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Toyota Aygo X Hybrid, il test in anteprima è su Quattroruote di dicembre - VIDEO

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Quattroruote di dicembre, già disponibile in Digital Edition e in edicola, dedica la copertina al primo test della nuova Toyota Aygo X Hybrid, una citycar davvero sorprendente. La prova completa e strumentata arriverà a breve, ma intanto abbiamo avuto la possibilità di guidare un esemplare di pre-serie in giro per Milano, per farci un'idea sui consumi con la strumentazione di bordo: ebbene, in alcune situazioni la piccola giapponese è riuscita a spingersi oltre i 30 km/l. Ce n'è abbastanza per divorare le 10 pagine che le abbiamo dedicato.
L'editoriale di questo mese si occupa di auto cinesi, verso le quali l’Europa sconta una sorta di "sindrome della volpe e l'uva": il Vecchio Continente è spesso critico nei confronti dei costruttori di Pechino, per un motivo o per l'altro, ma poi non ne coglie gli elementi innovativi, quelli che serve coltivare, osando, per restare in gioco. E a supporto di queste considerazioni, potrete leggere un fittissimo, nuovo Rapporto Quattroruote, in cui scattiamo una fotografia inedita della crescita delle auto cinesi in Italia, e spieghiamo l'intreccio di marchi e proprietà che spesso appare come una giungla.

Toyota Aygo X Hybrid

La Toyota Aygo X Hybrid è una boccata d’aria fresca per il mercato. Le rappresentanti del segmento A, leggi le vetture accessibili ai più, sono diminuite del 43% soltanto negli ultimi cinque anni. Tanto di cappello quindi, alla Toyota, che ha continuato a crederci attraverso la Aygo X e oggi rincara pure la dose: qualche ritocco qua e là, ma soprattutto qui c’è il powertrain full hybrid della Yaris, che rende l'Aygo X Hybrid, di fatto, l’unica citycar disponibile con tale tecnologia.

Un esemplare di pre-serie è transitato dalla redazione di Quattroruote (quella definitiva, per una Prova su strada vera e propria, non tarderà ad arrivare) e abbiamo trascorso con lei qualche giorno guidandola in lungo e in largo fra città, statale e autostrada. L’abbiamo fatto in compagnia di una Aygo X della generazione uscente (quindi con il 1.0 3 cilindri aspirato) tenendo bene sott’occhio i dati del computer di bordo di entrambe le vetture.

E il miglioramento è piuttosto straordinario: in certe situazioni, con la full hybrid da 116 CV, si superano i 30 km/litro. E in tutto questo, le prestazioni sono notevolmente superiori. Aspetteremo quindi il verdetto dei nostri strumenti per confermare, o meno, questi incoraggianti valori.

Maserati MCPura Cielo

Trovare qualcosa di puro, in natura, è molto difficile. Per questo i diamanti meno difetti hanno, più sono costosi. E, al giorno d'oggi, trovare un'auto che incarni pienamente l'animo di un marchio, senza eccessi, è cosa davvero complessa.

Per questo, nel rinnovare la MC20, la Maserati ha deciso di puntare tutto sulla purezza del proprio progetto: la nuova MCPura è una sportiva a due posti che affina sapientemente i concetti portati al debutto dalla MC20, incarnando lo spirito del Tridente nella sua interezza. In maniera pura, cristallina. Per questo lei non punta su schermi giganti, alettoni esagerati o motori sotto steroidi: zero elettrificazione, finiture sartoriali e uno stile elegante sono il suo mantra.

E lo noti tanto quando la guardi quanto quando la guidi. Perché con il V6 biturbo Nettuno da 630 CV (senza alcun aiutino elettrico) montato in posizione centrale, lei si lascia guidare con una facilità disarmante. Su strada è facile da gestire, non è troppo rumorosa e sa rivelarsi confortevole. L'abbinata motore-cambio è ben riuscita e in autostrada si può viaggiare con un filo di gas, sotto i 2.000 giri, godendosi il viaggio sui comodi sedili di Alcantara.

