Su 4R di ottobre
L’insostenibile pesantezza dei prezzi
Dieci anni fa, nel 2013, il mercato italiano dell’auto poteva contare su 57 modelli sotto i 15 mila euro (in versione base). Ancora nel 2018, erano 45. E oggi? Ne sono rimasti soltanto due: la Dacia Sandero e la Kia Picanto. Un dato impressionante, frutto dell’analisi dei prezzi di listino delle auto negli ultimi dieci anni che potete leggere nel fascicolo di Quattroruote di ottobre 2023.
Più 16% soltanto nel 2022. Nell’ultimo decennio, del resto, il prezzo medio delle auto è passato da circa 18 mila euro a oltre 28 mila, con un aumento superiore al 56%. Un valore quasi triplo a quello – pur notevole – dell’inflazione generale, che nello stesso periodo è salita del 20%. E questo in un contesto di salari fermi o addirittura in diminuzione (rispetto alla media dell’Unione Europea, le retribuzioni sono scese del 12%). Da notare che questo boom dei prezzi ha registrato un’autentica impennata nell’ultimo biennio: +8% nel 2021, addirittura +16% nel 2022. Numeri che fanno capire l’entità – e la gravità – di un fenomeno di cui non si parla mai abbastanza: milioni di italiani sono di fatto stati espulsi dal mercato dell’auto. O stanno per esserlo.