ACQUISTARE AUTO USATE: CONSIGLI CONTRO LE TRUFFE

Comprare un’auto usata non è semplice.
Anzi, può essere piuttosto complesso perché le variabili, rispetto all’acquisto di un’auto nuova, sono molte di più,
così come i limiti che l’usato inevitabilmente porta con sé e, di conseguenza, i molti aspetti a cui l’acquirente di una vettura di seconda mano deve prestare particolare attenzione.
Vediamo dunque un po’ più nel dettaglio come si affronta l’acquisto di una macchina di seconda mano e come si riducono al minimo i rischi correlati all’acquisto di un esemplare non più nuovo.

IN BREVE


PREMESSA: COSA DICE LA LEGGE.

1. LA NORMA GENERALE


La legge tutela sempre l’acquirente di una macchina usata. Il Codice civile, infatti, impone al venditore, chiunque esso sia, quindi un privato o un professionista, di garantire all’acquirente, chiunque esso sia, privato o azienda, “che la cosa venduta sia immune da vizi che la rendano inidonea all'uso a cui è destinata o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore” (articolo 1490).
Lo stesso Codice civile, però, dice anche che la garanzia “non è dovuta se al momento del contratto il compratore conosceva i vizi della cosa” oppure se “i vizi erano facilmente riconoscibili”, a meno che, evidentemente, “il venditore abbia dichiarato che la cosa era esente da vizi”, cosa che quasi sempre accade nella vendita di macchine usate.
In caso di vizi, “il compratore può domandare a sua scelta la risoluzione del contratto” oppure “la riduzione del prezzo” (articolo 1492).
Infine, in caso di risoluzione del contratto il venditore deve restituire il prezzo e rimborsare al compratore anche le spese e i pagamenti legittimamente fatti per la vendita (articolo 1493).
In caso di vizio, il compratore deve denunciarlo al venditore “entro otto giorni dalla scoperta, salvo il diverso termine stabilito dalle parti o dalla legge” nel termine di un anno dalla consegna (articolo 1495).
La risoluzione del contratto non è ammessa solo in caso di vizi. Sempre il codice civile, infatti, ammette questa ipotesi anche “quando la cosa venduta non ha le qualità promesse” oppure le qualità “essenziali per l'uso a cui è destinata” (articolo 1497).
Di più: il Codice civile impone al venditore che il bene venduto funzioni bene per il tempo prestabilito. Si chiama “garanzia di buon funzionamento” (articolo 1512).
La legge prevede che il compratore, salvo patto contrario, denunci al venditore il difetto di funzionamento entro trenta giorni dalla scoperta.
L'azione si prescrive in sei mesi dalla scoperta. In questa situazione, l’oggetto deve essere sostituito o riparato.

2. SE L'AUTO È ACQUISTATA DA UN PRIVATO IN UNA CONCESSIONARIA O IN UN AUTOSALONE


Quando l’auto usata è venduta da un professionista (concessionaria o autosalone indipendente) a un privato, ossia a una persona fisica che non agisce nell’ambito dell’attività lavorativa o professionale eventualmente svolta, siccome i rapporti di forza tra le parti sono fortemente sbilanciati in favore del venditore, al Codice civile si affianca una legge specifica che tutela fortemente l’acquirente: il Codice del consumo. La legge, in estrema sintesi, stabilisce che ogni bene di consumo usato, e quindi anche l’auto, venduto un operatore professionale deve essere coperto da una garanzia di conformità di 24 mesi riducibili a un minimo di 12 (ma se il venditore non specifica nulla nel contratto la garanzia ha una durata “automatica” di 24 mesi). La garanzia decorre dal momento della consegna del bene e il diritto alla garanzia non termina alla sua scadenza se il difetto di conformità è stato denunciato, ossia portato formalmente all’attenzione di chi ha venduto l’auto, entro il termine della garanzia. Per esempio; se si acquista un’auto usata coperta da una garanzia legale di 12 mesi che decorre dal 20 gennaio 2023, giorno in cui la vettura è consegnata all’acquirente, il ripristino della conformità può avvenire anche dopo il 20 gennaio 2024 purché il venditore sia stato informato entro il 20 gennaio 2024 del fatto che sull’auto si è manifestato un difetto di conformità. Nel caso in cui nel periodo di garanzia si manifesti un difetto di conformità, essa deve essere ripristinata dal venditore senza oneri a carico dell’acquirente e senza arrecare eccessivo disagio, ossia nel più breve tempo possibile. La conformità può essere ripristinata in due modi:

  • riparazione
  • sostituzione
Nel caso in cui la conformità non sia ripristinabile oppure il suo ripristino sia eccessivamente oneroso, è possibile ricorrere a uno degli altri rimedi, ossia:

  • riduzione di prezzo
  • risoluzione del contratto


3. IN CASO DI CONTROVERSIA


È evidente che in caso di controversia, se il venditore respingerà la richiesta dell’acquirente (a seconda delle situazioni la riparazione, la sostituzione, la riduzione di prezzo o la risoluzione del contratto), bisognerà adire le vie legali, ossia rivolgersi a un avvocato e procedere in modo formale.

DOVE ACQUISTARE UN'AUTO USATA.

1. IN UNA CONCESSIONARIA UFFICIALE


L’acquisto di una macchina usata in una concessionaria ufficiale è quello che, in teoria, presenta meno rischi. E non solo perché per legge un professionista è soggetto al Codice del consumo quando vende un bene a un privato, ma perché il “cappello” della Casa madre impone a una concessionaria obblighi, anche di immagine, superiori a quelli di ogni altro imprenditore indipendente. E ciò non solo nella vendita dell’usato del brand, spesso gestito secondo protocolli particolarmente rigorosi imposti dalla stessa Casa e messo sul mercato con brand ad hoc. Attenzione, però. Non è sufficiente che un autosalone abbia il marchio di una Casa automobilistica per essere una concessionaria ufficiale. In passato si sono verificate situazioni in cui lo show room aveva mantenuto marchio e insegne della Casa anche dopo la revoca del mandato. Quindi bisogna sempre verificare sul sito del costruttore se il punto vendita individuato fa effettivamente parte della rete ufficiale. E, comunque, nonè automatico che un’auto usata venduta da una concessionaria sia “migliore” di una venduta da un commerciante indipendente.

2. IN UN AUTOSALONE INDIPENDENTE


Gli autosaloni indipendenti non possono per legge mettere in vendita auto nuove da immatricolare, la cui vendita è riservata alle concessionarie ufficiali. Tuttavia, possono vendere le cosiddette chilometri zero, ossia auto già immatricolate, a volte in altri Paesi, ma che, pur non avendo mai circolato, dal punto di vista amministrativo possono essere considerate a tutti gli effetti di seconda mano. Più spesso negli autosaloni indipendenti sono in vendita vetture veramente usate, ossia che sono già state utilizzate su strada e che hanno già avuto almeno un proprietario diverso da un operatore specializzato. La stragrande maggioranza degli autosaloni indipendenti è gestita da imprenditori seri e appassionati, tuttavia in passato le cronache, anche giudiziarie, hanno rivelato alla pubblica opinione truffe abilmente orchestrate da bande criminali specializzate nell’aprire autosaloni scintillanti con vetture di segmenti medio alti, particolarmente ambite nel mercato dell’usato recente, in vendita a prezzi particolarmente interessanti che, dopo aver raccolto un certo numero di ordini sullo stesso esemplare da nazionalizzare esposto in vetrina o su uno analogo in arrivo da un Pese estero, sparivano nel nulla da un giorno all’altro con le caparre versate da decine, a volte centinaia di clienti. Dunque, prima di rivolgersi a un commerciante indipendente è bene procurarsi informazioni su internet (recensioni, notizie di cronaca) e, all’occorrenza, fare una visura camerale per vedere da quanto tempo esiste e chi ne è il proprietario. Una visura camerale costa pochi euro, si può fare online e può fare la differenza in situazioni poco chiare. Ovviamente, anche gli autosaloni indipendenti sono soggetti agli obblighi previsti dal Codice del consumo quando vendono un’auto usata a un privato.