Ma quando si vuole fare sul serio, basta mettere il selettore delle modalità di guida in Sport e divertirsi tra le curve. Come quelle del vecchio Circuito Stradale del Mugello, dove abbiamo guidato la nuova Maserati MCPura.

Mercedes-Benz CLA

Se da fuori la nuova Mercedes-Benz CLA 250+ strizza ancora l'occhio al passato recente, sottopelle (e nell'abitacolo) accoglie tanto di innovativo.

Non è una questione di dimensioni, perché questa berlina un po’ coupé cresce in modo consistente soltanto nel passo (+6 centimetri, per un totale di 279), mentre da un paraurti all’altro fa registrare soltanto un +3, per un totale di 472. Sono altre le cose che colpiscono: prima fra tutte, la multimedialità. Infotainment sostanzialmente unico: alla veloce capacità di calcolo e alle grafiche molto curate si somma l'integrazione dell’intelligenza artificiale (ChatGPT 4 e Google Gemini) e una plancia che sfrutta in modo sapiente l’illuminazione. Il tutto, portando ad un livello superiore il powertrain, grazie all’architettura a 800 volt.

Complice una batteria da 85 kWh netti e un’efficienza fuori del comune, in media il Centro prove ha rilevato un’autonomia di 586 chilometri, con una punta di 690 chilometri nello scenario cittadino. Senza per questo rinunciare a una bella brillantezza, visto che i 272 cavalli del motore elettrico posteriore sono in grado di farle affrontare lo 0-100 km/h in 6,1 secondi.

Omoda 5

La Omoda 5 è una C-Suv dalle forme filanti, interni spaziosi e curati e una dotazione davvero ricca, soprattutto se si considera il prezzo. Non fa eccezione la nuova versione full hybrid, che nel più ricco allestimento Premium costa 31.500 euro: siamo quasi a livello di una crossover compatta. Un’auto così meritava una prova approfondita

Senza svelare troppo i numeri del nostro Centro prove, vi anticipiamo che i consumi non sono male, anche se la definizione Super Hybrid System nella sigla 1.5 TDGI SHS-H ci aveva fatto pensare a un’efficienza ancora maggiore per l’1.5 turbo supportato da due unità elettriche (una fa da motore e l’altra da generatore per ricaricare la batteria da 1,84 kWh). Vivaci le prestazioni in accelerazione e ripresa (224 i cavalli complessivi) e più che discreto il comportamento dinamico. Scoprite tutti i dettagli su Quattroruote di dicembre 2025 o nella sezione QPremium del nostro sito.

Mini Cooper Jcw vs eJcw

Le hot hatch stanno tornando! Peccato che, il più delle volte, siano soltanto a batteria, per buona pace dei petrolhead. L’eccezione che conferma la regola è rappresentata però dalla Mini, con la sua Cooper in variante John Cooper Works che viene proposta sia con motore termico sia con powertrain full electric. Il listino è più o meno simile e, a una prima superficiale occhiata, sembrano identiche. In realtà sono molto diverse perché nascono sulla base di due progetti ben distinti, addirittura il luogo di nascita delle due è agli antipodi: UK per la termica, Cina per la elettrica.

Per scovare ogni minima differenza fra le due, e capire chi può prevalere sull’altra in certi ambiti, le abbiamo portate a Vairano per un'approfondita prova su strada. E ne abbiamo scoperte delle belle, tipo che la JCW a batteria, in certi settori della nostra pista di handling, è addirittura più divertente ed efficace della sorella termica. 

Mazda CX-60

A tre anni dal lancio il 3.3 turbodiesel mild hybrid della Mazda CX-60 è ancora un riferimento in termini di efficienza, giocandosela alla pari con motori dal frazionamento meno nobile e, in qualche caso, con elettrificazione più spinta.

Nella nostra rubrica (Ri)viste da vicino abbiamo messo sotto torchio la versione più potente, quella da 249 cavalli abbinata alla trazione integrale. Il risultato è una media di oltre 15 km/litro, valore che si conferma anche in autostrada.

