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Rilevatori di velocità
Le 14 cose da sapere sugli autovelox

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Rilevatori di velocità - Le 14 cose da sapere sugli autovelox

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Lungo le strade vi sono autovelox “annegati” nei guardrail e nei bidoni della spazzatura.FALSO. Una leggenda nata quando non c’era l’obbligo di segnalazione della presenza di un’apparecchiatura per il controllo della velocità e le polizie locali si distinguevano per la fantasia degli “agguati” agli automobilisti.

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Alcuni apparecchi che rilevano il passaggio col semaforo rosso funzionano anche come autovelox.VERO. Alcune apparecchiature sono omologate per la doppia funzione, passaggio con luce rossa e superamento dei limiti di velocità. In nessun caso, però, le due modalità possono essere utilizzate contemporaneamente.

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Per non prendere multe con gli autovelox basta guidare una macchina con targa straniera. FALSO. Tutte le apparecchiature rilevano il superamento dei limiti di velocità di ogni veicolo in transito. E la mancata notifica di un verbale all'estero da parte del comando di polizia che ha accertato la violazione è un’omissione di atti di ufficio. Oltretutto, da quando esiste il "Sistema automatizzato di interscambio dei dati di immatricolazione dei veicoli circolanti nei Paesi UE”, che dall'anno scorso consente di risalire velocemente al proprietario e, quindi, spedire il verbale oltrefrontiera, è tutto più facile e veloce. Se, invece, il veicolo è immatricolato in un Paese extra UE, non esiste un sistema automatizzato e la procedura è un po' più lunga.

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Gli autovelox a bordo strada non rilevano la velocità di chi percorre la corsia opposta a quella lungo la quale sono installati. VERO. In generale è così, ma alcuni apparecchi, tipo il Velomatic, sono bidirezionali, cioè sono in grado di controllare contemporaneamente entrambe le direzioni di marcia dei veicoli.

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La violazione della velocità non può mai essere accertata in modalità automatica con la ripresa frontale. FALSO. Le esigenze di riservatezza escludono la possibilità di effettuare il rilevamento della velocità con sistemi automatici, cioè senza contestazione immediata della violazione, attraverso la ripresa fotografica frontale del veicolo e la memorizzazione delle immagini solo se tali sistemi permettono di identificare le persone che si trovano a bordo.

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Il Telelaser non funziona di notte. FALSO. Il Telelaser funziona in ogni condizione di visibilità e meteorologica, anche nel buio totale. Tuttavia, trattandosi di un’apparecchiatura a puntamento manuale, l’operatore potrebbe avere qualche difficoltà a inquadrare a distanza un veicolo che procede nel buio.

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I cosiddetti “autobox” o “VelOK”, gli “scatolotti” utilizzati per contenere gli autovelox, installati in città sono sempre vuoti, sono usati solo come deterrente. FALSO. La violazione dei limiti di velocità può essere rilevata automaticamente anche lungo le strade urbane di scorrimento, previa autorizzazione del prefetto. Solo nelle strade urbane di quartiere l’accertamento automatico non è ammesso. In quel caso l’eventuale autobox non può che essere vuoto, a meno che, a valle, non sia presente una pattuglia per la contestazione immediata della violazione.

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Se si spruzza della lacca o una vernice speciale trasparente sulla targa, gli autovelox non riescono a fotografarla. FALSO. Si può sfuggire a un accertamento automatico solo se il numero di targa non è leggibile perché occultato. Attenzione, però, l’alterazione o la manomissione della targa è un reato e chi lo fa può essere denunciato all'autorità giudiziaria.

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A grande distanza i Telelaser non riescono a misurare la velocità di un’auto. FALSO. Alcuni modelli di Telelaser possono rilevare la velocità di veicoli distanti fino a 1.200 metri.

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Se metti un Cd dietro il parabrezza il raggio del Telelaser viene riflesso e la pattuglia non è in grado di leggere la velocità. FALSO. I Telelaser effettuano fino a 200 misurazioni di distanza al secondo e sono dotati di un sistema automatico contro i disturbi, oltre che di un sistema di correzione dell’errore. Un Cd appeso allo specchietto retrovisore interno non serve a niente.

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Se si va a più di 250 km/h gli autovelox non riescono a leggere la velocità. FALSO. Si tratta di una leggenda nata negli anni 80, quando l’Autovelox 104, l’apparecchio per rilevare il superamento dei limiti di velocità più diffuso all’epoca, dichiarava una velocità massima operativa di 250 km/h. Tuttavia, già dal modello 104 C-2, omologato nel 1993, il costruttore certificava un’operatività fino a 300 km/h. Attualmente nessun costruttore dichiara velocità massime operative inferiori a 300 km/h.

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Gli Scout Speed a bordo delle auto della polizia possono non essere segnalati. VERO. Il decreto interministeriale del 15 agosto 2007, che attuò la norma ispirata dall'allora ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, sulla presegnalazione dei dispositivi di misurazione della velocità e sulla loro visibilità, prevede che tali disposizioni “non si applicano per i dispositivi di rilevamento della velocità installati a bordo di veicoli per la misura della velocità in maniera dinamica, ovvero "a inseguimento".

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Se la contestazione della violazione è successiva, la foto non può mai essere allegata al verbale. VERO. È una delle norme più assurde del nostro ordinamento, ma effettivamente in nome della presunta “privacy” del trasgressore non è possibile allegare al verbale la foto che prova la violazione. Lo ricorda anche la cosiddetta Direttiva Maroni, dal nome dell’allora ministro dell’Interno che la emanò, dell’agosto 2009: “Per garantire le esigenze di riservatezza, le fotografie o le immagini che costituiscono fonte di prova per gli illeciti accertati non devono mai essere inviate al domicilio dell'intestatario del veicolo unitamente al verbale di contestazione". Non solo, nella foto, consultabile di persona o sul sito del comando di polizia, devono "essere opportunamente oscurati o resi comunque non riconoscibili i passeggeri presenti a bordo del veicolo controllato”

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Gli Scout Speed possono fare accertamenti frontali. VERO. Gli Scout Speed operano con illuminatori all'infrarosso e con un filtro sulla telecamera che non permette il passaggio di frequenze diverse dall'infrarosso. Siccome i parabrezza delle auto sono realizzati in maniera tale da non lasciar passare la luce infrarossa, le immagini fornite dagli Scout Speed oscurano automaticamente il parabrezza e, quindi, non consentono l’identificazione delle persone a bordo del veicolo.

Dopo il Tutor, l’autovelox. Dove con autovelox intendiamo, secondo l’uso comune, il “congegno capace di rilevare infrazioni di velocità e documentarle fotograficamente”, come lo definisce un autorevole dizionario della lingua italiana. Certo, l’Autovelox, quello con la A maiuscola, è il nome del più celebre apparecchio di questo tipo, per decenni spauracchio di milioni di automobilisti dal piede pesante.

Voci e leggende. Talmente celebre da identificarsi con un’intera categoria di prodotti, dal Velomatic al Telelaser, dal Multanova al Traffiphot, dal Tutor (con il suo “gemello” Vergilius) al Provida (e il più recente e analogo apparecchio “dinamico” Scout Speed), solo per citare i più famosi (o famigerati, a seconda dei punti di vista). Come spesso accade, sull’uso (e sull’abuso, va detto) di questi strumenti sono fiorite leggende, voci, “si dice”, attorno ai quali gli automobilisti si sono accapigliati nei bar o nei forum su internet. Eccone una carrellata in cui fughiamo ogni dubbio.

Mario Rossi