3. SU PIATTAFORME WEB SPECIALIZZATE


Da qualche tempo esistono marketplace specializzati nella vendita di auto usate online come Autohero, Spoticar, The Hurry, BrumBrum che prevedono la consegna a domicilio o il ritiro in un luogo dedicato. Anche molte concessionarie ufficiali permettono l’acquisto da remoto con consegna a domicilio. Indipendentemente dalla serietà di chi la propone, questa modalità di acquisto va affrontata con estrema consapevolezza, e non solo perché un’auto usata (come vedremo più avanti) va vista e provata personalmente. Certo, l’acquisto da remoto implica per legge il diritto di recesso (all’uopo si consiglia di leggere attentamente la relativa sezione nel sito internet del commerciante online), ma Quattroruote consiglia sempre di acquistare una macchina dopo una prova su strada, da effettuare, se possibile, in compagnia di una persona esperta (vedere più avanti). In ogni caso, è bene diffidare di marketplace privi dei requisiti minimi di affidabilità e di reputazione. Anche in questa situazione può essere utile fare una visura camera per rendersi conto da quanto tempo esiste la società e di chi è. In ogni caso, l’acquisto attraverso questo canale da parte di un privato resta soggetto al Codice del consumo e, anzi, alle più severe norme sul commercio elettronico.

4. DA UN PRIVATO


Grazie a potenti strumenti di annunci online, da tempo le possibilità di massimizzare il ricavato della vendita di un’auto, la cui valutazione di ritiro da parte di una concessionaria ufficiale non sempre soddisfa le aspettative di chi vende, si sono moltiplicate. Specularmente si sono moltiplicate le possibilità di trovare nel raggio di poche decine di chilometri dalla propria abitazione e con un po’ di pazienza esemplari d’interesse proposti sia da privati sia da professionisti (concessionarie o commercianti indipendenti). L’acquisto da un privato è la situazione più delicata perché il venditore non è tenuto a dare alcuna garanzia all’acquirente, anche se, ovviamente, resta soggetto alla legge per quanto riguarda i vizi occulti, dei quali può sempre essere chiamato a rispondere davanti a un giudice. Oltre all’assenza di garanzia, l’acquisto da un privato di cui non si sa nulla e privo di reputazione “commerciale” ha anche lo svantaggio del pagamento, che non può essere finanziato (ma la rateazione può essere ottenuta indirettamente chiedendo in prestito personale alla propria banca o a una finanziaria specializzata e pagando il venditore con la somma così ottenuta, da rimborsare a rate alla finanziaria o alla banca). L’acquisto da un privato ha però quasi sempre il vantaggio del prezzo, generalmente inferiore a quello proposto da un venditore professionale.

PRIMA DI ACQUISTARE UN’AUTO DI SECONDA MANO

1. LA RICERCA ONLINE


Se si è alla ricerca di un esemplare usato è quasi inevitabile affidarsi a portali specializzati negli annunci come Autoscout24 e Subito. Questi siti, infatti, sono utilizzati sia da venditori privati sia da venditori professionisti, ossia dalle concessionarie e dagli autosaloni indipendenti (ma, attenzione, anche da truffatori). Tra l’altro questi portali hanno potenti filtri che consentono di restringere il perimetro della ricerca impostando le caratteristiche desiderate in termini di area geografica, prezzo, percorrenza, anno di immatricolazione, colore della carrozzeria, optional eccetera. Inoltre, permettono di salvare i criteri di ricerca in modo che l’inserimento di nuovi annunci corrispondenti alle caratteristiche impostate sia automaticamente segnalato alla persona interessata. Se si è alla ricerca di uno specifico modello, può essere utile visitare anche il sito internet della Casa. Molti costruttori infatti, fanno da collettore, sul proprio sito, di tutti gli esemplari di seconda mano del brand disponibili nella rete ufficiale. Infine, può essere utile tenere d’occhio anche i siti internet delle concessionarie di zona, non è detto che gli esemplari usati di cui dispongono questi dealer siano inseriti nei portali dedicati.

