Volkswagen Amarok
I MOTORI
Per quanto riguarda la prima serie del Volkswagen Amarok, quella più diffusa usata, è inutile cercare un esemplare a benzina. Questo pick-up è stato infatti commercializzato solo con propulsori a gasolio. La scelta obbligata è il due litri turbodiesel TDI, proposto sia con turbina singola che doppia, BiTDI. Con l’avvento del facilift è arrivata in listino anche un’unità 3.0 V6 turbodiesel, a sua volta disponibile in diversi livelli di potenza. La seconda generazione offre tre diversi motori diesel, a quattro oppure a sei cilindri e con cilindrate comprese tra i due e i tre litri. A livello di trasmissioni si ha una notevole libertà di scelta, tra cambi manuali e automatici e diverse tipologie di trazione integrale. Quella 4Motion permanente prevede per esempio un differenziale centrale Torsen. Quella part-time ha la trazione di norma posteriore, con quella anteriore inseribile e in più le eventuali marce ridotte.
PRO E CONTRO
L’Amarok è un mezzo molto versatile. La sua struttura con telaio a longheroni e traverse gli permette infatti di prestarsi bene a un impiego professionale anche gravoso. Le sospensioni sono in grado di incassare duri colpi e il pick-up della Volkswagen affronta con una certa disinvoltura pure i guadi profondi. Il tutto, peraltro, senza dover scendere a grandi compromessi sul fronte della qualità delle finiture e del confort di marcia. L’interno appare infatti spazioso e confezionato con una discreta cura. Ciò non toglie tuttavia che questo veicolo resti comunque un po’ lontano dai livelli di comodità delle Suv, rispetto alle quali paga dazio anche sul fronte del comportamento stradale. Il retrotreno ha infatti risposte un po’ secche, mentre il passo lungo e la gommatura fuoristradistica rendono un po’ lente le reazioni tra le curve.
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