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Nuovi Modelli

GFG Style Peralta S
Boomerang di ritorno

Luca Cereda
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GFG Style Peralta S - Boomerang di ritorno

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GFG Style Peralta S - Boomerang di ritorno

Il nome, Peralta S, ai più non dirà un granché. Se non che dietro a questa scenografica hypercar, dal look rétro e al tempo stesso avveniristico, c’è un collezionista messicano, Carlos Peralta, che l’ha voluta, commissionata, e da poco ritirata. Molti avranno però riconosciuto, nelle forme e linee di questa vettura, la concept Maserati Boomerang che Giorgetto Giugiaro realizzò nei primi anni 70 e fu presentata, in versione definitiva, al Salone di Ginevra del 1972. Oltre mezzo secolo dopo, la storia si ripete con questa one-off disegnata da Fabrizio Giugiaro, basata sulla meccanica di una Maserati MC20 e sviluppata da GFG Style con la collaborazione tecnica di MAT (Manifattura Automobili Torino).

Effetto-wow. Al pari della sua musa ispiratrice, dissonante nel panorama automobilistico dell’epoca, anche questa Peralta si scosta da quel che si vede ai Saloni oggigiorno: “Ha un’attitudine tipicamente anni 70 - spiega Fabrizio Giugiaro - e non ha nulla a che vedere con le auto di oggi. Ho voluto impreziosirla con citazioni, stilemi e rimandi a forme di un passato che ha fatto la storia, ma è anche un omaggio a mio padre, attraverso la reinterpretazione in chiave moderna dei volumi della Boomerang. Che è stata pura avanguardia, ha ispirato decine di auto sportive e per me è uno degli esercizi stilistici più incredibili e riusciti di Giorgetto.” 

Unica. La ricetta della Peralta? Motore centrale, trazione posteriore e un “guscio” di alluminio a specchio che realizza un effetto ottico particolare: annulla la differenza visiva tra le superfici vetrate e la carrozzeria, creando un effetto monolitico. Ciliegina sulla torta, l’apertura della “cupola” in un unico movimento. Le uniche parti non di alluminio sono lo spoiler anteriore, il diffusore posteriore e le minigonne laterali, tutti realizzati con fibra di carbonio a vista.

Nell’abitacolo. Come detto, l’hardware (telaio e meccanica) arriva dalla MC20 ed è rimasto inalterato. GFG Style invece lavorato sugli interni, anch’essi ispirati agli anni 70 (ma dotati pure di interfaccia digitale), con pelle a effetto cromo metallizzato a rivestire sedili, plancia e pannelli. E costellati di elementi analogici, dagli strumenti ai comandi, dal design tutt’altro che convenzionale.