Sotto il vestito Oriente
Made in China, vendute in Italia: non mancano le "insospettabili" - FOTO GALLERY
Sotto il vestito Oriente - Made in China, vendute in Italia: non mancano le "insospettabili" - FOTO GALLERY
Volvo S90. La cinese Geely ha acquisito il marchio Volvo nel 2010: tra i segni più tangibili c’è la produzione in Asia dell’ammiraglia S90 anche nella sua versione europea. Va inoltre ricordato che lo scorso luglio il marchio di Göteborg ha siglato un accordo per l’acquisizione della quota della Casa madre della loro joint venture nel Paese asiatico.
Aiways U5. Aiways è uno dei nuovi marchi distribuiti in Italia dal gruppo Koelliker, già importatore ufficiale di Ssangyong e Mitsubishi. La Suv U5, con motore elettrico anteriore da 204 CV e 315 Nm abbinato a una batteria da 63 kWh, è il primo modello del brand ad arrivare sul mercato italiano.
Dacia Spring. La prima Bev del marchio, che è appena stata insignita del titolo di Best Buy Car 2022, viene prodotta in Cina in collaborazione con la Dongfeng. Del resto, deriva dalla Renault City K-Ze, un modello pensato per l’Asia.
MG ZS. Com’è noto la Morris Garage è un glorioso marchio britannico ora di proprietà della cinese Saic. Ecco perché proprio nel Paese con più abitanti al mondo vengono prodotte le sue vetture, oggi proposte in una gamma pensata per piacere in Europa. La entry level è la B-Suv ZS, offerta a prezzi aggressivi nelle versioni a benzina e disponibile anche nella variante elettrica EV.
MG EHS. La Suv, che abbiamo provato su Quattroruote di maggio 2021, è da noi disponibile con un powertrain plug-in hybrid da 285 CV.
MG Marvel R. Prevista con potenze fino a 288 CV, è una Suv elettrica di segmento D con batterie da 65 kWh, dal look originale e le maniglie a scomparsa.
MG 5. Parliamo della prima wagon full electric in vendita sul mercato italiano. Il suo powertrain ha una potenza di 180 CV e una coppia di 280 Nm.
Weltmeister W5. Un marchio cinese dal nome tedesco (Weltmeister, ovvero ''campione del mondo''), tra i nuovi brand importati dal gruppo Koelliker in Italia. Il primo modello per il Belpaese è questa C-Suv elettrica con motore da 217 CV e un’autonomia dichiarata di 430 km. In futuro dovrebbe arrivare anche la W6, già in vendita in Oriente.
Tesla Model Y. La versione europea della Suv della Casa Californiana viene assemblata in Cina, in attesa del via alla produzione nella Gigafactory di Berlino, più volte rinviato e ora previsto nel 2022.
DR dr3. Il marchio italiano DR Automobiles offre una gamma di vetture prodotte in Cina e allestite nella nostra penisola. La dr3 è una B-Suv derivata dalla Chery Tiggo 3X e disponibile anche a Gpl.
DR dr4.0. Con dimensioni a cavallo tra i segmenti B e C (è lunga 432 cm), è una novità della Casa molisana, che dallo scorso gennaio a novembre ha fatto registrare un balzo del 140% rispetto alle vendite dello stesso periodo nel 2020, raggiungendo le 7.533 unità immatricolate.
DR F35. La più grande delle Suv nel listino della Di Risio Automobiles deriva dalla cinese Chery Tiggo 7, da cui si distingue soprattutto nel frontale. Come le altre vetture della Casa è offerta anche a Gpl.
BMW iX3. Tutti gli esemplari venduti nel mondo della variante elettrica della X3, da poco ristilizzata, vengono prodotti in Cina grazie alla collaborazione tra la Casa di Monaco e la Brilliance.
Seres 3. Seres era il termine con cui veniva identificata in passato la popolazione asiatica dei Seri, nell’accezione di produttori di seta. Non è quindi difficile intuire l’origine cinese di questo brand, i cui veicoli elettrici sono anch’essi importati in Italia dal gruppo Koelliker. La Suv nella foto ha un powertrain da 163 CV e una batteria da 53,6 kWh.
Seres 5. Questa Suv a zero emissioni prevede powertrain da 347 a 694 CV e una batteria da 90 kWh, che scendono a 35 sulle versioni con range extender.
DS 9. Se escludiamo le berline della Maserati, è l’unica vera ammiraglia del gruppo Stellantis venduta anche in Europa. Da noi disponibile solo con powertrain ibridi, quest’auto di lusso viene assemblata dalla Baoneng nello stabilimento di Shenzhen. Del resto, le classiche sedan hanno ancora successo in Asia.
Haval H2. Tra i marchi del gruppo Great Wall, la Haval è presente nel nostro Paese con questa Suv con motore 1.5 Gpl da 144 CV. Poiché riconosciuta in Italia come monofuel (il suo serbatoio di benzina, con una capacità di 15 litri, viene considerato d’emergenza), gode di alcuni vantaggi fiscali, come la riduzione del 75% del costo del bollo e l’esenzione pluriennale dello stesso in alcune regioni.
Polestar 2. La Bev della Polestar, marchio spin-off della Volvo, viene prodotta nella fabbrica di Luqiao. Finora non è stata commercializzata in Italia, al contrario di altri Paesi europei, ma il nostro dovrebbe rientrare tra i suoi prossimi mercati di destinazione, sebbene non ci siano dichiarazioni ufficiali in tal senso.
Evo 3. Il brand Evo, nato da una costola della DR, offre sul nostro mercato una gamma di vetture prodotte in Cina e allestite in Italia. La 3 rappresenta la entry level del marchio ed è disponibile anche in una variante a batterie, denominata Electric.
Evo 4. Lunga 4,32 metri, questa Suv italocinese del gruppo DR è offerta nelle versioni a benzina e bifuel a Gpl.
Evo 5. Già venduta proprio come Evo5 dal marchio DR, è la vettura più grande del brand Evo, con una lunghezza di 442 cm. Anche in questo caso la clientela può scegliere tra le versioni a benzina e quelle bifuel a Gpl.
Great Wall. La gamma per il mercato italiano della cinese Great Wall è al momento costituita dal solo pick-up Steed, dotato della trazione integrale e alimentato a Gpl. I clienti possono scegliere tra due lunghezze di passo.
Lynk & Co 01. Disponibile con powertrain full e plug-in hybrid, è il primo modello per l’Italia del marchio Lynk & Co, controllato dallo stesso gruppo Geely di cui fa parte anche la Volvo. Non a caso, questo veicolo è stato sviluppato sulla stessa piattaforma Cma delle Suv C40 e XC40.
Sebbene non sia ancora possibile parlare di quote significative di mercato, la Cina si prepara ad avanzare con prepotenza in Europa sul fronte automobilistico. E no, non parliamo delle auto cloni del Celeste Impero, ma di modelli pensati anche per il Vecchio continente, con finiture e materiali adeguati al mercato di destinazione. Del resto, molti di voi avranno già incrociato per le strade veicoli di marchi europei, persino delle insospettabili vetture di lusso, senza conoscerne la provenienza asiatica. Per non parlare di un noto modello Tesla, i cui esemplari per l’Europa sono al momento prodotti in Cina, in attesa della Gigafactory di Berlino. Proprio le elettriche, di cui il popoloso Paese è il primo produttore al mondo, stanno favorendo la crescita delle vetture cinesi nel Vecchio Continente, come è possibile constatare nella nostra galleria d’immagini, dove abbiamo raccolto i veicoli prodotti nel Celeste Impero.