Dodge Nitro
I MOTORI DELLA DODGE NITRO USATA
Tecnicamente la Dodge Nitro è stata offerta in listino con due motori, ma di questi sono uno è riuscito a conquistare il pubblico italiano. La quasi totalità delle inserzioni riguarda infatti gli esemplari spinti dal propulsore a gasolio 2.8 CRD, sviluppato in Italia dalla VM di Cento (FE). Questo quattro cilindri common rail ha una potenza di 177 CV a 3.800 giri e si può trovare abbinato negli annunci a un cambio manuale a sei marce o a uno automatico sequenziale a cinque rapporti. Nel primo caso la coppia massima è di 410 Nm, mentre nel secondo il picco è di 460 Nm. Il temperamento sostanzialmente non varia, però, con una buona spinta ai bassi regimi una discreta propensione all’allungo. La Dodge Nitro turbodiesel usata è disponibile sia a trazione posteriore che con la trazione integrale part-time Quadra Trac I. Tale sistema è molto semplice e dà la possibilità di inserire la trazione anteriore sui fondi a bassa aderenza (non su asfalto, dunque), suddividendo la forza motrice in modo equo tra i due assi. Non c'è dunque una modalità full-time, da lasciare sempre inserita e buona per ogni situazione. A completare il quadro c'è V6 a benzina da quattro litri, capace di 260 CV e accoppiato solo con cambio automatico e trazione integrale.
PRO E CONTRO DELLLA DODGE NITRO USATA
Nonostante abbia un’impostazione fuoristradistica tradizionale, con telaio a longheroni e traverse e un retrotreno ad assale rigido, la Dodge Nitro ha un comportamento sincero e onesto anche su strada. Imposta con una buona precisione le traiettorie e le segue poi con un assetto sufficientemente piatto. Anche lontano dall’asfalto non se la cava male, nonostante l’assenza delle marce ridotte e il fatto che l’angolo di attacco sia limitato dalla forma prominente del frontale. Tra i difetti va annoverata una qualità delle finiture un po’ lontana dagli standard europei e giapponesi. Lo si nota soprattutto nella scelta di alcuni materiali e nella precisione di certi assemblaggi. Il limite maggiore è però rappresentato dai freni, con spazi d’arresto un po’ lunghi e un marcato beccheggio nelle decelerazioni più violente. Il comando è un po’ spugnoso e mostra anche di soffrire la fatica, accusando fading nell’uso prolungato.