2. VEDERE LA MACCHINA


Come già accennato, una macchina usata ha lo svantaggio di un passato sconosciuto. Anche in presenza di un libretto tagliandi ufficiale regolarmente compilato, infatti, non è detto che le informazioni ivi riportate siano tutte vere e, comunque, non è mai possibile sapere come è stata realmente utilizzata la vettura o se ha avuto incidenti o guasti importanti. L’usato, però, circola e, quindi, ha una targa, un numero di telaio e una carta di circolazione. Dunque, ancor prima di sedersi al tavolo della trattativa, la macchina deve essere vista di persona per verificare prima di tutto che le foto su web non siano state “truccate”, ma soprattutto per osservare con attenzione la macchina. In particolare, quando si va a vedere un esemplare usato bisogna controllare:

  • presenza dei documenti (carta di circolazione, libretto di manutenzione, eventuale certificato di proprietà);
  • stato della carrozzeria;
  • stato dei cristalli;
  • battistrada e anzianità (dot) degli pneumatici;
  • stato dei cerchioni;
  • consumo dei dischi dei freni;
  • osservazione del vano motore (pulizia, presenza di olio);
  • baule (ruota di scorta, attrezzi, segni di utilizzo gravoso);
  • stato degli interni;
  • regolarità del funzionamento del motore;
  • efficienza degli impianti (luci, climatizzatore, tergicristalli, autoradio, navigatore, sistema di infotainment eccetera).
Gli interni, in particolare, possono essere molto rivelatori della cura con cui è stata tenuta l’auto: volante (va esaminato con attenzione), pomello del cambio, sedili (in particolare quello del guidatore), tappetini, rivestimenti, gomma dei pedali e zone attorno ai vari pulsanti possono essere buoni indicatori di quanto è stata usata l’auto e di come è stata tenuta. Possono destare sospetti, su un’auto con una certa percorrenza, la gomma dei pedali nuova o un volante nuovo: potrebbero essere stati sostituiti e l’auto avere una percorrenza decisamente superiore a quella indicata. La regola generale è che non si acquista mai, in nessun caso, un esemplare usato senza averlo visto con i propri occhi, a costo di fare un viaggio all’estero se la macchina inserzionata fosse particolarmente interessante. Questa regola può avere una sola eccezione: l’acquisto della vettura in un web marketplace di riconosciuta e comprovata affidabilità che offra la possibilità di recedere dal contratto, ovviamente entro un termine prefissato, senza oneri a carico del cliente se non quelli legati alla riconsegna materiale della vettura al venditore. Si consiglia di diffidare di commercianti che propongono di acquistare, magari all’estero da non meglio precisati fornitori “esclusivi” e in cambio di un congruo anticipo, un esemplare usato o km zero “identico” a quello esposto in vetrina facendo firmare contratti generici in cui vengono indicati solo marca, modello e versione. Queste situazioni sono (e sono state molto spesso in passato) il terreno perfetto per truffe orchestrate da abilissimi truffatori “travestiti” da convincenti venditori spariti poi nel nulla con le sontuose caparre versate da acquirenti sedotti dalla possibilità di mettersi al volante della macchina dei sogni facendo, nello stesso tempo, l’affare della vita. L’usato si compra proprio perché può essere visto, provato su strada e immediatamente acquistato. Non si dà mai, in nessun caso, un mandato in bianco e un assegno a una persona o a un salone del tutto privo di referenze. A maggior ragione bisogna diffidare di venditori, in genere stranieri, che propongono, per esempio, il deposito della vettura presso uno spedizioniere che farà da garante e si occuperà di recapitarla dopo il versamento della somma pattuita. Nessun concessionario o rivenditore di auto serio lavora in questa maniera: si tratta di una tipica metodologia truffaldina, che permette all'autore, abilissimo a rendersi irreperibile dopo la truffa, d'intascare quantomeno l'anticipo. Attenzione: i metodi dei malviventi sono talmente raffinati da arrivare alla creazione di falsi siti internet di falsi spedizionieri sui quali poter "seguire", tracciare, il finto viaggio dell’auto. Che a un certo punto finirà per dissolversi improvvisamente nel nulla della rete.

