Nuovo Quattroruote
        	Numero 800: l'intervista a Jean Todt - VIDEO 
		
	Uomo dalle innumerevoli vite, Jean Todt è stato, di volta in volta, navigatore nei rally, team manager vincente della Peugeot e della Ferrari, amministratore delegato di quest’ultima e presidente per un lungo periodo della Federazione internazionale dell’automobile. Oggi, lasciato quest’ultimo incarico, si dedica a una missione non meno importante, nella veste di inviato speciale per la sicurezza stradale del segretario generale delle Nazioni Unite.
Di sicurezza, del resto, Todt si è sempre occupato, già a partire dal periodo in cui il contatore dei numeri di Quattroruote faceva segnare 400 (febbraio 1989): erano, del resto, gli anni in cui il mondo del motorsport era sotto choc per le tragedie che erano costate la vita a campioni come Gilles Villeneuve (1982), Attilio Bettega (’85), Henri Toivonen e Sergio Cresto (’86). Da allora, pur restando intrinsecamente pericolose, le corse hanno fatto progressi enormi sul piano della sicurezza, anche grazie all’introduzione di soluzioni inizialmente contestate come l’Halo, del quale Todt rivendica giustamente l’utilità dimostrata in diversi incidenti. Ora, spiega l’ex presidente della Fia, bisogna applicare lo stesso rigore alla circolazione stradale, per ridurre l’enorme numero delle vittime di incidenti nel mondo (1,4 milioni l’anno), partendo dai Paesi in via di sviluppo. Ecco come Jean Todt descrive il suo impegno passato e presente in questa direzione: l'intervista completa è su Quattroruote di aprile e nell'area in abbonamento Q Premium, mentre il video che racconta l'intera iniziativa è disponibile a questo indirizzo.