Dakar 2017
Loeb vince la tappa, Peterhansel al comando
Nuovo ribaltone al vertice della Dakar 2017, anche se la classifica generale vede il dominio delle Peugeot: a vincere la quinta tappa, la cui prova speciale è stata accorciata dai 447 previsti a 292 km per le cattive condizioni meteo che stanno colpendo la Bolivia (una forte tempesta si è anche abbattuta sul bivacco di Oruro, allagandolo), è stato Sébastien Loeb, autore di una battaglia a distanza con Nani Roma, ultimo dei piloti Toyota ancora in grado di combattere per le posizioni di vertice con il suo pick-up Hilux. Alla fine, dopo 2 ore e 24 minuti di speciale, Roma ha chiuso con un distacco dal leader di soli 44”; ha preceduto Peterhanel (finito a 1’31” da Loeb), Despres (staccato di 10’33”) e un eccellente Romain Dumas, pilota da pista protagonista spesso della 24 Ore di Le Mans, in gara con una Peugeot privata e staccato di 11’55” dal vincitore della speciale. Loeb, risultato in testa a ognuno dei waypoint previsti per il controllo del passaggio dei concorrenti, è il primo quest’anno ad avere vinto due prove, ma questo non gli è stato sufficiente per passare al comando della classifica assoluta.
Cambi al vertice. Con il suo quarto posto, dopo la vittoria nella quarta tappa, Despres ha dovuto cedere il comando della gara a Peterhansel, che ora guida il terzetto delle 3008 DKR al vertice precedendo di 1’09” Loeb e di 4’54” lo stesso Depres; quarto è Nani Roma con la Hilux, staccato di 5’35”, mentre quinto è Hirvonen con la Mini Countryman JCW Rally, finito a ben 42’21”. Il finlandese del team X-raid ha perso parecchio tempo a causa di errori di navigazione che lo hanno relegato all’11° posto nella classifica di tappa e lo hanno fatto scivolare dalla terza alla quinta posizione assoluta. Alle sue spalle si trovano le altre Mini di Przygonski (regolare la gara del pilota polacco) e Terranova, la Toyota del sudafricano De Villiers, l’altra Mini di Garafulic e la Peugeot di Dumas.
I commenti. Per Loeb, pur vincitore, “non è stata una tappa facile, per i problemi creati dalla navigazione: nell’ultima parte, come gli altri, ci siamo persi e abbiamo quindi lasciato sul campo gran parte del vantaggio accumulato”. Anche Peterhansel conferma che “quasi tutti sembrano essersi persi, ma i nostri errori non ci hanno fatto perdere molto tempo”; ha poi aggiunto che “dopo soli cinque giorni di corsa, ci sono stati quattro leader della classifica diversi e con scarti limitati, quindi essere ora al comando ha poco significato”. Ricordiamo che, invece, Sainz ha dovuto abbandonare dopo lo spettacolare incidente, senza conseguenze per l’equipaggio, di cui è stato protagonista durante la quarta tappa, così come un altro dei favoriti, il qatariano Al-Attiyah con la Toyota.
Le Mini. I piloti del team X-raid hanno lamentato soprattutto problemi di navigazione: “Abbiamo perso un sacco di tempo cercando il percorso giusto”, ha raccontato al bivacco Terranova, “ma non eravamo gli unici a girare in tondo…”. Anche Przygonski ha spiegato di aver “cercato il percorso corretto per una trentina di chilometri: credo ci fosse un errore nel road book, perché tutti stavano cercando la strada giusta. Purtroppo anche il maltempo sta aggiungendo ulteriori difficoltà”. Infine, Hirvonen: “Ci siamo completamente persi due volte”, ha commentato, “era difficile per tutti, ma la seconda volta in cui non abbiamo trovato la strada ci è costata 40 minuti”. In gara risulta comunque ancora anche Al-Rajhi, 13° con oltre 3 ore di distacco dal leader, nonostante avesse comunicato il suo ritiro.
La sesta tappa. Oggi i concorrenti raggiungeranno La Paz, capitale della Bolivia, dove domani li attenderà la giornata di riposo. La tappa odierna è lunga 786 km, 295 dei quali cronometrati (a meno di modifiche per il maltempo): all’inizio, gli equipaggi dovranno affrontare ancora delle dune boliviane, prima di correre lungo il lago Titicaca, considerato lo specchio d’acqua navigabile più alto del mondo. E.D.