Elettriche da città - Pronte per gli incentivi
BYD Dolphin Surf. L’ottavo modello elettrico commercializzato in Europa dalla Casa di Shenzen è una piccola lunga 399 cm, larga 172 e alta 159; ha un passo di 250 cm e un bagagliaio da 308 litri dichiarati (1.037 abbassando gli schienali della seconda fila).
BYD Dolphin Surf. Il pianale e-Platform è lo stesso di altri modelli della Byd. Due i motori, da 65 kW (88 CV) e 115 kW (156 CV), così come i tagli di batteria, da 30 e 43 kWh, per autonomie da 220 a 322 km, che in città possono diventare oltre 500.
BYD Dolphin Surf. Quattro i posti in abitacolo (il quinto non si può avere, neppure a pagamento), dove spicca il display rotante dell’infotainment da 10,1” con Apple CarPlay e Android Auto wireless.
BYD Dolphin Surf. Tre gli allestimenti in gamma (Active, Boost e Comfort), con una dotazione di serie discretamente ricca (che comprende chiave digitale, cruise control adattivo, rivestimenti in pelle vegana e condizionatore). Prezzi da 19.490 euro.
Dacia Spring. Il restyling dello scorso anno l’ha resa più aggressiva nel look, con protezioni da crossover e interni più curati nei materiali e nelle finiture. È lunga 370 cm, larga 158 e alta 152, con un bagagliaio da 308 litri dichiarati.
Dacia Spring. Due le motorizzazioni in gamma, con potenze di 33 kW (45 CV) e 48 kW (65 CV), abbinate alla batteria da 26,8 kWh. L’autonomia dichiarata è di 225 km nel ciclo Wltp, che diventano 306 in quello cittadino.
Dacia Spring. La piccola Bev romena è l’auto elettrica più economica sul nostro mercato: disponibile in quattro allestimenti, attacca il listino con la versione Expression da 17.900 euro.
DR 1.0. Lei invece è la più piccola del lotto: è lunga 320 cm, larga 167 e alta 159: i posti a sedere sono quattro, e il bagagliaio mette a disposizione 110 litri (630 abbassando gli schienali della seconda fila).
DR 1.0. Il motore, sull’asse posteriore, eroga 45 kW (61 CV) e 150 Nm di coppia: ad alimentarlo pensa una batteria agli ioni di litio da 31 kWh, per un’autonomia dichiarata di 210 km (294 nel ciclo urbano).
DR 1.0. L’auto da cui deriva è la Cherry Eq1, rifinita e personalizzata in Italia. Un solo allestimento, che può essere arricchito con wrapping e vetri scuri, e che costa 18.900 euro.
Fiat 500e. L’elettrica torinese è lunga 363 cm, larga 168, alta 153 e ha un passo di 232 cm. Misure simili a quelle della “vecchia” 500, ma con un abitacolo (omologato per quattro) più arioso. Il bagagliaio è a dimensione di città: 182 i litri misurati dal Centro prove.
Fiat 500e. A listino ci sono due motorizzazioni: da 70 kW (95 CV), abbinata a una batteria da 23,7 kWh, con un’autonomia dichiarata di 190 km; da 87 kW (118 CV) con accumulatori da 42 kWh, per un’autonomia - rilevata dal Centro prove - di 240 km di media, che diventano quasi 300 in città.
Fiat 500e. Oltre alla carrozzeria berlina, la 500e c’è anche Cabrio, con il tetto in tela che si ripiega lungo i montanti del tetto, e “3+1”, con una piccola portiera aggiuntiva dal lato del passeggero. Listino da 29.950 euro.
Abarth 500e. Con la cura dello Scorpione, la piccola citycar torinese diventa più aggressiva nel look (anche in abitacolo), ma soprattutto nella dinamica di guida e nelle prestazioni: potenza del motore portata a 155 CV, per uno zerocento coperto in sette secondi. Disponibile con carrozzeria berlina e cabrio, listino che parte da 37.950 euro.
Fiat Grande Panda. La Fiat torna nel segmento B con un’auto che sfiora i 4 metri: è lunga 399 cm, larga 176, alta 157 e ha un passo di 254 cm. Cinque i posti a sedere, con un bagagliaio da 298 litri (misurati dal Centro prove).
Fiat Grande Panda. La versione elettrica monta un motore anteriore da 83 kW (113 CV), abbinato a una batteria da 44 kWh di capacità, per un’autonomia dichiarata di 320 km. Il cavo per la ricarica in corrente alternata è avvolgibile, integrato dietro uno sportellino nella calandra anteriore.
Fiat Grande Panda. Le linee squadrate e la firma luminosa la rendono personale. Due gli allestimenti disponibili per la Bev: (Red) e La Prima, con prezzi che partono da 24.900 euro.
