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Tagliandi e revisione
Cosa controllare per mantenere l'auto in perfetta efficienza

Redazione Online
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Tagliandi e revisione - Cosa controllare per mantenere l'auto in perfetta efficienza

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Tagliandi e revisione - Cosa controllare per mantenere l'auto in perfetta efficienza

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Tagliandi e revisione - Cosa controllare per mantenere l'auto in perfetta efficienza

Le scadenze della manutenzione programmata sempre più lunghe e gli alti livelli d’affidabilità raggiunti dalle macchine di oggi tendono a far dimenticare che, in quanto oggetti meccanici, pure le quattro ruote più giovani hanno bisogno di qualche controllo. Piccole attenzioni periodiche - gran parte delle quali tranquillamente eseguibili da soli - per evitare d’incorrere in guai più seri (o sgradevoli contrattempi). Ecco un elenco delle operazioni principali, dal controllo del livello olio ai pneumatici, senza dimenticare l’importanza della revisione ministeriale. Per quest’ultima, naturalmente, occorre andare in officina.

IN BREVE

LIVELLO OLIO

Nei motori attuali, il consumo di olio è quasi sempre trascurabile e, quindi, in assenza di problemi raramente è necessario rabboccare fra un cambio olio e l'altro. Continua, però, a essere opportuno verificare periodicamente il livello del lubrificante: l'intervallo consigliato è ogni 1.000-2.000 km.

Ovviamente, l'operazione non è necessaria in presenza di un indicatore di livello dell'olio motore nella strumentazione di bordo.

Il livello va verificato soprattutto durante il primo periodo d’uso, quando l'assestamento non ancora ottimale fra canne e pistoni potrebbe determinare un consumo maggiore (soprattutto nei motori diesel).

La verifica va effettuata con la vettura perfettamente in piano e dopo circa 5 minuti dall'arresto del motore, che deve essere alla normale temperatura d'esercizio.

Prima di ogni controllo, pulire l'astina. Il livello ottimale è fra la tacca inferiore e quella superiore (la distanza fra le due corrisponde di solito a un litro d'olio). Non aggiungere lubrificante in eccesso: se il livello supera la tacca di massimo c'è il rischio di danneggiare il motore, il turbo e il catalizzatore.

Sulle moderne diesel con filtro antiparticolato si deve fare attenzione perché il livello dell’olio può aumentare, superando il massimo: la diluizione del lubrificante dovuta al carburante iniettato per le pulizie periodiche del Dpf, che in parte trafila nella coppa, compromette l’efficacia dell’olio motore ed è quindi indispensabile seguire i messaggi della strumentazione, che indicano quando sostituire il lubrificante. Se s’ignorano tali avvertenze l’usura del propulsore aumenta e nei casi peggiori, se il livello sale troppo, la miscela di olio e combustibile viene aspirata dall’impianto di ricircolo dei vapori, alimentando il motore che così gira all’impazzata anche se si stacca l’accensione. Se non si ha la prontezza di accostare a bordo strada, premere il freno con forza, inserire la marcia più alta e rilasciare la frizione per “soffocare” il motore, esso continuerà a funzionare fino a quando non consumerà tutto l’olio, per poi rompersi per assenza di lubrificazione. Attenzione: la manovra descritta non è possibile nelle vetture con cambio automatico.

LIQUIDO DI RAFFREDDAMENTO

È buona norma, quando si verifica il livello dell'olio motore, controllare anche quello del liquido di raffreddamento.

La vettura deve essere in piano e il motore freddo. Il livello deve arrivare alla tacca ricavata nel serbatoio d'espansione di plastica. Quando il liquido è caldo, è normale che il livello superi tale tacca di uno o due centimetri.

