Jeep Renegade - Passato (e futuro) di un successo - FOTO GALLERY
Nome storico. Il nome Renegade, ovvero ''bandito, disertore'', viene utilizzato per la prima volta da Jeep nel 1970 per una versione della sua iconica CJ, antesignana della Wrangler: proposta più volte come edizione speciale, la Renegade verrà promossa nel 1974 a versione ordinaria della fuoristrada.
La concept. Al Salone di Detroit del 2008 la Jeep rispolvera il nome Renegade per una concept, dotata di un powertrain ibrido che abbina due motori elettrici da 134 CV ciascuno a un motore a gasolio di 1.5 litri, per una potenza complessiva di sistema di 383 CV.
L’esordio. Al Salone di Ginevra del 2014 viene presentato un modello inedito, chiamato anch’esso Jeep Renegade. Si tratta di una vettura compatta, che all’epoca rappresenta il più evidente esempio di sinergia produttiva tra i vari marchi di FCA - nato dalla fusione del gruppo Fiat con il gruppo Chrysler - a cominciare dalla piattaforma, la stessa Small Wide della Fiat 500L.
Le dimensioni. La Renegade, come abbiamo appena accennato, è una Suv dalle dimensioni contenute: nelle versioni ordinarie è lunga 4,21 metri, larga 1,81, alta 1,67 e ha un passo di 2,57 metri. Parliamo della prima B-Suv della casa americana.
Gli interni. Se all’esterno troviamo canoni tipici della tradizione Jeep, all’interno viene applicata una filosofia costruttiva ''Tek-Tonic'', che alterna elementi piacevoli al tatto a dettagli più votati a sostanza e funzionalità. Tipico delle fuoristrada è il maniglione davanti al passeggero.
Pratica. Il baule ha un volume minimo di 351 litri. Il piano di carico, tuttavia, può essere regolato in altezza, ribaltato e rimosso, ampliando le possibilità di utilizzo del bagagliaio. Abbattendo i sedili, la soglia massima sale a circa 1.300 litri.
Anche integrale. Lo zoccolo duro della gamma è rappresentato dalle varianti a trazione anteriore, ma in gamma sono presenti diverse sono versioni a quattro ruote motrici, capaci di trasferire fino al 100% della coppia su una singola ruota e di scollegare l'asse posteriore. Il sistema di base è chiamato Jeep Active Drive, mentre il Jeep Active Drive Low porta in dote una riduzione finale con rapporto 20:1 sulla ''prima'' della trasmissione automatica a nove rapporti.
Estrema. La più performante nel fuoristrada è la versione Trailhawk 4x4, che annovera l’ulteriore modalità Rock del Selec-Terrain e dotazioni che la qualificano come veicolo ''trail rated'': assetto rialzato di 20 mm, ganci di traino rossi, skid plate e paraurti rivisti per avere un angolo d'attacco di 30,5 gradi, uno di dosso di 25,7 e quello d’uscita di 34,3. Non manca neppure l’hill-descent control.
La cover. In occasione dell’arrivo negli showroom, Quattroruote dedica all’auto la copertina di settembre del 2014. In Italia il primo porte aperte dedicato alla vettura viene indetto nel weekend del 27 e 28 settembre, quando è possibile ammirare la Renegade nella versione di lancio Opening Edition.
Lucana. L’assemblaggio avviene all’inizio solo in Italia, nello stabilimento di Melfi, dove ne verranno prodotte 161.220 già nei primi 12 mesi, di cui il 60% finite in Nord America. Proprio la Renegade e la successiva Fiat 500X segneranno all’epoca il rilancio del sito lucano, ammodernato per ospitare la produzione dei nuovi modelli.
Il riconoscimento. Nel 2015 la piccola Jeep viene eletta Novità dell’Anno dai lettori di Quattroruote, ottenendo le preferenze del 24,3% dei votanti. Si tratta della prima e finora unica volta della Jeep nell’albo del premio assegnato da Quattroruote.
Brano yankee. Sempre nel 2015 viene mandato in onda in varie parti del mondo uno spot della vettura con un brano musicale scritto ad hoc per la piccola Jeep: intitolato ''Renegades'', viene eseguito dagli X Ambassadors e si rivela un successo radiofonico.
