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Porto Santo, la prima isola "elettrica" e sostenibile

Andrea Rapelli
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A Porto Santo, in Portogallo, la Renault sperimenta l'auto elettrica connessa e sostenibile. In grado di ricevere ma anche di donare energia, in un ecosistema che vuole liberarsi dal petrolio.

Addio combustibili. Una piccola isola che può fare a meno dei combustibili fossili? Detta così potrebbe sembrare fantascienza e invece no, è tutto vero: il progetto della Renault a Porto Santo, un puntino nell'Oceano Atlantico a un soffio da Madeira (Portogallo), punta a bandire il petrolio dall'isola. Per raggiungere l'obiettivo – i primi risultati tangibili sono attesi dopo il 2020 – la Casa francese ha lavorato a braccetto con il produttore di energia delle isole portoghesi (Eem) e la società The Mobility House, esperta nel campo della mobilità elettrica.

Vehicle to grid. Cuore del progetto è la tecnologia Vehicle to Grid: le auto elettriche, per ora 14 Zoe e sei Kangoo Z.E., in uso ad alcuni abitanti volontari di Porto Santo, sono “bidirezionali”: connesse a particolari colonnine (40 in tutto, per ora) possono essere ricaricate oppure, quando necessario, possono restituire alla rete l'energia contenuta nel loro pacco batterie. Elettricità che è stoccata in parte anche negli accumulatori al litio estratti dalle vecchie Zoe perché ormai non più capaci di assicurare le giuste prestazioni: ecco la seconda vita delle batterie, che servono anche a bilanciare i flussi di energia.

Sistema intelligente. Per funzionare a dovere, questo ecosistema elettrico ha però bisogno di un cervellone che gestisca i flussi di energia fra la rete e le auto. E qui entra in gioco The Mobility House, con un'app che permette di programmare le ricariche a seconda delle proprie esigenze. Le Zoe possono così essere caricate e scaricate più volte, quando sono attaccate alle colonnine, ma alla fine del processo avranno il livello di carica scelto, esattamente all'ora programmata dal proprietario.

Il gasolio non è ancora morto. In tutto questo “virtuosismo” elettrico, rimane un dettaglio: attualmente, l'energia elettrica sull'isola di Porto Santo viene prodotta in gran parte (oltre il 50%) da una centrale con sei generatori alimentati a gasolio, dei quali solo tre – ci tengono a sottolineare i responsabili del progetto – sono al momento in funzione. La sfida per il prossimo futuro è spegnerli definitivamente, affidandosi solo a pannelli solari, pale eoliche e, certo, alle sempre più numerose Renault Zoe "bidirezionali": la Casa francese conta di introdurne 120 entro la fine del prossimo anno, più altre 500 dopo il 2020.