Tiene bene il suo valore. Nel servizio abbiamo inoltre esaminato – grazie anche ai dati della nostra sezione Professional – i costi di gestione (dai tagliandi alla tassa di proprietà) e la tenuta del valore negli anni, perché l’acquisto di un’auto va fatto con la testa oltre che col cuore e con gli occhi.

E a proposito di convenienza, nella versione Takumi Plus la Mazda CX-60 e-Skyactiv-D AWD vanta una dotazione davvero molto ricca.

Storie: Alfa 75

Davide Cironi ci racconta un mito degli anni ’80, l’Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione. Ne ha scovato un esemplare pazzesco, con appena 13.000 chilometri, capace di restituire nella loro interezza sensazioni ed emozioni della versione estrema di una delle Alfa più amate: l’ultima trazione posteriore prima del ritorno di questo layout con la Giulia, nel 2016.

Figlia dei regolamenti del Gruppo A (ne hanno prodotte appena 500), la 75 Turbo Evoluzione era l’auto con la quale l’Alfa si inseriva in quella spettacolare e irripetibile epopea che, quarant’anni fa, ha dato vita a icone come la BMW M3 o la Mercedes 190E 2.5-16 Evo II.

Primo contatto

Questo mese la sezione è decisamente variegata: abbiamo testato la nuova Volkswagen T-Roc, giunta alla seconda generazione e disponibile solo con motori ibridi a benzina ; due elettriche giapponesi dai nomi di peso, la Nissan Leaf e la Toyota CH-R+; e una sportiva di razza purissima, la Porsche 911 Turbo S

Anteprime e Autonotizie

Il Salone di Tokyo apre la sezione Autonotizie con tantissime novità dall’oriente. Per lo più sono concept o modelli che non arriveranno da noi, ma tracciano la rotta per il futuro della mobilità, tra piccole kei car elettriche, eredi di modelli perfetti per le nostre latitudini (come la Mazda 2) e innovative soluzioni propulsive, come un Wankel turbo birotore ibrido plug-in.

A seguire troverete due anteprime di vetture in arrivo il prossimo anno: la nuova generazione dell’Audi A2, che sarà solo elettrica, e la DS N°7, che verrà prodotta in Italia, a Melfi.

Abbiamo dedicato anche un approfondito servizio alla nuova Renault Twingo, appena svelata e pronta a debuttare sul mercato, con un focus sul perché un marchio francese è dovuto andare fino in Cina per contenere i costi di produzione.

E poi spazio alla regina a ruote alte di Zuffenhausen, la nuova Porsche Cayenne, che sarà soltanto elettrica, ma verrà affiancata (fino al 2030 e oltre) dall’attuale generazione termica.

Non mancano delle pagine sulla vittoria Ferrari nel Mondiale Endurance, con interviste ad Antonello Coletta e Ferdinando Cannizzo, e su un’altra Rossa, la F76. Senza dimenticare la retrospettiva sugli alettoni (stradali) che hanno fatto la storia.

Rapporto Quattroruote: un Dragone senza freni

All’inizio i numeri erano statisticamente irrilevanti. Ma negli ultimi 12-24 mesi, la crescita delle automobili cinesi in Italia è stata rapidissima.
I marchi made in China sono passati da 3 a 12, la quota di mercato delle loro auto è arrivata al 3,6%. Includendo anche la MG – marchio di ascendenza britannica, sì, ma “rinato” in Cina – siamo al 5,5%.

Se poi, come correttezza vuole, inseriamo nel computo anche le altre Case europee, come Lotus, Polestar, Smart e Volvo, a controllo cinese, nonché i brand del gruppo DR, i modelli della Cirelli e della EMC, la penetrazione di quell’ensemble che arriva direttamente o indirettamente dalla Cina ha già sforato la quota del 10% della domanda di auto nuove nel nostro Paese, con una crescita del 43% nei soli primi dieci mesi del 2025.

