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Ford Ranger
Passa al V6 e prepara la strada al nuovo Amarok

Mirco Magni
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È nato in Australia, ma con ambizioni mondiali. Il nuovo Ranger evolve il carattere del più piccolo dei pick-up Ford adattandolo alle esigenze dei vari mercati, Europa compresa. Diesel, quindi, ma anche soluzioni di connettività avanzate e dotazioni di sicurezza inedite per questo modello commerciale. L'Ovale blu ha investito molto nello sviluppo del suo nuovo cassonato e i motivi sono presto detti. In primis l'attuale Ranger è rapidamente diventato il pick-up più venduto in Europa con oltre 45 mila immatricolazioni nel solo 2021, superando così tanti modelli di automobili. In secondo luogo, perché proprio sul Ranger si basa una parte dell'alleanza con il gruppo Volkswagen: la nuova generazione dell'Amarok sì baserà infatti sul “truck” americano. In ogni caso, il debutto commerciale di questi modelli, però, è ancora lontano: per vedere sulle strade del Vecchio continente il nuovo Ranger, che sarà prodotto in Thailandia e Sudafrica, bisognerà aspettare i primi mesi del 2023, anche se le concessionarie Ford apriranno gli ordini già alla fine del prossimo anno.

Come l’F-150, ma più “macchina”. Le proporzioni – ovviamente – sono quelle che accomunano quasi tutti i pick-up: cofano alto e massiccio, cabina a quattro porte e un grande cassone posteriore pensato per stivare oggetti di ogni tipo. Un F-150 in miniatura, quindi. Lo si capisce dal design, che riprende il linguaggio del fratello maggiore, ma anche dagli interni, dove debutta un nuovo infotainment verticale Sync 4, da 10,1 o 12 pollici, inserito in una plancia che ricalca l’impostazione del pick-up più venduto d’America. Il sistema multimediale è il centro nevralgico della vettura: da qui si possono controllare tutte le funzioni principali, dalla videocamera a 360° fino alle modalità di guida. Aggiornabile anche over-the-air, verrà continuamente migliorato per aggiungere nuove funzionalità.

La tecnica. Ma veniamo al sodo: come anticipato, la Ford ha assunto il compito di sviluppare una meccanica globale adatta a ospitare diversi veicoli commerciali, tra i quali vi sarà anche la nuova generazione del Volkswagen Amarok. Per questo motivo il marchio di Dearborn ha creato un nuovo telaio con struttura anteriore idroformata, con passo allungato di 50 mm e carreggiate allargate della stessa misura. Il motivo è presto detto: dentro il cofano troverà spazio una versione aggiornata del V6 3.0 turbodiesel che abbiamo già visto sul Ford F-150. Una scelta, quest’ultima, dovuta alle richieste dei vari mercati internazionali. A fianco del sei cilindri vi saranno anche altre due unità di 2.0 litri, sempre a gasolio, con turbo singolo (in due step di potenza) o doppio. Nei listini ci sarà spazio per cambi manuali e per un automatico con comando by-wire, anche se la Ford non ha ancora fornito i dettagli definitivi riguardo alla versione europea del pick-up, nella cui gamma non mancheranno la trazione integrale e una versione Raptor ad alte prestazioni, che sarà svelata a febbraio.

Il cassone. Il vano di carico è il punto forte di ogni pick-up: per questo alla Ford hanno lavorato sodo per renderlo il più pratico possibile. Interamente rivestito di plastica, il cassone integra diversi punti di ancoraggio, alcune prese di corrente e delle guide d’acciaio sulle quali è possibile fissare accessori che spaziano da occhielli aggiuntivi per assicurare il carico a un coperture o divisori per il cassone. Grazie a un pannello particolarmente resistente è infatti possibile organizzare lo spazio per evitare che gli oggetti si muovano durante la marcia. E anche lo sportello ha delle funzionalità aggiuntive: può essere utilizzato come tavolo da lavoro visto che integra un metro e dei morsetti utili, per esempio, per fissare delle assi di legno da tagliare.