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Burocrazia

Ecotassa
Si pagherà sopra i 160 g/km

Mario Rossi
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Ecotassa - Si pagherà sopra i 160 g/km

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Fiat 500L. Tra i modelli colpiti dall'ecotassa ci sono anche vetture largamente diffuse, come la 500L nella versione Cross con il 1.4 benzina da 95 CV, i cui acquirenti dovranno pagare 1.100 euro in più al momento dell'acquisto per un solo g/km di CO2 (161 g/km).

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Opel Mokka X. Con il 1.4 turbo benzina da 140 CV, sia con trazione anteriore, sia con l'integrale, la Opel Mokka X rientra nell'elenco di vetture che pagheranno 1.100 euro d'ecotassa, contrariamente a tutte le altre versioni, diesel comprese, dello stesso modello.

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Alfa Romeo Giulietta. Con emissioni di 164 g/km di CO2, la versione 1.4 Turbo da 120 CV della Giulietta è l'unica a dover pagare, per un eccesso di 4 g/km, 1.100 euro d'ecotassa: come lei anche le 4C (per un solo grammo al km) e le versioni turbobenzina delle Stelvio e Giulia (da 1.600 a 2.000 euro a seconda della versione).

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Suzuki Jimny. Anche alcune versioni della fuoristrada più piccola del mercato, la Suzuki Jimny, dovranno pagare 1.100 euro d'ecotassa.

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Jeep Renegade. La Suv americana rientra nelle vetture che pagheranno 1.100 euro d'ecotassa sia nelle versioni equipaggiate con il 1.3 T4 benzina da 180 CV, sia con il 2.0 Multijet da 140 o 170 CV, in entrambi i casi con la sola trazione integrale. Altri modelli del costruttore, come le Compass 2.0 MultiJet Trailhawk, arriveranno a pagare fino a 1.600 euro.

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Honda CR-V. Con 162 g/km di emissioni di CO2 anche la Honda CR-V con il 1.5 turbobenzina da 193 CV rientra nell'elenco delle auto che dovranno pagare, per soli 2 g/km, 1.100 euro d'ecotassa.

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Kia Sportage. Le versioni a trazione integrale con cambio automatico doppia frizione a sette rapporti e motore turbobenzina 1.6 T-GDI della Kia Sportage dovranno pagare 1.100 euro d'ecotassa.

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Hyundai Kona. L'unica versione della Hyundai Kona che dovrà pagare 1.100 euro d'ecotassa è la 1.6 T-GDI benzina da 177 CV con cambio automatico doppia frizione DCT e trazione integrale.

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Fiat Tipo. Le versioni cinque porte e wagon della Fiat Tipo equipaggiate con il 1.4 T-Jet benzina da 120 CV rientrano nell'elenco di vetture che dovranno pagare 1.100 euro di ecotassa.

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Hyundai Tucson. Sia con il 1.6 GDI da 132 CV con trazione anteriore, sia con il 1.6 T-GDI da 177 CV con quattro ruote motrici e cambio automatico DCT, la Tucson rientra nei modelli che dovranno pagare 1.100 euro di ecotassa.

Dopo quasi due settimane di discussioni, maggioranza e governo hanno trovato l’accordo su ecotassa ed ecobonus. Partiamo dalla prima, con l’avvertenza che il testo dell’emendamento di cui Quattroruote è in possesso, e sul quale c’è la convergenza delle due anime della maggioranza, pur essendo già stato depositato, non è ancora stato approvato.

Ecotassa sopra quota 160 g/km. Partiamo dall’ecotassa. Riguarderà tutte le auto nuove con emissioni di anidride carbonica superiori a 160 g/km che saranno acquistate e immatricolate nel periodo compreso tra l’1 marzo 2019 e il 31 dicembre 2021. Potrà essere applicata anche alle auto precedentemente immatricolate all’estero. L’imposta sarà progressiva in base al seguente schema:

·         161-175 g/km: 1.100 euro

·         176-200 g/km: 1.600 euro

·         201-250 g/km: 2.000

·         Superiore a 250 g/km: 2.500 euro

La nuova tassa, che si aggiungerà a tutte le altre (Iva, imposta provinciale di trascrizione e tassa automobilistica) e si dovrà pagare una tantum all’atto dell’immatricolazione, dovrà essere versata dall’acquirente o da chi chiederà l’immatricolazione utilizzando il modello F24. Ne saranno esentati gli acquirenti di camper, veicoli blindati, auto con accesso per sedie a rotelle, caravan e auto funebri.

Ecobonus, tetto di 61.000 euro. Per quanto riguarda, invece, l’ecobonus, l’incentivo sarà limitato ai veicoli con emissioni di anidride carbonica fino a 70 g/km e prezzi di listino inferiore a 50 mila euro Iva esclusa 61.000 euro Iva compresa). E aumenterà se l’acquisto di un’auto a basse emissioni sarà accompagnato dalla rottamazione di un’auto Euro 0, 1, 2, 3, 4. In particolare, senza rottamazione il bonus sarà di 4 mila euro per auto con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 20 g/km e scenderà a 1.500 euro se le emissioni saranno comprese tra 21 e 70 g/km. Con la rottamazione, invece, il bonus salirà, rispettivamente, a 6.000 e 2.500 euro. Attenzione, però, l’incentivo non sarà illimitato. L’emendamento, infatti, prevede un limite di 60 milioni di euro per il 2019 e di 70 milioni per gli anni 2020 e 2021. Come nelle precedenti iniziative di rottamazione, l’auto da togliere dalla circolazione dovrà essere intestata alla persona che acquista la macchina nuova o a un suo familiare convivente. E il bonus sarà corrisposto, sotto forma di riduzione del prezzo di acquisto, dal venditore a cui sarà rimborsato dalla Casa che, a sua volta, lo recupererà sotto forma di credito d’imposta.

Incentivi alle wall box. C’è poi l’incentivo all’acquisto di una wall box privata (“non accessibile al pubblico”). Le spese per la posa di in opera di una infrastruttura di ricarica di veicoli elettrici potranno essere detratte in dieci quote annuali di pari importo nella misura del 50% e nel limite di 3 mila euro di spesa “documentata” sostenuta nel periodo compreso tra l’1 marzo 2019 e il 31 dicembre 2021.