Tesla
Perdite triplicate nel primo trimestre 2015
L'operazione Model X e l'aumento della produzione fino a 55 mila unità stanno mettendo a dura prova le "casse" di Tesla: ieri, la Casa elettrica di Palo Alto ha pubblicato i risultati finanziari del primo trimestre 2015, evidenziando perdite nette per 154 milioni di dollari, 50 in più rispetto agli ultimi mesi del 2014 e il triplo rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Meno, in ogni caso, rispetto a quanto previsto dagli analisti.
La Model X. Dopo il debutto di Tesla Energy e la doppia linea di batterie (Powerwall, domestiche, e Powerpack, industriali-aziendali), la Casa di Palo Alto ora guarda al lancio della Suv con le ali di gabbiano, rinviata più volte (doveva essere lanciata nel 2013) e oggi in rampa di lancio per il confermato debutto estivo. Nella consueta lettera agli azionisti a chiosa dei risultati, Elon Musk ha spiegato che l'auto potrà essere configurata online a partire da luglio: "Abbiamo un sacco di clienti in attesa da molto tempo – ha scritto il Ceo – Si tratta davvero di una grande auto, con un baricentro basso, dalla guidabilità simile a quella di una sportiva e con un'accelerazione incredibile. La performance è surreale, non c'è nient'altro di simile". Tipico stile Musk, insomma. Resta il fatto che molte delle spese sostenute quest'anno dalla Casa sono servite proprio ad aggiornare le linee in vista del nuovo modello, per cui sono già arrivate ventimila prenotazioni, ognuna effettuata con una caparra di 5 mila dollari.
La produzione. Nel primo trimestre 2015, Tesla ha costruito 11.160 Model S (consegnandone 10.045), iniziando la produzione delle varianti dual motor 70D e 85D. Messi così, i numeri non bastano per raggiungere le 55 mila unità previste per il 2015 (il 74% in più rispetto a 2014), ma Musk e soci sono convinti che nei prossimi trimestri la Model X farà la sua parte per permettere alla Casa di raggiungere l'obiettivo. "In sostanza – ha detto il Ceo – la produzione raddoppierà". Per il secondo trimestre è già previsto un aumento a 12.500 vetture (con 10-11 mila consegne). Infine, il tasto dolente della Cina, dove il peggio sarebbe "passato". Secondo Palo Alto, i deludenti risultati del mercato asiatico dipendono dalle mancate vendite delle Model S, "ordinate da speculatori che poi non le hanno mai acquistate. C'è ancora molto da fare, ma le richieste stanno tornando a crescere".
I conti. Per il primo semestre 2015, Tesla ha dunque dichiarato perdite nette per 154 milioni secondo i principi contabili standard (in Usa Gaap, Generally accepted accounting principles), a fronte di un fatturato di 940 milioni di dollari (1,1 miliardi secondo i parametri usati dalla Casa), il 51% in più rispetto il primo trimestre del 2014 e 17 milioni in meno rispetto all'ultimo trimestre 2014. Palo Alto ha inoltre venduto 51 milioni di dollari in crediti a emissioni zero (ZEV), guadagnandone altri 20 per i powertrain elettrici consegnati Daimler per la Mercedes-Benz Classe B. Infine, la divisione servizi ha incassato 46,6 milioni. Per quanto riguarda la Borsa, la perdita contabilizzata da Palo Alto è di 36 centesimi di dollaro ad azione, 13 in meno rispetto alla media delle attese degli analisti.
La Model 3 alla fine del 2017. Musk si è soffermato anche sulla nuova berlina compatta da 35 mila dollari e 200 miglia di autonomia (320 km): il primo prototipo, ha spiegato il Ceo, dovrebbe essere svelato nel marzo del 2016, mentre per l'inizio della produzione bisognerà aspettare la fine del 2017. Finora, nulla è trapelato sull'aspetto della Model 3, ma Musk ha già spiegato che la vettura sarà "diversa" rispetto alle linee di Model S e Model X. Chiave di volta del nuovo progetto sarà la Gigafactory, il maxi impianto che Tesla e Panasonic stanno costruendo a Reno, nel Nevada. La fabbrica di batterie agli ioni di litio, un "mostro" da 5 miliardi di dollari, dovrebbe permettere di tagliare i costi dei pacchi di almeno il 30%, contenendo il prezzo di listino della nuova arrivata.
Boom di ordini per Powerwall. A proposito di batterie, la Casa ha confermato che Tesla Energy, la nuova linea sviluppata per ridurre la dipendenza dalla rete elettrica di case e aziende, verrà prodotta a Fremont fino al primo trimestre 2016: poi, a prendere le redini sarà proprio la Gigafactory. Musk ha spiegato che la versione domestica, Powerwall, ha già raggiunto i 36 mila preordini: non stupisce, quindi, che Tesla e Panasonic intendano destinare il 30% della produzione della nuova fabbrica alle batterie per edifici, anche se la "priorità" sarà sempre data alle auto.
L'elettrica di Apple. Infine una considerazione su Apple, a lungo indicata come la grande realtà high-tech che avrebbe dovuto acquistare Tesla (in realtà, poi si è scoperto che si trattava di Google, ma l'accordo è sfumato per poco). Secondo Musk, un'elettrica della grande Mela "sarebbe una gran cosa: spero che entrino nel business automotive", ha detto ieri il Ceo, incalzato dalle domande. Finora, il cosiddetto "progetto Titan" non è mai stato confermato da Cupertino, già presente nel settore con CarPlay.