Pedemontana Lombarda
La procura di Milano chiede il fallimento
Nuove nubi si addensano sull’Autostrada Pedemontana Lombarda, il travagliato progetto che dovrebbe collegare l’A8 e l’A4: realizzata solo in parte (al momento sono aperte le prime due tratte, oltre alle tangenziali di Como e Varese), alle prese con risorse all’osso e passaggi sotto le stime, la A36 si trova ad affrontare anche la richiesta di fallimento avanzata dalla procura di Milano: i magistrati, infatti, ipotizzano “lo stato di insolvenza” della società che gestisce l’infrastruttura e l’assenza “del requisito di continuità aziendale”.
Battaglia in tribunale. L’iniziativa della procura (basata sull’analisi del bilancio 2015) è stata resa pubblica dal nuovo presidente della Pedemontana, Federico Maurizio d’Andrea, chiamato a sostituire il dimissionario Antonio Di Pietro: “È una richiesta che ci sorprende, a nostro avviso non esiste alcuna situazione né dichiarazione di insolvenza. Siamo certi della regolarità della nostra condotta”. Secondo la Pedemontana, la dotazione di liquidità è “adeguata a far fronte agli impegni”: il 24 luglio è prevista l’udienza per le controdeduzioni, durante la quale l’azienda confermerà l’intenzione di completare l’infrastruttura. A decidere sarà il tribunale.
Il progetto. L'A36 Pedemontana prevede 157 km di opere, di cui 67 di autostrada, 20 di tangenziali e 70 di viabilità locale. Al momento, sono state ultimate la tratta A (15 km tra l'A8 e l'A9), la B1 (7,5 km da Lomazzo a Lentate sul Seveso) e le tangenziali di Como e di Varese. All’appello, mancano ancora la tratta B2 (9,5 km in sovrapposizione alla Milano-Meda), la C (16,5 dalla Milano-Meda alla Tangenziale Est) e la D (18,5 dalla Tangenziale Est all'A4).
Le criticità. Come abbiamo già spiegato, il bilancio 2016 (approvato da Di Pietro) parla di risorse fino a gennaio 2018: poi, la società dovrà trovare nuovi capitali (le stime parlano di 3 miliardi di euro per completare l’opera). Per quanto riguarda l’utilizzo, i passaggi giornalieri vanno dai 7 ai 15 mila a seconda delle tratte (pochi rispetto alle stime), mentre gli incassi (23,6 milioni di euro) risultano penalizzati dai numerosi portoghesi che non si registrano al servizio e non utilizzano il Telepass (l’autostrada, infatti, sfrutta il sistema free flow, senza caselli).