LE COSE DA FARE E GLI ASPETTI DA ESAMINARE

1. I CHILOMETRI


Le truffe sui chilometri sono tra le più diffuse e difendersi non è facile. Anzi. Se c'è il sospetto che l'auto abbia fatto più strada di quella indicata e l’esemplare in questione non è troppo vecchio bisognerebbe collegarlo alla stazione di diagnosi di un concessionario o a quella del meccanico di fiducia, alla ricerca di tracce elettroniche. Nelle vetture moderne, infatti, sono presenti più centraline che, spesso, tengono in memoria anche i dati dei chilometri percorsi o delle ore di funzionamento. Chi volesse alterare lo stato d'uso della vettura dovrebbe agire non solo sulla memoria della strumentazione, ma anche su tutte le altre centraline, con un impegno di tempo e di denaro il più delle volte superiore al guadagno derivante dalla successiva rivendita. Ragion per cui, per la fretta, spesso vengono lasciate tracce degli interventi: non solo tracce elettroniche, ma anche segni di manipolazioni sulle viti di smontaggio di cruscotto e console centrale, dove di solito si mette mano. Ovviamente la vendita di un esemplare schilometrato, oltre a determinare una mancanza di conformità della vettura ai sensi del codice del consumo, è una truffa dal punto di vista penale visto che, come vedremo più avanti, il valore (e la vita residua della macchina) è determinato proprio dalla percorrenza.

2. LA MANUTENZIONE


Il libretto dei tagliandi può essere un buon indicatore della manutenzione, della frequenza con cui è stata fatta e a quale percorrenza è stato effettuato ogni intervento. Diffidare, dunque, di un esemplare recente privo di libretto di manutenzione, a meno che il venditore non sia in grado di produrre tutte le ricevute dei passaggi in officina o in carrozzeria con i dettagli degli interventi effettuati. Tra l’altro, è opportuno sapere che ogni auto che transita attraverso la rete ufficiale della Casa è registrata nel database della Casa: data, chilometraggio e intervento effettuato. Purtroppo, queste informazioni non sono accessibili. In alcune situazioni possono essere ottenute dal proprietario che, quindi, può metterle a disposizione del potenziale acquirente.

3. LA REVISIONE


Da qualche anno il centro autorizzato che effettua la revisione deve annotare nel database della Motorizzazione civile il chilometraggio indicato dalla vettura. Questa informazione è liberamente accessibile a tutti dal portale dell’automobilista (sul sito internet de Il Portale dell'Automobilista oppure nell’app iPatente), nella sezione “servizi online” alla pagina “verifica ultima revisione”. Purtroppo, il sistema mette a disposizione solo il dato dell’ultima revisione. Sulle carte di circolazione emesse prima dell’entrata in vigore del documento unico, ossia prima del 2021, dovrebbero essere presenti le etichette di tutte le revisioni effettuate nella storia dell’auto. L’assenza di etichette perché la carta di circolazione è stata ristampata in seguito a smarrimento può destare qualche sospetto. Dal 2021, però, con l’entrata in vigore del cosiddetto documento unico, a ogni passaggio di proprietà è emessa una nuova carta di circolazione che, dunque, riporta solo l’ultima revisione. Ovviamente, siccome la prima revisione si fa dopo quattro anni dall’immatricolazione, questa informazione non è presente se la vettura non è ancora stata sottoposta al primo controllo.