Aprire il tappo del circuito soltanto a motore freddo, perché il vapore che esce in pressione potrebbe provocare ustioni: qualora sia strettamente necessario, ruotare il tappo di un mezzo giro, proteggendo le mani con uno straccio, in modo da lasciare sfogare la pressione nel circuito; soltanto in seguito, svitarlo completamente e toglierlo. Per i rabbocchi, in mancanza dell’apposito liquido antigelo, utilizzare normale acqua del rubinetto.

Ogni due anni, fare controllare il liquido per verificare che non sia troppo diluito o invecchiato: in entrambi i casi, non offrirebbe un'adeguata protezione anticorrosione e antigelo e si corre il rischio di danneggiare gravemente il motore.

In ogni caso, se prescritto il liquido va sostituito secondo le indicazioni del libretto d'uso e manutenzione. L’operazione va fatta in officina, per essere certi che il rifiuto venga smaltito correttamente. È anche necessario assicurarsi che il prodotto utilizzato sia quello corretto: esistono infatti liquidi di colore diverso in funzione del materiale del blocco motore.

Il termine "liquido permanente" non tragga in inganno; non significa, infatti, "eterno", ma semplicemente che va bene per tutto l'anno (molto tempo fa, in inverno, si doveva svuotare il circuito di raffreddamento e riempirlo con liquido antigelo).

LIQUIDO FRENI

Il fluido dell'impianto idraulico dei freni non è un olio, come viene comunemente definito, ma un liquido speciale.

Una spia luminosa nel quadro strumenti della vettura indica l'eventuale insufficiente livello di tale liquido, che, però, può essere verificato anche controllando il piccolo serbatoio trasparente nel vano motore.

Raramente è necessario un rabbocco: una lenta discesa del livello è, infatti, causata dal consumo delle pastiglie e quindi assolutamente normale.

Un rapido calo è, invece, il segnale di una perdita, che va immediatamente eliminata. Se, infatti, il liquido scendesse sotto il livello minimo, l'azione dei freni potrebbe essere gravemente compromessa.

Il fluido freni va sostituito in officina alle scadenze prescritte (di solito due anni): se si trascura di farlo, nelle lunghe discese i freni potrebbero dare forfait a causa dell’abbassamento del punto di ebollizione del liquido.

LIQUIDO LAVAVETRI

Soprattutto nella stagione invernale, avere un lavavetro efficiente è fondamentale per la visibilità e, quindi, la sicurezza. Il serbatoio (o i serbatoi) vanno rabboccati con liquido specifico, facilmente reperibile presso ricambisti, supermercati e ipermercati. Non usare altri prodotti, che potrebbero risultare corrosivi oppure congelare, bloccando gli spruzzatori proprio quando ce n'è maggiore bisogno.

Attenzione, però, a non confondere un serbatoio con l'altro: il rischio è aggiungere liquido permanente per l'impianto di raffreddamento al lavavetro o viceversa.

Per regolare la direzione degli ugelli, si deve procedere per tentativi, infilando uno spillo nel foro degli spruzzatori.

LIVELLO ADBLUE PER AUTO DIESEL

L’AdBlue, detto anche Def, che sta per Diesel exaust fluid, è un prodotto indispensabile per il funzionamento delle vetture diesel dotate di catalizzatore Scr, il più efficace nell'abbattere le emissioni di ossidi di azoto e, quindi, di gran lunga il più utilizzato sulle auto di ultima generazione. Come funziona. Il catalizzatore Scr (Selective catalyst reduction, riduzione selettiva catalitica) funziona grazie all'immissione nel condotto di scarico di un agente riducente formato da una soluzione al 32,5% di urea tecnica e acqua, appunto l'AdBlue. Questo comporta l'aggiunta, sulle vetture, di un serbatoio, di una pompa di alimentazione, di un dosatore e delle tubazioni di collegamento. Il meccanismo di funzionamento dell'Scr si basa sul fatto che, a partire da 200 °C e in presenza di vapore acqueo, l'urea si trasforma in ammoniaca (non usata come fluido di base, in quanto tossica) e anidride carbonica; l'ammoniaca poi reagisce con gli ossidi di azoto formando azoto e acqua.

