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Industria e Finanza

Colonnine
Ricariche veloci, avanti piano

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Colonnine - Ricariche veloci, avanti piano

Poco più di 2.300 stazioni di ricarica veloce per auto elettriche rispetto alle oltre 18.000 previste, impiegando 52 milioni di euro di fondi Pnrr rispetto ai 640 milioni disponibili: è il risultato del primo bando 2024 in Italia, lanciato a luglio dal ministero dell’Ambiente. Nelle città, ammontano a 1.686 le ricariche rapide aggiudicate per contributi di 29 milioni di euro, mentre sulle strade extraurbane si scende a 616 per 23 milioni. In totale, fanno circa 4.604 punti di ricarica, considerando due prese per infrastruttura. Si resta distanti dalle stime iniziali, che parlavano di 10.880 colonnine in città e 7.500 fuori (36.760 connettori). Per questo, sono seguiti un secondo bando e un terzo: quest’ultimo ha come target 8.151 infrastrutture nelle città e 6.651 lungo le extraurbane, ossia 29.604 punti. Meno stazioni per modulo d’ambito e macrolotto, così da rendere la gara più attraente verso i privati.

Le prime tre. In città, a Fastway sono andate 690 stazioni e 13 milioni di euro. Seguono Enel X Way (rispettivamente a 445 e sei milioni) e Be Charge (178 e quattro milioni). Sulle extraurbane, Tamoil è leader con 85 colonnine e quasi quattro milioni di euro, seguita da Be Charge (83 e 3,6 milioni) e da Gasgas (65 e 3,1 milioni).

Hydrogen Valleys, qualcosa non quadra. Non molto confortante neppure il quadro per i finanziamenti del Piano di ripresa dedicati all’idrogeno: il ministero ha pubblicato il decreto direttoriale 302 del 12 dicembre del 2024, con cui prende nota della rinuncia di cinque progetti. In particolare, Esselunga dice no a 6,7 milioni in Lombardia, E.On Business Solution a 14 milioni in Friuli-Venezia Giulia, Ivpc 4.0 a 1,5 milioni in Campania, Siram a 5,3 milioni in Molise, e Anselmo Srl a 5,7 milioni in Liguria. Ignote le ragioni delle defezioni: 33,2 milioni tornano nella disponibilità del dicastero, che non li riassegna.