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Tesla
Il Cybercab arriverà "tra pochi mesi", ma non ci sono nuovi modelli all'orizzonte

Redazione Online
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Tesla - Il Cybercab arriverà "tra pochi mesi", ma non ci sono nuovi modelli all'orizzonte

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Tesla - Il Cybercab arriverà "tra pochi mesi", ma non ci sono nuovi modelli all'orizzonte

La Tesla è un'azienda più tecnologica che automobilistica. L'ennesima conferma arriva dalla conference call sui risultati trimestrali, in cui il patron Elon Musk e gli analisti hanno parlato poco di quattro ruote e molto di guida autonoma e dei relativi servizi. Tra questi - perché il concetto di auto è relativo - c'è il Cybercab: secondo Musk, la produzione del robotaxi inizierà "nel secondo trimestre del 2026". 

Tanta guida autonoma

Musk ha aperto la conference sottolineando "il punto di svolta critico" raggiunto nel percorso verso la guida 100% autonoma e le conseguenze delle attuali strategie sulla capacità produttiva: proprio il Cybercab dovrebbe consentire alla Tesla di aumentare i volumi di un "tasso annualizzato di 3 milioni di unità entro 24 mesi",. o forse anche prima se i fornitori riusciranno a tenere il passo. 

Intelligenza artificiale e robot

Musk ha anche parlato degli accordi con TSMC e Samsung per il nuovo chip AI5 (con l'obiettivo di avere un eccesso di offerta per l'impiego nei data center), di intelligenza artificiale (secondo il magnate, i prossimi aggiornamenti e l'introduzione di miglioramenti "radicali" renderanno le auto quasi delle "creature viventi") e del robot umanoide Optimus (il lancio sul mercato è "incredibilmente difficile" per l'assenza di una catena di approvvigionamento specifica, ma a febbraio o marzo sarà svelata la nuova versione V3). 

Una trimestrale in chiaroscuro

Quanto ai conti, Musk ha difeso la proposta del Cda di garantirgli il bonus da mille miliardi di dollari, fortemente osteggiato dagli investitori, mentre la trimestrale non è tutta rose e fiori: la Tesla ha sì raggiunto il suo record di ricavi nei tre mesi, ma ha deluso le attese sul fronte della redditività per colpa dell'aumento dei costi, legato anche ai progetti sull'intelligenza artificiale. In particolare, il fatturato è salito del 12% a 28,1 miliardi di dollari, di cui 21,2 miliardi in campo automobilistico (+6%), 3,4 miliardi in produzione e accumulo di energia (+445) e 3,5 miliardi nei servizi (+25%). L'utile operativo, invece, è sceso del 40% a 1,62 miliardi, per effetto di un aumento delle spese del 50% (il margine è passato dal 10,8% al 5,8%), e i profitti del 29% a 1,77 miliardi. Bene i flussi di cassa (+46% a 3,99 miliardi), ma solo per il calo degli investimenti (-36% a 2,25 miliardi). Come detto, i ricavi hanno superato le attese, ferme a 26,37 miliardi, mentre i profitti, calcolati per azione (Eps), le hanno deluse: 0,5 dollari (-31%) contro gli attesi 0,54. La redditività non ha, infine, ricevuto alcun sostegno dal business dei crediti ambientali: i proventi trimestrali sono calati del 44% a 417 milioni.

Nessuna novità di gamma

Nella conference call non sono state fornite indicazioni sulla gamma attuale. A tal proposito, nei prossimi mesi non sono previste innovazioni significative: semmai, l'azienda intende concentrarsi sulla "crescita dei volumi di vendita attraverso un portafoglio prodotti differenziato e gestito in modo efficiente", nonché su "costi, scalabilità e opportunità di monetizzazione futura tramite servizi basati sul nostro software di intelligenza artificiale". La Model 2, per ora, resta nel cassetto.