Audi A2 - Genio incompreso
Audi A2. La storia della A2 inizia nel 1994, quando a Ingolstadt decidono di lavorare su una vettura compatta che metta al primo posto i consumi, dando risalto alla riduzione del peso: il nome in codice del progetto è W10.
Audi Al2. Nel 1997, l’anno dell’arrivo sul mercato della Audi S4 da 265 CV e della nuova A6, al salone di Francoforte la Casa tedesca presenta la concept Al2, una piccola monovolume realizzata in alluminio (elemento richiamato anche nel nome).
Audi Al2. Per questo modello l'Audi ha sviluppato - con la collaborazione dell’americana Alcoa - una struttura portante in alluminio, che la Casa tedesca ha brevettato con il nome di ASF (Aluminium Space Frame), utilizzato anche per la più lussuosa - e costosa - A8.
Audi Al2 Open end. Nell’autunno dello stesso anno l'Audi ha portato la versione aperta della Al2 al Salone di Tokyo. Il tetto in tela e il lunotto in plastica si controllavano elettricamente, mentre il portellone poteva essere rimosso per lasciare un piano di carico perfettamente piatto, lungo 160 cm e largo 95. Ne è stato prodotto un solo esemplare.
Audi Al2 Open end. Da buon prototipo, non mancano piccole chicche che non sarebbero poi arrivate sulla versione di serie, come le aperture del portaoggetti e del portacenere attivate da sensori fotoelettrici.
Audi A2. Stando a un’intervista rilasciata da un product manager della Casa tedesca, la A2 doveva essere “un’Audi piccola, non economica”. Il brief creativo era “portare quattro persone da Stoccarda a Milano con un solo pieno di carburante”.
Audi A2. Il primo modello di serie della A2 è stato presentato nel 1999, al Salone dell’auto di Ginevra. La produzione, nello stabilimento di Neckarsulm (ex NSU), si svolgeva su una linea progettata per produrre 60mila unità all’anno.
Audi A2. La A2 di serie ha dalla sua un’originalità che ancora oggi è difficile da eguagliare, almeno nel suo segmento, a cominciare dalle dimensioni: è lunga 3.826 mm, larga 1.673, alta 1.553 e con un passo di 2.405 mm. Un’auto visibilmente più stretta e alta delle concorrenti.
Audi A2. Forma a goccia, muso cortissimo con calandra chiusa e padiglione discendente, ma anche lo spoiler che divide in due il lunotto posteriore: elementi che danno carattere all’auto, ma soprattutto ne favoriscono l’aerodinamica.
Audi A2. Il Cx della A2 è pari a 0,28, un valore per quegli anni - e per un’auto così compatta - decisamente interessante. Per fare un paragone con la sua rivale diretta, la Mercedes Classe A aveva un Cx di 0,30.
Audi A2. Oltre all’andamento discendente del tetto, la A2 presenta altri rimandi alla sportiva a due posti TT, in particolare nella forma dei fari anteriori e nei passaruota molto pronunciati.
Audi A2. Tra le caratteristiche della A2 anche il cofano fisso, da aprire solo durante i tagliandi. Per i “rabbocchi” si apre la mascherina anteriore: oltre all’asta per controllare il livello dell’olio ci sono le bocchette (estraibili) per olio e il detergente per la pulizia dei vetri.
Audi A2. In alluminio sono sia il telaio (75 kg di peso) sia la carrozzeria: elementi che hanno permesso alla piccola tedesca di contenere il peso in soli 895 kg, circa 150 kg in meno rispetto alla tradizionale struttura in acciaio.
Audi A2. L’andamento spiovente del tetto si riflette negativamente sull’abitabilità posteriore: la A2 offre solo quattro posti, comunque discretamente comodi. Il quinto è disponibile come optional.
Audi A2. Il baule ha una capacità dichiarata di 390 litri, che diventano 1.085 abbattendo gli schienali del divano posteriore (frazionato 50:50).
Audi A2. Molto tradizionali e rigorosi gli interni, con una imponente console centrale su cui sono posizionate le bocchette d'aerazione, due portabicchieri a scomparsa, l’autoradio e i controlli del riscaldamento. Il passeggero ha a disposizione anche una piccola mensola con maniglia.