Ogni quanto va aggiunto. La legge prevede espressamente che, in caso di un esaurimento dell’AdBlue, non sia possibile riavviare il motore. Senza l’additivo, del resto, il catalizzatore Scr non funzionerebbe e quindi la vettura non rispetterebbe le norme antinquinamento. Almeno 2.400 km prima che il reagente si consumi per intero, un avviso indica la percorrenza residua possibile. Se non si provvede al rabbocco, la segnalazione si fa più perentoria; successivamente compare un messaggio con il numero di avviamenti consentiti (esclusi quelli gestiti dallo Start&Stop). Inoltre, di solito, le vetture riportano nel computer di bordo l'autonomia con la riserva di AdBlue disponibile o anche un vero e proprio indicatore di livello. In genere si possono percorrere oltre 10.000 km senza dover effettuare rabbocchi, ma talvolta capita di dover intervenire più spesso, secondo la capienza del serbatoio (che va da 11 a 30 litri) e lo stile di guida, tenendo conto che il consumo del reagente può arrivare anche al 5% di quello del gasolio.

Come si effettua il rabbocco. Il rifornimento non pone grossi problemi: le taniche di AdBlue si trovano nelle stazioni di servizio, nei negozi di ricambi e persino negli ipermercati. Per evitare fuoriuscite di liquido (peraltro non dannose) si possono utilizzare appositi mescitori da avvitare alla tanica e al bocchettone del serbatoio, quasi sempre piazzato accanto a quello del gasolio e riconoscibile per il caratteristico tappo azzurro. In molte stazioni di servizio (soprattutto lungo le autostrade), poi, ci sono pompe dedicate. Così, il rifornimento è ancora più semplice, non diverso da un pieno di gasolio.

PNEUMATICI

Se è vero che sulle macchine più recenti è presente un sistema che indica nel quadro strumenti se ci sono gomme sgonfie, la pressione dei pneumatici va comunque controllata periodicamente, preferibilmente ogni mese, senza dimenticare la ruota di scorta (o il ruotino).

Una pressione insufficiente aumenta il consumo di carburante, peggiora il comportamento stradale della vettura e, alla lunga, provoca consumi anomali del battistrada e aumenta il rischio di danni alla struttura del pneumatico. Se notate un consumo anomalo di uno o più pneumatici, oppure una marcata tendenza della macchina a “tirare” a destra o sinistra, molto probabilmente c’è bisogno di controllare l’assetto ruote: in questo caso, il gommista è l’unico che può risolvere la questione.

La pressione va controllata a pneumatici freddi, per evitare di avere un'indicazione errata, superiore a quella effettiva.

Quindi, non bisogna abbassare la pressione di una gomma che a caldo indichi un valore più elevato di quello consigliato.

Adattare la pressione di gonfiaggio al carico della vettura, seguendo le indicazioni riportate dal costruttore sul libretto di uso e manutenzione. In ogni caso, è meglio avere una gomma a pressione più elevata di quella minima consigliata piuttosto che a pressione troppo bassa.

Se la pressione dei pneumatici diminuisce in maniera anomala, verificare che non ci siano corpi estranei nel pneumatico e la perfetta tenuta della valvola di gonfiaggio.

E SE SI FORA UNA GOMMA?

Il problema degli automobilisti è che non si preparano all'eventualità di una foratura, con il risultato che quando accade si possono incontrare serie difficoltà per trarsi d'impaccio se, per esempio, le viti della ruota sono troppo strette e magari la ruota stessa non si stacca dal mozzo.

