Lamborghini
Con la Urus, Sant'Agata raddoppia
Grande Suv, grande fabbrica. Con l’arrivo della Urus, terzo modello della Casa del Toro che punta a volumi di produzione importanti (l’obiettivo è 7.000 unità annuali nel complesso), la Lamborghini ha raddoppiato le dimensioni dello stabilimento di Sant’Agata Bolognese: da 80.000 a 160.000 metri quadrati. Il nuovo comparto comprende la linea di assemblaggio dedicata interamente alla Suv sportiva, il reparto di finizione per tutti i modelli e la nuova palazzina per gli uffici (con certificazione energetica e ambientale Leed Platinum). Inoltre, viste le caratteristiche non certo da fuoristrada duro e puro, ma comunque da Suv in grado di affrontare terreni insoliti per una Lamborghini, è stato realizzato un nuovo test track con tredici diverse superfici per ogni tipo di prova.
Factory 4.0. La linea di assemblaggio della Urus segue il modello Factory 4.0, che integra nuove tecnologie produttive per affiancare gli operatori nelle attività di assemblaggio, rispettando i principi fondamentali dell’azienda. In primis, l’artigianalità, preservata e ottimizzata dalle tecnologie per garantire le potenzialità di personalizzazione e i più alti standard qualitativi. I robot affiancano gli operatori per migliorare l’ergonomia e per svolgere le operazioni più ripetitive e che richiedono un'alta qualità, come l’incollaggio vetri, l’avvitatura sotto scocca e l’assemblaggio delle ruote.
Tecnologie innovative. “Con il nostro terzo modello abbiamo voluto introdurre le tecnologie di produzione più innovative, legate ai concetti di smart factory, capaci di supportare e collaborare con gli operatori”, spiega Ranieri Niccoli, responsabile della produzione. “Con la Urus nasce un nuovo modello di fabbrica, che noi chiamiamo Manifattura Lamborghini, destinato a diventare un riferimento per l’industria automobilistica di vetture di lusso. I suoi punti di forza sono la maggiore flessibilità di produzione e una migliore accessibilità delle informazioni e interconnessione dei sistemi, a potenziamento della professionalità artigianale che ci contraddistingue”.
Tempi record. Il raddoppio della fabbrica e l’installazione delle tecnologie necessarie alla nuova linea di produzione hanno visto all’opera oltre 600 imprese per un totale di 3.600 persone esterne coinvolte. I lavori si sono conclusi in tempi record, appena 18 mesi, durante i quali la Casa di Sant'Agata ha sfornato supercar a pieno regime produttivo, segnando anche il record di vendite (con un più 7% nel 2016 rispetto all’anno precedente).