Morgan
Il panorama delle Morgan è variegato e anche sotto i loro cofani si può trovare un po’ di tutto. Le ultime Plus Four montano il due litri turbo BMW da 258 CV abbinato al cambio manuale o a quello automatico ZF con otto marce. Questa è invece l’unica opzione possibile con la Plus Six dotata di un sei cilindri, sempre bavarese, da 340 CV. Tra i modelli del passato meritano poi una citazione le celebri Plus 8. Le più datate hanno un V8 di lontanissima origine Buick. Quelle più fresche un’unità da 4,8 litri sempre BMW, con il medesimo frazionamento. Quanto invece alle Plus Four più vecchie, quelle degli Anni 50 e 60 celano propulsori Triumph. La scelta del fornitore è poi caduta su Rover a cavallo tra gli Anni 80 e 90. Dal canto loro, le recenti Super 3 adottano un tre cilindri Ford 1.5 accoppiato al cambio della Mazda MX-5.
PRO E CONTRO DELLA MORGAN USATA
Le Morgan - al netto dell’indubbio progresso tecnologico compiuto negli ultimi tempi - si comprano con il cuore e non con la testa. Sono auto il cui acquisto sfugge a ogni considerazione razionale. Si prendono perché rappresentano un’idea di motorismo d’eccezione, per assaporare emozioni e sensazioni d’altri tempi. È un po’ come se fossero macchine del tempo. Detto ciò, è innegabile che la fattura artigianale di certi componenti sia pregevole. Inoltre alcuni modelli hanno anche prestazioni notevoli. Ciò non toglie però che il comportamento su strada non sia paragonabile a quello delle sportive moderne, neanche nel caso delle più performanti Morgan Aero. Solo gli esemplari di ultima generazione hanno un handling al passo con i tempi e possono contare anche sulla rassicurante presenza dell’Esp. Per il resto è facile trovare il limite della tenuta di strada e la stabilità precaria consiglia di stare sempre in guardia. L’unica assistenza alla guida si può trovare eventualmente in chi siede sul sedile del passeggero.