  • Controllare regolarmente la pressione della ruota di scorta: dev'essere pari a quella prevista per il massimo carico. Il "ruotino" va gonfiato a circa 4,0 bar.
  • Consultare il libretto d'istruzioni: riporta molte utili avvertenze, l'ubicazione degli attrezzi e i dettagli su come procedere.
  • Inserire il lampeggio d'emergenza e indossare il giubbino riflettente. Se è disponibile una zona riparata oltre il ciglio della strada, far scendere i passeggeri, altrimenti tenerli al loro posto. Il triangolo va posizionato 50 metri dietro la vettura ed essere visibile a 100 metri.
  • Dopo avere rimosso il coprimozzo, allentare di un giro le viti. Se sono troppo strette, provare con cautela a spingere con un piede sulla chiave.
  • Il posizionamento del cric è molto importante per non danneggiare il sottoscocca; inoltre, la base deve appoggiare su un terreno non cedevole.
  • Dopo il montaggio della ruota di scorta, riabbassare il cric e serrare uniformemente le viti. Non dimenticare gli attrezzi e la gomma forata.

COME USARE IL KIT DI RIPARAZIONE

Nel caso la vettura sia dotata di kit di riparazione, verificare prima del suo impiego che il danno al pneumatico non sia grave: il lattice del kit è in grado di sigillare solo le piccole forature del battistrada, mentre in caso di tagli dei fianchi o piegature del cerchio è necessario ricorrere al carro attrezzi.

Ricordatevi sempre di leggere le istruzioni del kit, spesso rappresentate da immagini riportate sull’apparecchio stesso; attaccare il raccordo di gonfiaggio alla valvola del pneumatico, che preferibilmente deve essere in basso; dispiegare il cavo elettrico e inserire la spina nella presa dell’accendisigari, avviare il compressorino mediante il suo interruttore. Attendere che il lattice fluisca nella copertura e la pressione raggiunga un valore sufficiente. Subito dopo, spegnere il compressore, staccare il tubo di gonfiaggio e il cavo di alimentazione e partire subito a velocità moderata, in modo da distribuire uniformemente il sigillante all’interno del pneumatico. Controllare appena possibile la pressione di gonfiaggio e se necessario ripristinarla. Far riparare la copertura al più presto e sostituire il flacone di lattice del kit con uno nuovo.

Pulizia dell'auto

Per non intaccare la vernice della carrozzeria, occorre eliminare al più presto le tracce d'olio, di sale antighiaccio e di carburante, la resina delle piante, gli escrementi degli uccelli e i residui dei moscerini.

Il Decreto legislativo 3 aprile 2006 (n. 152, "Norme in materia ambientale") e il Codice della strada (titolo II, art. 15), di fatto vietano il lavaggio dell'auto al di fuori degli impianti di car wash, all'interno dei quali è vietato, con le stesse motivazioni ambientali, l'uso di detersivi diversi da quelli forniti dai dispenser a gettone.

In ogni caso, non lavare la vettura sotto il sole: asciugando, l'acqua lascerebbe antiestetiche macchie.

Spruzzare abbondantemente la carrozzeria di acqua e passare la spugna, prima sulle parti alte della vettura, poi in basso e in ultimo sulle ruote.

Per l'asciugatura, utilizzare due pelli di daino o sintetiche: la prima per le parti alte e i cristalli, l'altra per le zone inferiori e le ruote.

Pulire anche la zona del giroporta e l'interno dei cofani, dove si raccolgono l'acqua di lavaggio e lo sporco.

PULIZIA INTERNI

La pulizia degli interni è uno fra i tanti argomenti trattati nel libretto d'uso e manutenzione, che propone una serie di utili consigli.

Per pulire sedili e tappetini usare l'aspirapolvere; per plancia e pannelli porta, la pelle di daino (o sintetica) umida e ben strizzata.

Per i pannelli di plastica, si possono usare detergenti per la pulizia dei vetri di casa.

Evitare di applicare prodotti al cruscotto: oltre a dare una discutibile finitura troppo lucida, evaporano, lasciando una patina oleosa sul parabrezza.

In caso di macchie sui rivestimenti di stoffa, utilizzare un prodotto specifico, seguendo le istruzioni.

