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Industria e Finanza

Stellantis
Il futuro dopo Tavares

Redazione Online
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Stellantis - Il futuro dopo Tavares

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Stellantis - Il futuro dopo Tavares

Colpo di teatro, fulmine a ciel sereno, defenestrazione, cacciata. Nelle ultime ore non si sono sprecate le iperboli per definire gli sviluppi delle ultime ore ai vertici di Stellantis: il Cda ha deciso di "accettare" le dimissioni di Carlos Tavares dal ruolo di amministratore delegato, in largo anticipo rispetto al 2026 concordato a ottobre: non ci sarà, quindi, la transizione graduale ipotizzata inizialmente, ma una svolta immediata, anche per risolvere le "vedute differenti" tra i consiglieri e il manager portoghese. Sul presente e, ancor di più, sul futuro. Che si annuncia sempre più complesso e denso di insidie.  

Nuova strategia. Ora tocca al presidente John Elkann e a uno specifico comitato scegliere il successore di Tavares. Il nuovo amministratore delegato, innanzitutto, dovrà rilanciare le performance commerciali, soprattutto in Nord America, magari rivedendo strategie che finora si sono scontrate con la realtà del mercato. Tavares lascia in eredità un piano fortemente concentrato sulla mobilità elettrica, in particolare per l'Europa, ma la sua ferma convinzione di proseguire sulla strada delle Bev potrebbe essere stata vista come un errore esiziale da un Cda desideroso di abbracciare una maggiore flessibilità. Per questo, il nuovo timoniere dovrà avviare cambiamenti importanti, anche per rilanciare le fabbriche, non solo italiane, penalizzate da una ricerca quasi spasmodica di sinergie ed efficienze operative. E lo stesso vale per alcuni marchi, tra cui la Maserati o l'Alfa Romeo, penalizzati a loro volta da un eccessivo focus sulla condivisione di piattaforme e componenti con altri brand completamente diversi per storia e posizionamento. Insomma, servirà una nuova strategia, magari non troppo focalizzata sui margini più che sui volumi. Altro compito del nuovo ad sarà rilanciare i rapporti con i sindacati, con la politica (quella italiana in primis) e con i mercati borsistici. Del resto, è probabile che sulla decisione di "defenestrare" Tavares un peso l'abbia giocato proprio un peggioramento delle relazioni con tutte le componenti, interne ed esterne, che hanno a che fare con Stellantis. E poi c'è anche da affrontare un futuro sempre più insidioso per l'intero settore e magari di preparare il gruppo a quel processo di consolidamento, osteggiato proprio da Tavares, ma reso forse più urgente dalle tante problematiche che gravano sull'industria automobilistica.