In America. Nello stesso anno viene avviata la commercializzazione della Renegade in Nord America. È la prima Jeep prodotta fuori dagli Usa. La seguirà la Compass, che verrà assemblata in vari stabilimenti nel mondo, tra cui, dal 2020, quello di Melfi.
In Sudamerica. Del resto, la stessa Renegade viene assemblata in varie parti del mondo. Proprio nel 2015 viene avviata la produzione della versione ''latina'' nel nuovo stabilimento di Goiana (Pernambuco), nel nord-est del Brasile. Nella foto, la presidente della Repubblica brasiliana, Dilma Rousseff, e l'amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne, all’inaugurazione del sito.
In Cina. Grazie alla joint venture con il gruppo GAC, la Jeep avvia la produzione della Renegade nella fabbrica cinese di Guangzhou, dove sono presenti reparti dedicati a stampaggio, lastratura, verniciatura e montaggio e un’area deputata al controllo della qualità.
Da cinema. Nel 2016 l’auto appare nella pellicola ''Batman v Superman: Dawn of Justice'', dove viene utilizzata da Bruce Wayne (Ben Affleck), il miliardario che si cela dietro la maschera di Batman. Ecco perché viene lanciata all’epoca la Renegade Dawn of Justice, un’edizione speciale della vettura che adotta una vernice Granite Crystal con dettagli nero lucido, tra cui i cerchi di lega da 18'', le cornici dei fendinebbia, quelle dei fari posteriori e la griglia.
Contro il crimine. Sempre nel 2016, la Jeep Renegade indossa per la prima volta la divisa della Polizia di Stato. I primi esemplari ''arruolati'', destinati ai reparti Prevenzione crimine, sono basati sulla versione 2.0 Multijet 4WD Active Drive Sport da 120 CV.
Per la Benemerita. Sempre nel 2016 viene svelata la Renegade con la livrea dei Carabinieri. L’occasione è il 202° Annuale di Fondazione dell’Arma, nel corso del quale viene mostrata anche l’Alfa Romeo Giulietta nell’iconica divisa blu. Anche la Guardia di Finanza e la Polizia Penitenziaria adotteranno la piccola di casa Jeep.
Cambiamenti. Nel 2019 la vettura viene sottoposta a un leggero maquillage, che vede moderate modifiche alla calandra e l’introduzione di fari full Led con luci diurne ad anello, disponibili in un pacchetto a richiesta che prevede la stessa tecnologia per i proiettori posteriori.
Interni già visti. L’abitacolo, invece, riprende le novità già introdotte con il model year 2018, a cominciare dallo schermo da 8,4'' con il quale è possibile gestire le varie funzionalità del sistema Uconnect aggiornato, implementato dalla compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto. Grazie al nuovo disegno della consolle, inoltre, è stato possibile ricavare un vano per lo smartphone alla sua base.
I nuovi Firefly. Le novità, però, sono soprattutto sotto pelle: la Renegade aggiornata, in particolare, introduce i nuovi motori a benzina T3 e T4 della famiglia Firefly, entrambi sovralimentati. Parliamo di un 1.0 a tre cilindri da 120 CV e di un 1.3 a quattro cilindri da 150 e 180 CV. In quest’ultimo step di potenza il propulsore è abbinato alla trazione integrale.
La 4xe. Nel 2020 vengono svelate le versioni plug-in delle Jeep Compass e Renegade, denominate 4xe. Per entrambe il sistema ibrido è caratterizzato dalla presenza di due motori, ovvero un’unità elettrica sull’asse posteriore e il 1.3 T4 a benzina dentro il cofano, oltre a un motogeneratore.
Integrale ''alla spina''. Il sistema ibrido della 4xe rende così possibile la trazione integrale elettrica. La batteria da 11,4 kWh risulta sistemata in parte dove era presente in precedenza l’albero di trasmissione e in parte sotto al piano di carico, togliendo qualche litro al bagagliaio e al serbatoio della benzina.