4. LA PROVA SU STRADA


Come già accennato, quando si acquista un’auto usata non si può prescindere da una prova su strada. E non solo per capire se la vettura ha qualcosa che non va, ma per rendersi conto, mentre si è al volante, se si tratta di una macchina in cui, durante la guida, ci si sente a proprio agio. Anzi, la regola generale è che non si acquista mai, in nessun caso, un’auto usata senza averla prima provata. E la prova non deve essere fatta su un esemplare simile, ma proprio su quello di cui si sta valutando l’acquisto. Questa regola ha una sola eccezione: l’acquisto della vettura in un web marketplace di riconosciuta e comprovata affidabilità che offra la possibilità di recedere la contratto, ovviamente entro un termine prefissato, senza oneri a carico del cliente se non quello di riconsegnare a proprie spese la vettura al venditore. Se il venditore è un privato, è possibile che la vettura non si possa provare su strada se è priva di assicurazione (e, quindi, custodita in un’area privata chiusa). In queste situazioni l’acquisto è sconsigliabile, a meno che tra venditore e acquirente non vi sia un rapporto di fiducia incondizionata. O l’esemplare in questione sia talmente interessante da rendere irrilevante ogni possibile sorpresa meccanica, elettrica o elettronica.

5. IL PARERE DI UN ESPERTO


Se non si è esperti, è opportuno farsi sempre accompagnare dal proprio meccanico di fiducia e, anzi, far osservare e provare a lui la vettura. Se il venditore è un privato è possibile chiedergli il favore di portare l’auto dal meccanico in modo che l’esame possa svolgersi velocemente il giorno e all’ora concordata. Il meccanico, tra l’altro, ha la possibilità di mettere la macchina sul ponte e osservarla da un punto di vista normalmente non accessibile ma spesso rivelatore della reale usura della meccanica. L’operazione può avere un costo (non tutti i professionisti dell’autoriparazione si prestano gratuitamente, spesso nemmeno nei confronti dei loro abituali clienti) ma è una spesa che può valere la pena affrontare. L’orecchio e l’occhio di un esperto, dotato di spessimetro per esaminare la carrozzeria e, quindi, scoprire eventuali punti riverniciati, possono fare la differenza tra un buon acquisto e un cattivo acquisto.

2. LA VISURA


Essendo in circolazione, la vettura, anche se è una km zero, ha un numero di targa. Dunque, può essere molto utile – si consiglia di farlo se, dopo aver visto e provato la vettura si è convinti che potrebbe essere l’esemplare che fa al caso nostro - fare una visura al Pra sia per verificarne la reale proprietà sia per verificare la presenza di eventuali gravami, per esempio un fermo amministrativo iscritto per mancato pagamento di una tassa o di un prestito. L’iscrizione di un fermo, infatti, non pregiudica la vendita della macchina, ma ne impedisce l’utilizzo su strada. È vero che questa verifica preliminare viene effettuata in ogni agenzia di pratiche auto seria e qualificata prima di procedere alla trascrizione della proprietà, ma è indispensabile farla nell’imminenza dell’acquisto se si compra da un privato e il “trapasso” si fa senza l’intermediazione di un’agenzia (nelle situazioni in cui si può agevolmente fare, ossia se la vettura ha il vecchio certificato di proprietà cartaceo).

2. LA QUOTAZIONE UFFICIALE


Il valore di un’auto è determinato da tre variabili:

  • l’anzianità, ossia il mese e l’anno di prima immatricolazione;
  • la percorrenza, ossia i chilometri percorsi dal momento dell’immatricolazione;
  • lo stato della vettura.
Concorrono a determinare il valore anche altre variabili, quali la presenza di accessori qualificanti (per esempio gli interni pregiati o la presenza di un sistema avanzato di infotainment o di Adas), la qualità e la regolarità della manutenzione e il numero di proprietari. Nulla, purtroppo, si può sapere di come è stata usata la macchina: anche se ciò che afferma il venditore può ispirare fiducia, non è detto che sia la verità. Dunque, può essere utile, se la vettura vista e provata rientra tra le “papabili”, farsi fare una quotazione personalizzata da Quattroruote. Si può fare online attraverso il sito (www.quattroruote.it/quotauto/). Basta conoscere marca, modello, versione, allestimento, numero di targa, chilometri percorsi e accessori qualificanti ed è possibile ottenere in pochi istanti il valore di ritiro, ossia la cifra che potrebbe offrire una concessionaria in caso di permuta, e quella di vendita, ossia il prezzo a cui lo stesso concessionario potrebbe metterla in vendita dopo il necessario ripristino. L’acquisto da un privato non dovrebbe scostarsi troppo dal prezzo di ritiro.

