Cerca

Multe

Telecamere
Salvini: “A ottobre utilizzabili solo gli autovelox comunicati”

1 / 1

Telecamere - Salvini: “A ottobre utilizzabili solo gli autovelox comunicati”

Svolta sugli autovelox: a ottobre gli enti locali potranno lasciare accesi solo i rilevatori comunicati al ministero delle Infrastrutture, mentre gli altri andranno rimossi. Lo ha affermato il titolare del dicastero Matteo Salvini in un question time al Senato, riferendosi al primo censimento nazionale dei misuratori avviato ad aprile, su richiesta dello stesso vicepremier con una circolare inviata ai prefetti. Una volta ottenuta la mappatura, si darà il via alla stesura del nuovo schema di decreto sui requisiti di omologazione degli autovelox. Imposta, secondo l’interpretazione prevalente delle norme, dall’articolo 142 del Codice della strada e confermata da numerose recenti ordinanze della Cassazione. Stando agli ermellini, l’approvazione dello strumento non è sufficiente, tesi invece avanzata da numerosi comuni sulla scorta di alcune circolari ministeriali (di rango inferiore rispetto al Codice della strada) che reputano omologazione e approvazione equivalenti.

Polemiche. “Non c’è Fleximan qui sui banchi dei ministri, c’è solo chi da quasi tre anni sta cercando di portare un po’ di ordine e semplificazione sulle strade italiane", attacca Salvini. "Quel che non è tollerabile è che venga usato il tema della sicurezza per fare cassa sulla pelle di chi ogni giorno si alza la mattina per andare a lavorare. Abbiamo deciso di chiedere una mappatura degli autovelox in Italia, cosa che incredibilmente a oggi non c’è”. Per questo, con un decreto del 18 agosto del direttore generale per la Motorizzazione, il ministero "ha lanciato un’operazione trasparenza istituendo una piattaforma telematica per la raccolta dei dati” relativi ai rilevatori da parte di tutti gli enti locali, “che avranno tempo fino a ottobre per registrare i dispositivi presenti sul proprio territorio. In assenza di tale comunicazione, gli autovelox non comunicati non potranno essere più usati per accertare violazioni al Codice della strada”. No, quindi, agli “autovelox furbetti, nascosti, su strade a due tre quattro corsie”.

Questione chiusa? Tuttavia, ammesso che gli enti locali comunichino tutti i dati dei dispositivi, e in presenza quindi di censimento completo, resterà pur sempre valido l’articolo 142 del Codice della strada, che impone l’obbligo di omologazione: norma di rango primario richiamata dallo stesso decreto del 18 agosto. Se mai in futuro gli enti locali sostenessero che un autovelox con approvazione e censito nella piattaforma può sanare la mancata omologazione, questa tesi sarebbe discutibile.