Nuovo look in Sudamerica. Nel 2022, quando lo stabilimento dello stato brasiliano di Pernambuco festeggia il traguardo di 500 mila Renegade ''latine'' prodotte fino ad allora, viene svelato il restyling della vettura per quelle latitudini. Sono evidenti i paraurti modificati, la nuova griglia anteriore ad altezza ridotta e i fendinebbia di nuovo disegno.
Nuova anche dietro. Inoltre, vediamo sulla Renegade brasiliana nuovi fari posteriori a Led. Non mancano all’interno un volante di nuovo disegno e un display digitale che rimpiazza la strumentazione analogica.
Primi stop. Sempre nel 2022, vengono interrotte le vendite (e quindi le importazioni) della Renegade in Nord America. Nello stesso anno, inoltre, cessa a Guanzhou la produzione degli esemplari per la Cina, a seguito dell’interruzione della joint venture tra il gruppo GAC e Stellantis.
Full hybrid. Il 2022 è anche l’anno in cui la gamma della Renegade vede in Europa l’esordio di altre versioni ibride della Renegade, denominate e-Hybrid. Cuore del powertrain è il 1.5 turbobenzina a ciclo Miller abbinato a due unità elettriche, una a cinghia (Bsg) e un’altra, integrata nel cambio, capace di muovere l’auto per brevi tratti anche quando il quattro cilindri è spento: parliamo di un sistema full hybrid, sebbene la Casa lo qualifichi come mild hybrid.
Addio diesel. Nel 2024, quando risultano prodotte ormai quasi 2 milioni di Jeep Renegade nel mondo, la Jeep manda in pensione le motorizzazioni non elettrificate della sua B-Suv, ora disponibile solo nelle versioni e-Hybrid e 4xe. Per gli automobilisti europei ciò si traduce soprattutto nell’addio alle motorizzazioni a gasolio, molto apprezzate nella nostra Penisola.
Aria nuova. Rinnovati gli interni, forse la parte della vettura che più stava risentendo del peso degli anni: a cambiare è soprattutto il sistema d’infotainment, che vanta una potenza di calcolo di cinque volte superiore a quella del modello uscente e si avvale di uno schermo da 10,1'' full HD, leggermente più piccolo di quello da 10,25'' della strumentazione digitale.
La possibile erede. Le ultime modifiche alla Renegade lasciano pensare che l’addio a questa prima generazione sia tutt’altro che imminente, nonostante l’ingresso nella gamma Jeep della piccola Avenger. Del resto, come vi avevamo già anticipato nell’agosto del 2022 sulla nostra rivista, non è lei la vera erede della Renegade: per la nuova generazione c’è ancora da attendere.
Nel marzo del 2014, al Salone di Ginevra, il marchio Jeep presentava al mondo un modello inedito, la Renegade, ovvero la prima auto della sua storia non prodotta in Nord America. Questa vettura, tuttora in produzione, rappresentava all’epoca il simbolo delle sinergie produttive di FCA, nata dalla fusione tra il gruppo Fiat e Chrysler: sebbene sviluppata in Nord America, l’auto faceva (e fa tuttora) tesoro del know-how "torinese" del colosso, senza tradire il suo Dna da Jeep. Destinata a essere prodotta e venduta in vari continenti, quest’auto si è evoluta più volte nei suoi primi dieci anni di storia ed è oggi disponibile in Europa solo in versioni elettrificate, avendo rinnegato con il model year 2024 le motorizzazioni a gasolio. Da circa un anno risulta affiancata nei listini da un’altra B-Suv, l’Avenger, a sua volta uno dei primi frutti della collaborazione tra il ramo italoamericano (FCA) e quello francese (PSA) di Stellantis. Pur appartenendo praticamente allo stesso segmento, ma con minori ingombri, la nuova piccola della Casa americana non è tuttavia l’erede della Renegade: per la nuova generazione, che potrebbe essere prodotta in Spagna (da Melfi usciranno invece cinque nuovi modelli di Stellantis), c’è ancora da attendere. Nel frattempo, ripercorriamo la storia e le caratteristiche della Suv nella nostra galleria d’immagini.