Audi A2. Al suo debutto sul mercato, avvenuto il 30 giugno 2000, la A2 proponeva due motori da 75 CV, un quattro cilindri a benzina e un tre cilindri a gasolio.
Audi A2. L’anno successivo è arrivato un nuovo 1.2 tre cilindri a gasolio con potenza ridotta a 61 CV, con l’obiettivo di ottenere lo sbandierato consumo di 3 litri di carburante per 100 km.
Audi A2. Lo schema meccanico è forse l’elemento più convenzionale della monovolume tedesca: MacPherson all’avantreno e ponte a ruote interconnesse al posteriore.
Audi A2. L’impianto frenante prevedeva dischi all’anteriore e tamburi al posteriore, ma erano presenti tutti i più efficaci sistemi elettronici di sicurezza disponibili all’epoca: ABS, controllo di stabilità, differenziale autobloccante EDS e antipattinamento ASR.
Audi A2. Nel 2002 la gamma di motori a benzina si è ampliata con un 1.6 a iniezione diretta da 110 CV, che permetteva alla piccola monovolume tedesca di superare i 200 km/h.
Audi A2. Nel 2003 la A2 è stata oggetto di un modesto restyling, che ha introdotto una nuova mascherina con listelli orizzontali e un nuovo propulsore 1.4 TDI con una potenza massima di 90 CV.
Audi A2. Insieme al restyling è stata lanciata anche la serie speciale “colour.storm”, con tinte particolarmente vivaci per la carrozzeria e interni coordinati, rimasta in produzione fino al luglio del 2005.
Audi A2. Le innovazioni tecniche della piccola di Ingolstadt incidono in maniera molto rilevante sul costo, anche per un modello di fascia alta come la A2. In Italia il listino partiva da poco più di 16.500 euro, corrispondenti a circa 24mila euro di oggi.
Audi A2. Nei cinque anni in cui è stata in commercio, la Audi A2 è stata prodotta nello stabilimento di Neckarsulm in 176.377 esemplari (fonte: Audi).
Audi A2 Concept. Al Salone di Francoforte del 2011 la Casa di Ingolstadt ha presentato la concept di una compatta elettrica a quattro posti, che avrebbe dovuto anticipare una citycar che non è mai stata costruita.
Audi A2 Concept. La A2 Concept riprendeva le linee della A1 arrivata l’anno prima: era lunga 3,8 metri, larga 1,69 e alta 1,49 metri. Il tetto in cristallo scuro diventava trasparente premendo un pulsante.
Audi A2 Concept. Quello studio concettuale era realizzato, come l’originale, su un telaio in alluminio studiato per le propulsioni elettriche: montava un motore da 116 CV abbinato a una batteria da 24 kWh.
Audi A2 e-tron. Il sogno di riportare in vita la A2 non è mai morto del tutto: lo scorso anno un gruppo di studenti impegnati in un programma di tirocinio in Audi ha realizzato un restomod elettrico della piccola monovolume.
Audi A2 e-tron. Costruito sulla base del vecchio modello, il restomod è però mosso da un powertrain elettrico (su cui Audi non ha fornito dettagli), con numerosi elementi di stile mutuati dalle Bev della Casa tedesca.
L'Audi A2 arriva sul mercato il 30 giugno del 2000, all’inizio del ventunesimo secolo: una data che - se le cose fossero andate diversamente - avrebbe avuto un “che” di profetico. Nata come alternativa alla nascente Mercedes Classe A (che doveva recuperare una crisi reputazionale non da poco, visti i risultati del celeberrimo test dell’alce del 1997), l'A2 era l’auto perfetta per chi cercava una piccola da città raffinata, elegante e tecnologicamente all’avanguardia, come direbbero in quel di Ingolstadt. Diversi fattori, non ultimo il suo costo elevato, ne limitarono il successo, assai inferiore alle aspettative. Un’esperienza che ha lasciato il segno: dovranno infatti passare altri cinque anni prima dell’arrivo di una nuova compatta con il logo dei Quattro anelli, l'Audi A1 (2010), con forme e impostazione decisamente più tradizionali. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia. Quella della A2 è nelle schede qui sopra: buona lettura!