Hyundai Inster. La piccola Suv urbana della Hyundai è lunga 383 cm, larga e alta 161 cm. Spazioso l’abitacolo, con quattro posti a sedere (cinque su richiesta). Gli interni sono molto versatili, con i sedili anteriori che si ripiegano a libro e il divanetto scorrevole (bagagliaio da 131 a 203 litri, misurati dal Centro prove).
Hyundai Inster. Due le motorizzazioni, da 71 kW (97 CV) e 85 kW (115 CV), abbinate a batterie da 42 e 49 kWh rispettivamente, per autonomie dichiarate di 327 e 370 km.
Hyundai Inster. La gamma offre due allestimenti, con prezzi che partono da 24.900 euro. Da poco a listino anche la versione Cross, con protezioni in plastica e finiture da Suv. Di serie per tutte la guida assistita di livello 2.
Leapmotor T03. Il primo modello in Italia della joint venture con il gruppo Stellantis è lungo 3,62 metri, ha un passo di 2,40 metri ed è omologato per quattro persone (il quinto non si può avere, neanche su richiesta). Il bagagliaio ha una capacità dichiarata di 210 litri.
Leapmotor T03. Il motore muove le ruote anteriori, ha una potenza massima di 70 kW (95 CV) ed è abbinato a una batteria da 37,3 kWh: l’autonomia dichiarata è di 265 km, che diventano 395 in città.
Leapmotor T03. Un solo modello, con un prezzo di listino 18.900 euro: unico optional la vernice metallizzata (700 euro), di serie il tetto panoramico in vetro da 42” con parasole elettrico.
Mini Cooper Electric. Le linee riprendono quelle della versione termica, ma è un modello nuovo: è lunga 386 cm, larga 176, alta 146 e ha un passo di 253 cm. Il bagagliaio ha una capacità dichiarata di 210 litri (800, abbassando gli schienali della seconda fila).
Mini Cooper Electric. Originali gli interni, con plastiche rigide rivestite in tessuto e il grande schermo centrale a Oled per l’infotainment.
Mini Cooper Electric. Tre le motorizzazioni in gamma, tutte a trazione anteriore: si parte dalla E, con un’unità elettrica da 135 kW (184 CV) abbinata a una batteria da 36,6 kWh, per un’autonomia dichiarata di 300 km. C’è poi la SE con motore da 160 kW (218 CV) e una batteria da 49,2 kWh netti: autonomia di 400 km.
Mini Cooper Electric. Per gli amanti della guida sportiva c’è la John Cooper Works, con motore da 190 kW (258 CV) e batteria da 49,2 kWh: zerocento in 5,9 secondi e autonomia dichiarata di 371 km. Prezzi? Si parte da 29.504 euro per la versione d’attacco E, fino ai 41.500 della JCW.
Renault 5 E-Tech Electric. La nuova elettrica della Régie, che riprende lo stile dell’utilitaria degli anni Settanta, ha vinto il premio Car of the Year 2025: è lunga 392 centimetri e ha un passo di 254 cm. 239 i litri del bagagliaio, misurati dal Centro prove.
Renault 5 E-Tech Electric. Tre i powertrain in gamma: da 70 kW (95 CV) e 90 kW (120 CV), abbinati alla batteria da 40 kWh, oppure da 110 kW (150 CV) con batteria da 52 kWh, per autonomie che vanno da 300 a 410 km.
Renault 5 E-Tech Electric. Quattro gli allestimenti in gamma, da quello d’attacco Five al più ricco Iconic Cinq. Volendo c’è anche la serie speciale Roland Garros, dedicata al celebre torneo di tennis francese. Il listino parte da 24.900 euro.
Alpine A290. La “gemella” sportiva di Dieppe, con cui la R5 ha condiviso il premio Car of the Year, monta propulsori da 130 kW (177 CV) o 160 kW (218 CV), con batteria da 52 kWh. Il listino di questo modello parte da 38.700 euro.
In Italia, le auto elettriche trovano più difficoltà che altrove, ma la loro quota di mercato cresce comunque di anno in anno: a metà del 2024 era del 3,2%, a fine giugno 2025 del 5,2% (dati Unrae). Le Bev più piccole, in particolare, si stanno ritagliando uno spazio sempre più rilevante: le scelgono i consumatori, per evidenti motivi di prezzo, e le propongono i costruttori, che stanno portando sul mercato tante novità con dimensioni - e listini - piuttosto ragionevoli. Nelle schede qui sopra andiamo a scoprire tutte le elettriche “mignon” attualmente disponibili in Italia: modelli molto interessanti per quegli automobilisti che vogliono passare all'elettrico e vivono nelle cosiddette "aree urbane funzionali", ossia le città e le relative aree di pendolarismo. Ovvero, quel bacino di popolazione che il governo privilegerà nell'erogazione dei nuovi incentivi, in arrivo a settembre.