al debutto i nuovi indicatori di direzione anteriori di forma circolare e un cofano motore ridisegnato. Proprio nel 2001 la Daewoo, in precedenza costretta a dichiarare fallimento, viene rilevata dalla General Motors.
Targa in alto. Dietro, la Matiz ristilizzata si fa notare soprattutto per la nuova collocazione del portatarga, ora posizionato sul portellone e non più sul paraurti.
Qualche miglioria. L’aggiornamento è anche l’occasione per attenuare alcuni dei difetti che avevano fino ad allora caratterizzato la vettura, come l’eccessiva rumorosità dell’abitacolo: tra i vari interventi, sono stati modificati i supporti motore e le boccole di fissaggio, aggiunti nuovi pannelli fonoassorbenti tra il propulsore e l’abitacolo e una nuova ventola di raffreddamento.
Nuovo motore. In seguito arriva anche il propulsore a quattro cilindri da un litro, che eroga una potenza di 63 CV. Lo scatto da 0 a 100 km/h avviene, secondo la Casa, in 15,3 secondi, contro i 17 della meno potente 0.8 da 51 CV, che rimane a listino.
Rebadging. Come scrivevamo in precedenza, dal 2001 la Daewoo è in mano alla General Motors, a cui si deve la drastica decisione, nel 2005, di togliere dai mercati europei il brand coreano, i cui prodotti vengono rimarchiati Chevrolet. Tra le vetture interessate, c’è anche la Matiz, che ora sfoggia il tipico ''cravattino'' dorato delle Chevy.
Nuova serie. Proprio nel 2005 arriva sul mercato la nuova generazione della Matiz, di fatto un profondo restyling, giunto dopo 630 mila unità vendute in Europa (1,3 milioni nel mondo), di cui ben 215 mila in Italia. Davanti, è evidente la nuova forma dei proiettori, ora più seriosi e sofisticati, mentre il profilo del finestrino anteriore, invece, adotta un curioso andamento a onda.
Più giocosa. Se davanti la vettura abbandona i proiettori circolari, dietro guadagna una soluzione di forma analoga. La capacità del baule rimane ridotta, pur crescendo di volume, per un totale di 170 litri.
Rimane economica. Nonostante un aumento della versione d’ingresso di 650 euro rispetto alla serie precedente, la Matiz rimane all’epoca un’auto davvero economica. Ecco perché, sulla nostra rivista, la coreana ottiene ancora cinque stelle alla voce ''Prezzo'' in un paio di test comparativi, pubblicati sui numeri di giugno e luglio del 2005.
Anche a gas. Sempre nel 2005, arriva sul mercato la versione Dual Power benzina-Gpl, con il serbatoio toroidale collocato nella ruota di scorta. Il motore di questa versione è il quattro cilindri da un litro e 67 CV, che scendono a 65 usando il Gpl. Secondo i risultati di una nostra prova su strada, pubblicata sul numero di ottobre 2005, il Gas di petrolio liquefatto consente alla Matiz di percorrere (all’epoca) quasi 24 km con un euro di spesa.
Il restyling. Nel 2007 viene presentato al Salone di Barcellona un lieve maquillage della vettura, con nuovi paraurti, più sportivi e altre modifiche di dettaglio. Aumentano le versioni alimentate a Gpl, ora battezzate Eco Logic e disponibili anche con la motorizzazione più piccola, quella da 0.8 litri.
A gas per l’Italia. Gli esemplari a doppia alimentazione benzina-Gpl, omologati dallo stesso Costruttore, vengono all’epoca allestiti in Italia dalla BRC. Del resto, le versioni Eco Logic sono pensate per il nostro Paese, tanto che risulteranno ben 60 mila gli esemplari usciti con l’impianto Gpl dagli stabilimenti di Cherasco, nel Cuneese.
L’addio. La Matiz dà il suo addio ai listini nel 2010, quando viene rimpiazzata dalla Spark, più grande (+14 cm la lunghezza) e sicura, ma anche più costosa. In Corea del Sud, dove mantiene il marchio Daewoo, viene all’epoca venduta come Matiz Creative.
Nell’estate del 1998 sbarcò nelle concessionarie la Daewoo Matiz, forse la vettura coreana degli anni 90 più amata dagli italiani. Del resto, era un po’ italiana anche lei: il suo design, derivato dalla concept Lucciola del 1993, era stato originariamente concepito da Giorgetto Giugiaro e da suo figlio Fabrizio per un'erede della Cinquecento di quel decennio. Il rifiuto di Torino fu un grande colpo di fortuna per la Casa coreana che, al contrario, volle far proprio il progetto della Lucciola, dando a quest'ultima un seguito produttivo. Il resto è storia nota: la Matiz si rivelò fin da subito un grande successo, tanto da essere confermata con il marchio Chevrolet dopo l’addio della Daewoo al Vecchio continente. Ne parliamo con maggiori dettagli nella nostra galleria d’immagini, dove abbiamo ripercorso l’evoluzione e le caratteristiche della fortunata citycar.