Salone di Francoforte 2017
Tutte le novità della rassegna tedesca
Audi A8. Alluminio, automazione (di livello 3, quindi anche "eyes free"), avanguardia: tripla "A" per l'ammiraglia di Ingolstadt. Che rilancia la sfida tecnologica contro una Mercedes Classe S più forte che mai. Si preannuncia uno scontro tra titani.
Audi RS 4 Avant. Si mormora di un ritorno della sportiva di Ingolstadt verso il frazionamento a sei cilindri. Accompagnato, naturalmente, dalla transizione dell'aspirato al turbo. Il motore scelto per questo impiego, pare, sarà il nuovo 2.9 V6 appena introdotto nella gamma Porsche.
Bentley Continental GT. Altro esempio illustre di sinergia interna al Gruppo Volkswagen, la super-granturismo verrà prodotta nella fabbrica Porsche (su base tedesca) di Lipsia. Poi, per l'assemblaggio finale, le scocche verranno spedite oltremanica, presso la storica sede di Crewe.
BMW X3. Data praticamente per certa la sua presenza alla rassegna di casa, dove si preannuncia come una delle protagoniste annunciate. Più leggera grazie al passaggio alla piattaforma modulare Clar, adotterà per la prima volta l'ibrido plug-in. E, dal 2019, anche l'elettrico puro.
BMW Serie 6 GT. Frutto di un incrocio di razze tra le attuali Serie 5 GT e Serie 6 Gran Coupé, manderà in pensione entrambe in un colpo solo. Nel tentativo di coniugare la praticità della prima con la sensualità della seconda.
Citroën C3 Aircross. Vista sotto forma di concept a Ginevra, tornerà, a settembre, nelle vesti definitive. Gemella francese della Opel Crossland X mostrata in Svizzera a marzo, verrà prodotta nella fabbrica spagnola di Saragozza (gestita dai tedeschi). Parigi ci metterà piattaforma e motori.
Dacia Duster. Data praticamente per certa anche la presenza della Suv conveniente per antonomasia: la seconda generazione del modello, più ricca nei contenuti, arriverà sul nostro mercato all'inizio dell'anno prossimo. Con soluzioni ereditate dalla gamma Renault.
Ferrari 488 Speciale. Questa potrebbe essere una sorpresa da sogno: per ora il Cavallino non ha fornito conferme ufficiali sull'esistenza né tantomeno sulle eventuali tempistiche di debutto di un simile modello, ma il 3.9 V8 biturbo che eroga 670 CV sulla 488 GTB ha margini di miglioramento sterminati. Dita incrociate.
Ford Focus RS 500. Il canto del cigno della Focus attuale alzerà ulteriormente l'asticella delle performance, andando a pareggiare i conti con altri mostri in zona 400 CV, tipo la RS 3 Sportback e la A 45 AMG. Dopo quest'edizione limitata, arriverà l'ora della Focus di prossima generazione (attesa, forse, a Detroit).
Hyundai i30 N. Altro giro, altra compatta indemoniata. 2.0 turbo, circa 300 CV, e un pedigree tutto tedesco per sfidare a viso aperto la Golf GTI: la nuova sportiva della Hyundai è cresciuta a pane e Nürburgring, e non vediamo l'ora di guidarla.
Hyundai i30 Fastback. Declinazione decisamente più tranquilla sul tema "i trenta", questa berlina aggiungerà un mezzo volume di coda (e qualche centimetro di lunghezza) alla cinque porte "pura". Prezzi compresi tra la hatchback e la Wagon.
Hyundai Kona. È lei la vera protagonista dell'offensiva coreana di Francoforte. Modello completamente nuovo, andrà a inserirsi nella lotta, sempre più all'ultimo sangue, tra le B-Suv in Europa. Dettagli ancora tutti da scoprire.
Jaguar i-Pace. Chi se la ricorda più quella Jaguar di una decina d'anni fa, un po' stanca e a corto di idee? Adesso il marchio inglese sprizza audacia e vitalità, e si permette il lusso di azzardare un'elettrica di serie da 500 km di autonomia, con forme mai viste prima al centro stile di Coventry.
