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Incentivi
Ecobonus a tranche, si parte con 20 milioni

Mario Rossi
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Incentivi - Ecobonus a tranche, si parte con 20 milioni

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Incentivi - Ecobonus a tranche, si parte con 20 milioni

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Incentivi - Ecobonus a tranche, si parte con 20 milioni

Incentivi a tranche e prenotazioni differite. Sono queste le ultime indiscrezioni che trapelano dal ministero dello Sviluppo economico sugli incentivi all’acquisto delle auto elettriche e delle ibride plug-in a basse emissioni di CO2 (fino a 70 g/km) con prezzo di listino inferiore a 50 mila euro + Iva. Ma andiamo con ordine, con l’avvertenza che il testo del decreto ministeriale non è ancora stato pubblicato e che, quindi, se ne saprà di più solo a bocce ferme.

Incentivi a tranche. Per evitare la possibile corsa alle prenotazioni e per diluire il più possibile i bonus durante l’anno, i 60 milioni di euro stanziati per il 2019 saranno suddivisi in più tranche. Si parte l’1 marzo con 20 milioni di euro disponibili per 120 giorni, mentre i restanti 40 saranno messi a disposizione in più finestre temporali (probabilmente due) nell’arco dell’anno. La stessa cosa accadrà nel 2020 e nel 2021, per i quali sono stati stanziati 70 milioni di euro all’anno. Nel caso in cui i fondi stanziati su una finestra temporale non vengano esauriti saranno automaticamente “trasferiti”, diciamo così, alla finestra successiva. La stessa cosa accadrà, per l’anno successivo, con le eventuali risorse non utilizzate al 31 dicembre del 2019 e del 2020 (ma in questo caso servirà un decreto ministeriale).

Fino a 6 mila euro. Il bonus sarà erogato dalla concessionaria sotto forma di riduzione di prezzo sulle auto acquistate e immatricolate (devono verificarsi entrambe le condizioni) a partire dall’1 marzo 2019 e si aggiungerà allo sconto normalmente praticato dai dealer (le due voci dovranno essere separate e distinte sia nel preventivo sia nel contratto). L’incentivo sarà di 4 mila euro per le auto con emissioni di CO2 fino a 20 g/km, cioè per le auto elettriche, e di 1.500 euro per quelle con emissioni superiori a 20 ma non superiori a 70 g/km. Se l’acquisto avverrà consegnando per la rottamazione una vecchia auto Euro 1, 2, 3, 4 (ma, attenzione, non una Euro 0), il bonus salirà, rispettivamente, a 6 mila e 2.500 euro.

Prenotazione flop (per ora). Siccome il bonus sarà a esaurimento, non solo del fondo annuo, ma anche delle varie tranche che saranno progressivamente messe a disposizione, il ministero dello Sviluppo economico sta mettendo a punto un sistema di prenotazione online che consentirà di sapere in tempo reale l’ammontare di fondo ancora a disposizione e che permetterà al venditore (che dovrà preventivamente registrarsi sulla piattaforma) di prenotarlo a fronte dell’acquisto dell’auto inserendo nel sistema tutti i dati dell’ordine, ammontare dell’acconto compreso. Peccato che questo sistema non sia ancora pronto (e pare che non lo sarà fino a metà marzo). Insomma, le prenotazioni potranno essere inserite solo quando la piattaforma sarà operativa. E non è chiaro se gli ordini potranno essere raccolti dalle concessionarie già dall’1 marzo anche senza possibilità di prenotazione, ma con inserimento successivo, oppure se sarà necessario attendere qualche giorno. In ogni caso, sarà indispensabile, al momento della firma del contratto, subordinare esplicitamente l’acquisto all’effettiva disponibilità dell’incentivo. Dal momento della prenotazione del bonus all’immatricolazione, infine, non dovranno passare più di sei mesi, non cinque com’era scritto nella prima bozza di decreto circolata una settimana fa.

Ecotassa, ancora incertezze. Per quanto riguarda l’ecotassa sulle auto con emissioni di CO2 superiori a 160 g/km, invece, restano ancora avvolti nella nebbia i dubbi espressi nelle scorse settimane dai consumatori e dalle stesse Case. Sembra caduta l’ipotesi circolata una decina di giorni fa secondo cui il pagamento sarebbe avvenuto tramite la concessionaria al momento dell’immatricolazione (il cliente avrebbe versato al dealer, al saldo dell’auto, una somma comprensiva della tassa, che sarebbe poi stata versata all’erario dal venditore). Nulla di tutto ciò: l’ecotassa dovrà essere versata personalmente dall’acquirente con modello F24, ma non si sa ancora il termine, successivo all’immatricolazione, entro il quale andrà effettuato il pagamento. Pare confermata, infine, la sussistenza del doppio requisito dell’acquisto e dell’immatricolazione per le auto soggette all’imposta. Insomma, le macchine acquistate prima dell’1 marzo non dovranno pagarla, nemmeno se saranno targate dall’1 marzo in poi.