2. IL VALORE REALE


Ovviamente il valore reale di un’auto non è necessariamente determinato dalla quotazione, ma dipende anche dal mercato, ossia dalla legge della domanda e dell’offerta. È evidente che se nella propria zona l’offerta di esemplari simili abbonda, il valore potrebbe risentirne e viceversa nel caso in cui la domanda sopravanzi di gran lunga l’offerta. Nella realtà, poi, molto dipende dalla fretta del venditore, che in cambio di una rapida conclusione della trattativa potrebbe essere disposto a cedere qualcosa sul prezzo. E dunque, qual è il prezzo giusto? È quello che tiene conto di tutte le variabili appena citate. Grazie ai portali di annunci online è possibile farsi un’idea del prezzo medio richiesto (che non necessariamente corrisponde a quello di vendita, anzi quasi mai corrisponde) per esemplari simili a quello che si sta cercando. La regola generale è quella di diffidare di prezzi particolarmente bassi, soprattutto su macchine recenti, di segmenti superiori e di marchi premium. A meno che il venditore non abbia davvero urgenza di vendere, è probabile che dietro un prezzo anomalo si nasconda un prodotto anomalo, diciamo così.

L’ACQUISTO DELL’AUTO USATA

L’acquisto presso un operatore specializzato, concessionaria o autosalone indipendente,
avviene in genere in due fasi: preventivo e contratto.

Si consiglia di farsi fare sempre un preventivo, compreso un preventivo di finanziamento (anche se non si ha intenzione di finanziare l’acquisto). Trattandosi di una vettura usata, il preventivo deve riportare esplicitamente tutti i dati della vettura: marca, modello, versione, allestimento, data di immatricolazione, chilometri percorsi, numero di targa e di telaio, prezzo della vettura e prezzo finale chiavi in mano comprese tasse e detratto lo sconto. Ovviamente l’acquisto di un’auto usata non dovrebbe prevedere alcun acconto o caparra confirmatoria, visto che la macchina è presente, e quindi non deve essere appositamente ordinata alla Casa. Oltretutto il passaggio di proprietà è un’operazione che può essere fatta in pochi minuti. Dopo aver ottenuto il preventivo è sempre opportuno prendersi alcune ore di tempo per riflettere sull’acquisto e, in caso di dubbi o cose pocho chiare far vedere il documento a un amico con più esperienza o a un esperto, che può anche esser il proprio meccanico di fiducia. Il preventivo di finanziamento deve consistere nel cosiddetto modulo Secci (Standard european consumer credit information).
Un documento che deve contenere tutte le informazioni creditizie, tra cui:

  • nome della finanziaria o della banca erogatrice del prestito;
  • importo finanziato;
  • eventuale anticipo;
  • numero, importo e scadenza delle rate;
  • spese di incasso delle rate;
  • Tan;
  • Taeg;
  • eventuale penale per estinzione anticipata.
Se si decide per l’acquisto, il contratto da firmare deve contenere le stesse informazioni del preventivo e specificare modalità di pagamento e di consegna della vettura.

IL PAGAMENTO TRA PRIVATI

Nelle compravendite tra privati il pagamento è un momento particolarmente delicato, anche perché quasi ogni forma di pagamento presenta criticità o può essere strumento di truffa. Vediamo nel dettaglio.

1. CONTANTI


Una premessa: dal 2025 è possibile effettuare pagamenti in contanti nel limite di 5 mila euro. Questa soglia si applica a tutte le situazioni, compresi i pagamenti tra privati – parenti inclusi - per l’acquisto di beni e servizi. Trasferimenti di denaro superiori a 5 mila euro possono essere eseguiti solo tramite banche, Poste Italiane, operatori finanziari autorizzati. Ciò premesso, la maggiore criticità legata al pagamento in contanti è legata alla possibilità che le banconote possano essere false.