Kia B-Suv. Secondo le nostre informazioni, questo modello (gemello e rivale della Kona) potrebbe prendere la denominazione di Stonic. Il suo obiettivo, quello di rimarcare ulteriormente la distanza di Kia dal marchio proprietario Hyundai, e la sua caratterizzazione sportiva.
Lamborghini Huracán Performante Spyder. Fatta la coupé, la Spyder era inevitabile. I muletti della Performante scoperta hanno già preso a girare, e lei è la candidata più seria per la presentazione a Francoforte: la Urus, infatti, dovrebbe vedere la luce un po' più in là.
Lamborghini Aventador S Roadster. Difficile dire, al momento attuale, se la Lambo possa fare doppietta, ma un fatto è certo: con l'aggiornamento (tecnico ed estetico della V12 coupé), le stesse modifiche per la scoperta (a partire dal nuovo 6.5 da 740 CV) sono solo questione di tempo.
Range Rover facelift. I tempi sono maturi per il debutto di un aggiornamento di metà carriera per sua maestà la Range. Con l'occasione, il marchio approfitterà per presentare, in prima mondiale, la sua tecnologia ibrida plug-in, forse realizzata attorno a un V6 benzina.
Lexus CT facelift. Un aggiornamento della compatta ibrida dovrebbe arrivare sul nostro mercato nel corso del prossimo autunno. Del tutto presumibile che, in vista di una commercializzazione in ottobre, il restyling (che si preannuncia in linea con quello recentissimo della NX) possa vedere la luce a Francoforte.
Maserati Ghibli facelift. Con l'assenza concomitante di Fiat, Jeep e Alfa Romeo, sarà probabilmente il solo Tridente a tenere alta la bandiera del Gruppo FCA in terra tedesca. Con un aggiornamento, quello della sua berlina più popolare, che sarà insieme tecnologico, motoristico ed estetico.
McLaren 570S Spider. Gli indizi concorrono tutti a far pensare a una presentazione a Francoforte per la più economica (si fa per dire, via) delle scoperte McLaren. Meccanica nota, costruita attorno al 3.8 V8 biturbo da 570 CV dell'omologa coupé.
Mercedes-AMG Project One. Una hypercar da capogiro: oltre 1.000 CV, 2,3 milioni di euro, 275 esemplari, tutti prenotati. I proprietari, grazie al 1.6 V6 turbo ibrido derivato dalla Formula 1, proveranno emozioni molto simili a quelle sperimentate da Hamilton e Bottas durante i GP.
Mercedes-Benz Classe X. Una stella diversa da tutte quelle che l'hanno preceduta: frutto di un progetto congiunto con Renault e Nissan, la Classe X manterrà comunque una connotazione più prestigiosa e "lifestyle" rispetto alle meno nobili donatrici d'organi.
Mercedes-Benz Classe A. Ancora da confermare ufficialmente la presenza del modello che ha innescato la grande riscossa Mercedes degli ultimi anni. Ma la maturità dei muletti, la presentazione della concept a Shanghai, e l'importanza dell'occasione inducono tutti a pensare che la nuova "A" vedrà la luce proprio a Francoforte.
Opel Grandland X. La seconda Opel frutto dell'accordo con Peugeot-Citroën (la prima essendo la sorella minore Crossland X) è un bell'esempio di come fare sinergia senza lasciarlo vedere: lo stile, dinamico ed equilibrato, è molto diverso da quello della sorella Peugeot 3008. Per tutti i dettagli, appuntamento a settembre.
Opel Insignia Country Tourer. Degna comprimaria sullo stand, la terza variante di carrozzeria dell'Insignia. Che seguirà la stessa formula - assetto rialzato e protezioni rinforzate - dell'omologo modello attuale.
Porsche Cayenne. Altro presumibile peso massimo della fiera (la sua presenza è ancora da confermare) sarà la Suv di Zuffenhausen, arrivata alla terza generazione. Il modello dovrebbe passare alla piattaforma lanciata dal Gruppo VW sulle recenti Audi Q7 e Bentley Bentayga.
Renault Mégane R.S. Potrebbe farsi vedere ancora prima della rassegna, ma il suo bagno di folla lo vivrà lì. Potenza oltre i 300 CV e caratteristiche di guida, presumibilmente, in linea con la tradizione Renault Sport: pochi compromessi, tanta efficacia.