È la fotografia che emerge dal Rapporto Quattroruote intitolato “Un dragone senza freni” e pubblicato sul numero di dicembre 2025, in edicola.
La crescita non stupisce: i prodotti offerti sono interessanti, coprono un ampio range di segmenti (dalle utilitarie alle grandi berline e Suv, con una prevalenza nel C e nel D) e di motorizzazioni (le elettriche pure ammontano a poco più di un quarto, a dispetto del luogo comune che le cinesi siano in prevalenza a batteria).
Inoltre, e questo non è un luogo comune, consentono di risparmiare, specialmente nei segmenti C e D, con prezzi medi inferiori a quelli di mercato rispettivamente del 14,2% e del 29,1%.

Scoprite questi e tantissimi altri dati – dal valore residuo ai prezzi medi dei ricambi, dalle reti di distribuzione, vendita e assistenza alla durata delle garanzie – nonché la mappa della galassia dei marchi cinesi e dei loro collegamenti, nel nostro nuovo Rapporto.

Attualità e Inchieste

La sezione Attualità-Inchieste, dopo un punto provvisorio sull’operazione incentivi, si apre con l’apertura di Ursula von der Leyen verso i biocombustibili, una porta che finora era stata tenuta tanto ostinatamente quanto inspiegabilmente chiusa. Ora una lettera al Consiglio europeo firmata dalla presidente della Commissione dà nuove speranze all’impiego di combustibili che – in un quadro di complementarietà di misure – possono dare un contributo alla lotta al surriscaldamento globale.

In attesa di capire le declinazioni pratiche di questa apertura, che dovrebbero arrivare il 10 dicembre in occasione della clausola di revisione della scadenza del 2035 per il bando dei motori endotermici, nell’articolo Si apre un’altra porta facciamo il punto su questi combustibili: come sono prodotti, quali virtù e quali difetti hanno e qual è il ruolo dell’Italia nella partita.

Voltiamo pagina, noi e la Maserati. Il marchio riporta la produzione di GranTurismo e GranCabrio a Modena, in un contesto produttivo semi-artigianale, mettendo l’accento sul tema delle personalizzazioni e lanciando il programma Bottega Fuoriserie, che coinvolgerebbe in prospettiva anche Alfa Romeo, nella realizzazione di serie limitate a bassa tiratura e alta remuneratività. L’idea è chiara: lasciamo perdere la concorrenza alla Porsche e seguiamo l’esempio di altri marchi blasonati, italiani e non, che puntano su customizzazione e serie speciali, perché – per dirla con le parole di Jean-Philippe Imparato – al Tridente “bastano 15 mila vetture per tornare in utile”. Funzionerà? Ne parliamo in Ritorno alle origini.

Intanto, cerchiamo di rispondere – con l’aiuto di un medico specialista – a una questione che hanno sollevato alcuni lettori: l’auto a batteria può indurre più facilmente la cinetosi rispetto a una macchina termica? Scopritelo nel servizio Ma le elettriche danno la nausea?

Fleet & Business Special Edition

Allegata a Quattroruote di dicembre torna la Special Edition di Fleet & Business, la testata dell’Editoriale Domus dedicata al mondo delle flotte di vetture e veicoli commerciali, ai professionisti della gestione delle flotte, alle reti di distribuzione e assistenza e ai servizi di noleggio e finanziari.

In questo numero, le prove su strada di una delle Suv più diffuse fra gli utenti professionali, la BMW X3, e di un’esponente della nuova offensiva cinese nel mondo dei parchi auto, la Jaecoo 7.

I leader delle associazioni di categoria, delle case costruttrici e delle società di noleggio ci aiutano a leggere gli eventi del 2025, come le conseguenze sulle scelte delle imprese della riforma dei fringe benefit in uso ai dipendenti, ma anche a prevedere come andrà il 2026. E, a proposito di pronostici, pubblichiamo i valori residui previsivi per i modelli, i segmenti e le alimentazioni più diffuse nelle flotte aziendali.

Come richiedere allegati e dossier

Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un’email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).