Trattare periodicamente eventuali interni di pelle con apposite schiume che li proteggano dalla dannosa azione del sole. Esse nutrono il cuoio e prevengono la formazione di screpolature.

REVISIONE MINISTERIALE

La cosiddetta revisione è un controllo periodico a cui devono essere sottoposti tutti i veicoli a motore e i rimorchi. Essa comprende una serie di verifiche, alcune delle quali effettuate visivamente dall’operatore altre con l’ausilio di specifiche attrezzature meccaniche ed elettroniche.

Tra i controlli che vengono svolti durante la revisione, vi sono quelli sui gas di scarico (con un opacimetro solo sui veicoli dotati di motore termico), la rumorosità (con un fonometro), l’integrità e l’efficienza dei dispositivi di illuminazione, l’integrità dei cristalli e degli specchietti retrovisori, il funzionamento del clacson, l’efficienza dell’impianto frenante, compreso il freno di stazionamento, rilevata su appositi rulli o piastre meccaniche, e molti altre verifiche (su pneumatici, cinture di sicurezza, tergicristallo, sterzo eccetera). Non rileva, ai fini della revisione, la presenza di piccole ammaccature sulla carrozzeria.

QUANDO FARLA

Per quanto riguarda le auto, i ciclomotori, i quadricicli leggeri, i motocicli, i quadricicli, gli autocarri fino a 3,5 tonnellate e gli autocaravan, la prima revisione va effettuata dopo quattro anni dall’immatricolazione, entro la fine del mese in cui è avvenuta l’immatricolazione (indicata sulla carta di circolazione). Per esempio, una vettura immatricolata il 16 giugno 2023 dovrà fare la prima revisione entro il 30 giugno 2027.

La revisione può essere effettuata in anticipo rispetto alla scadenza. Nulla vieta che, nell’esempio precedente, sia effettuata a maggio invece che a giugno o ancora prima (non esistono limiti all’anticipo).

Le revisioni successive alla prima devono essere effettuate ogni due anni, entro il mese in cui è stata effettuata quella precedente. Rispetto all’esempio citato, nel caso in cui la prima sia effettuata il 13 maggio 2027, la successiva andrà svolta entro il 31 maggio 2029 (anche se la vettura era stata immatricolata a giugno).

Anche per le revisioni successive alla prima, nulla vieta di anticiparla rispetto alla scadenza. Nell’esempio precedente, dunque, il controllo successivo potrà essere effettuato, per esempio, ad aprile 2031 o anche prima.

Con la revisione scaduta il veicolo non può circolare su strada. Tuttavia, se prima della scadenza dei termini si è prenotato un controllo alla Motorizzazione civile, la legge ammette la possibilità di circolare fino alla data della verifica avendo con sé prova dell’avvenuta prenotazione.

Se, invece, la prenotazione è effettuata dopo la scadenza, è possibile circolare solo il giorno previsto per la verifica e solo per recarsi al centro revisioni o alla Motorizzazione civile all’ora concordata, per la strada più breve, marciando con la massima prudenza e avendo con sé una prova dell’avvenuta prenotazione.

Per ricordarsi della scadenza si consiglia di registrarsi al Portale dell’automobilista, il sito internet (ma esiste anche una specifica app) del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in cui ogni cittadino può consultare, nella propria area riservata, tutte le informazioni relative alla patente, ai veicoli di sua proprietà e alle pratiche amministrative in corso. Il sistema avverte automaticamente e con congruo anticipo gli utenti registrati della scadenza della patente e delle revisioni.

DOVE FARLA

La revisione può essere svolta in centri privati autorizzati dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Nella maggior parte di essi, enormemente aumentati negli ultimi anni grazie all’incremento delle tariffe e all’elevata redditività che il business dei controlli garantisce, non è obbligatorio prenotare. Se però si vuole essere certi di non aspettare più del necessario, può essere conveniente concordare preventivamente, per telefono o di persona, data e ora dell’appuntamento.