Seat Arona. Seguirà la Seat Ibiza sulla strada della piattaforma A0. E contribuirà ad alimentare il momento d'oro del marchio spagnolo. Che dopo tanti anni da vaso di coccio tra i vasi di ferro, sembra aver trovato la sua strada. Dopo di lei arriverà anche una terza Suv, la più grande di tutte.
Skoda C-Suv. Si dice in giro che questo modello, a tutti gli effetti erede della Yeti, potrebbe non riprenderne il nome. Noi per il momento non abbiamo conferme ufficiali in questo senso, ma sappiamo che la direzione sarà molto diversa da quella della crossover attuale. E decisamente più affine a quella della Seat Ateca.
SsangYong Rexton. Vista a Seul nelle scorse settimane, vivrà la sua première occidentale con ogni probabilità in Germania. Dove ne saranno svelati tutti i dettagli tecnici, che per ora scarseggiano. La commercializzazione in Italia dovrebbe seguire a breve.
Toyota Supra. Altra star non confermata, ma già capace di far venire l'acquolina in bocca agli appassionati. Nata da un progetto congiunto con BMW (quello da cui prenderà vita la Z5), sarà solo coupé. Proprio per non infastidire la sua parente bavarese.
Volkswagen I.D. sedan. Francoforte sembra la piattaforma ideale per ospitare il lancio della prossima concept della serie elettrica. Si mormora, ma non esistono ancora conferme, che la scelta per la carrozzeria sarà quella di un modello a tre volumi.
Volkswagen Polo. Questa è un'altra delle grandi promesse dell'industria tedesca per la sua fiera di casa. Sfrutterà sicuramente la piattaforma A0 delle Seat Ibiza e Arona, e compirà perciò sostanziali progressi in termini di peso a secco ed efficienza.
Volkswagen T-Roc. La crossover che mancava, l'anti-Qashqai tedesca, la Golf Suv. Già ora, a qualche mese dal debutto, ha addosso mille etichette, ma ancora tutto da dimostrare, in un segmento dove le rivali hanno dalla loro una lunga esperienza sul campo.
Volkswagen Touareg. Non è ancora certa la sua presenza a Francoforte, ma con le tempistiche ci siamo: dovrebbe essere presentata nel corso dell'autunno anche la nuova Touareg. Destinata, come la Cayenne, a passare all'architettura MLB2 delle altre grandi Suv del gruppo.
Dal 12 al 24 settembre (con le prime due giornate riservate alla stampa), si svolgerà la 67esima edizione del Salone di Francoforte. In confronto alla lunga serie di forfait ufficializzati, gli abbandoni che pure in parte avevano intaccato l'edizione 2016 di quello di Parigi (Ford a parte, erano mancati solo marchi di ultra-lusso: Aston Martin, Lamborghini, Rolls-Royce) sembrano ben poca cosa.
Nove assenti. E sale il peso specifico della Germania. In conseguenza delle rinunce, la rassegna tedesca, mai come quest'anno, risulterà germanocentrica. Dato che a mancare saranno essenzialmente gli stranieri: al momento si contano le assenze di Fiat, Alfa, Jeep, Peugeot, DS, Nissan, Infiniti e Mitsubishi (oltre a quella, consueta, di Volvo, che in Europa esibisce solo a Ginevra).
Francoforte in (due) cifre: il 3 e il 500. Detto di chi non risponderà all'appello la mattina del 12 settembre, bisogna anche sottolineare che le novità saranno comunque tante e interessanti. A partire da quelle in grado di portare in serie le due macro-tendenze che plasmeranno il futuro dell'industria: l'automazione della guida (pensiamo all'Audi A8 e al suo sistema di livello 3) e l'elettrificazione dei powertrain, con un numero via via crescente di Ev prossime alla soglia dei 500 km di autonomia a zero emissioni (Jaguar i-Pace in testa).
Supercar all'orizzonte. Barra di mercurio alle stelle anche per le sportive: Francoforte vedrà il lancio dell'hypercar Mercedes-AMG, un oggetto da oltre due milioni di euro e mille cavalli. E potrebbe rappresentare, chissà, l'occasione perfetta per il debutto di un'ulteriore novità Ferrari. Per festeggiare degnamente i settant'anni del marchio.