2. ASSEGNO BANCARIO


La frequenza con cui sono falsificati o possono essere “scoperti” in normali assegni bancari sconsiglia del tutto l’utilizzo di questo strumento per farsi pagare un’auto in vendita.

3. ASSEGNO CIRCOLARE


In teoria, l’assegno circolare dovrebbe essere uno strumento sicuro in quanto emesso dalla stessa banca su cui l’acquirente ha il conto corrente. Dunque, la copertura finanziaria è garantita. Non è garantita, invece, l’autenticità degli assegni circolari, non di rado abilmente falsificati. Dunque, ove possibile, si consiglia di farsi mandare dall’acquirente, prima dell’appuntamento nell’agenzia di pratiche auto, una foto dell’assegno in modo da poterne verificarne la regolarità con l’agenzia bancaria che lo ha emesso prima di procedere con il passaggio di proprietà. Senza l’ok della banca, che tuttavia non è scontato, procedere comporta una dose di rischio, visto che, come detto, anche gli assegni circolari possono essere abilmente contraffatti. Se si è acquirenti bisogna fare molta attenzione a mandare a uno sconosciuto la foto dell’assegno circolare. Se l’interlocutore fosse un truffatore professionale, infatti, potrebbe clonarlo e incassarlo prima del passaggio di proprietà.

4. BONIFICO


È sconsigliabile farsi pagare con un bonifico effettuato al momento del passaggio di proprietà. Un bonifico ordinario, infatti, può essere sempre revocato.

5. BONIFICO ISTANTENEO


Il pagamento mediante bonifico istantaneo in agenzia durante il perfezionamento del passaggio di proprietà e dopo aver verificato che il mezzo è privo di gravami (fermo amministrativo, ipoteca eccetera) è, in teoria, il mezzo più pratico, veloce e affidabile. Tuttavia, premesso che l’emissione di un bonifico istantaneo non è revocabile, siccome non tutte le banche consentono l’emissione generalizzata del bonifico istantaneo, è opportuno attendere l’effettivo accredito del denaro sul proprio conto corrente prima di far procedere l’agenzia di pratiche auto con il passaggio di proprietà. Se si è acquirenti dell’auto, respingere ogni eventuale richiesta di anticipo in contanti prima del saldo con bonifico istantaneo. Il venditore potrebbe accontentarsi di quella somma e sparire con la macchina prima di venderla.

6. INTERMEDIARI FINANZIARI PROFESSIONALI


Per essere completamente sicuri di non avere problemi o brutte sorprese sul pagamento è possibile ricorrere all’intermediazione di un operatore specializzato - il primo ad aver fatto il suo ingresso sul mercato italiano è stato Owny - garante della transizione finanziaria a passaggio di proprietà avvenuto. Il ricorso all’intermediazione ha un piccolo costo, ma, in questo momento, è l’unico sistema che, tra persone mai viste prima, può garantire il buon esito dell’operazione.

IL PAGAMENTO A UN VENDITORE PROFESSIONALE

Se, invece, si acquista una macchina usata da un professionista - concessionaria o autosalone - il pagamento potrà avvenire con l e modalità indicate dal venditore.
Attenzione, però: contestualmente al pagamento, il venditore deve rilasciare all’acquirente la fattura, il documento che insieme al contratto prova l’avvenuto acquisto e, quindi, la proprietà della vettura ivi indicata, indipendentemente dalla trascrizione al Pra (che è solo la pubblicità della proprietà) e che può anche avvenire successivamente.

IL PASSAGGIO DI PROPRIETÀ

Visto che una macchina usata è immediatamente disponibile e il passaggio di proprietà nei giorni feriali avviene in pochi minuti (e comunque la trascrizione al Pra può essere fatta anche successivamente), la vettura deve essere messa a disposizione dell’acquirente già al momento del pagamento.
Tuttavia, un venditore professionale non può consegnarla senza assicurazione.
Bisogna quindi concordare con il proprio agente assicurativo l’inizio della copertura.
Di Mario Rossi

Per informazioni o supporto puoi contattarci all’indirizzo mail info.auto@edidomus.it.