In teoria la revisione può essere effettuata anche nelle sedi provinciali della Motorizzazione civile. Tuttavia, la gravissima mancanza di personale nelle sedi territoriali del ministero delle Infrastrutture non può garantire un controllo in tempi brevi. Per sottoporre a revisione una vettura in Motorizzazione possono servire molti mesi.

ESITO

La revisione è svolta mediante un collegamento telematico con il centro elaborazione dati della Motorizzazione civile e il suo esito è registrato in tempo reale sui server del ministero dei Trasporti. Quando la revisione è superata, viene stampato un tagliando autoadesivo su cui è riportata la targa del veicolo, la data in cui è stato effettuato il controllo, il suo esito e i km indicati sul contachilometri e rilevati dall’operatore. Questo tagliando è applicato sulla carta di circolazione. A chi presenta la vettura a revisione è rilasciato, a parte, anche un certificato di revisione in cui sono riportate le stesse informazioni.

Quando la revisione dà invece esito negativo, possono verificarsi due situazioni: “ripetere” o “sospeso”. Nel primo caso, meno grave, sul documento di circolazione viene apposto l’esito “ripetere”, seguito dal codice dell’anomalia riscontrata, da sanare entro un mese prima di sottoporre nuovamente il mezzo a revisione. Durante questo arco di tempo il mezzo può circolare a condizione che il difetto sia riparato e risulti da apposita documentazione.

Se, invece, il sistema rileva una anomalia più grave segnala “sospeso”. In questa situazione il mezzo è, appunto, sospeso dalla circolazione fino a una nuova revisione. È dunque necessario portare il veicolo in officina (spesso lo stesso centro revisioni) per il ripristino dell’anomalia e la successiva conclusione dell’operazione nell’arco della stessa giornata.

QUANTO COSTA

Il costo della revisione è stabilito per legge e non può essere diverso dalla cifra fissata dallo Stato.Il controllo costa 54,95 euro + Iva, ossia 67,04 euro (in precedenza 45 euro + Iva, ossia 54,90 euro). A questa cifra bisogna aggiungere 10,20 euro di Diritti Motorizzazione e un corrispettivo per il versamento postale, di importo variabile in base al gestore dei pagamenti di cui si serve il centro revisioni. Nella maggior parte delle situazioni il controllo costa tra i 79 e gli 80 euro.

SANZIONI

La circolazione senza revisione (o con revisione scaduta) comporta una multa di 173 euro (121,10 con lo sconto) e la sospensione dalla circolazione (che viene annotata sulla carta di circolazione): in pratica il mezzo deve essere trasportato in un luogo di custodia indicato dal proprietario o da chi lo stava guidando al momento dell’accertamento della violazione e può circolare solo per recarsi alla revisione.

Se la violazione avviene in autostrada, oltre alla multa è previsto il fermo amministrativo fino al superamento della revisione.

Se il veicolo continua a circolare nonostante la sospensione dalla circolazione, la multa sale a 1.998 euro (1.398,60 con lo sconto) a cui si aggiunge il fermo del veicolo per 90 giorni.

Dato che un veicolo senza revisione non può circolare, la violazione di questa disposizione può avere gravi conseguenze in caso di incidente. Infatti, l’assicurazione, che comunque risarcirà il danno provocato a terzi dal conducente, potrebbe rivalersi nei confronti del contraente. Per questo motivo può essere conveniente acquistare, al momento della stipula di un contratto di assicurazione per la responsabilità civile, la rinuncia alla rivalsa (ammesso, ovviamente, che questa opzione sia disponibile).

REVISIONE STRAORDINARIA

La revisione di un singolo veicolo può essere disposta dalla Motorizzazione civile, su segnalazione delle forze di polizia, qualora vi siano dubbi sulla persistenza dei requisiti per circolare o in seguito a un incidente stradale.