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Porsche
I prototipi mai visti - FOTO GALLERY

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Porsche - I prototipi mai visti - FOTO GALLERY

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Porsche 904 Living Legend. Nel 2013 i tecnici di Zuffenhausen vengono incuriositi da un progetto della Volkswagen, che dal 2002 stava studiando una vettura pensata per garantire la massima efficienza, poi diventata la serie limitata XL. Ispirandosi a questa vettura, la Porsche sviluppa un prototipo con telaio monoscocca di fibra di carbonio e soluzioni tecniche minimaliste.

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Porsche 904 Living Legend. Trattandosi di una vettura piccola, i designer si accorgono presto della sua somiglianza con la Porsche 904. Nasce così una sportiva compatta, dal peso di poco superiore ai 900 kg, con motore centrale: l'idea è quella di utilizzare un V2 di derivazione motociclistica.

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Porsche 906 Living Legend. Nel 2005 i designer della Porsche decidono di reinterpretare un modello, la 906, che partecipò alla Targa Florio del 1966. Progettandolo, si inizia anche a studiare l'integrazione dei fari all'interno delle prese d'aria, una soluzione utilizzata su alcuni modelli successivi.

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Porsche 906 Living Legend. La scocca dell'hypercar è realizzata in due parti, una incastrata nell'altra: per dividerle c'è solo una presa d'aria dedicata al propulsore.

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Porsche 911 Vision Safari. Forse non tutti lo ricordano, ma in passato le 911 hanno corso anche nei leggendari Safari Rally africani. Negli anni Settanta Björn Waldegård and Vic Preston Jr. parteciparono a diverse gare con una 911 SC Safari con livrea Martini, un modello entrato nel cuore degli appassionati.

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Porsche 911 Vision Safari. Nel 2012 la Porsche decide di riportare in vita la SC da fuoristrada e prende una 911 991 per trasformarla in una vettura pronta per l'off-road. Parafanghi allargati, assetto rialzato, paraurti rinforzati e protezioni sottoscocca si abbinano ad altre modifiche meccaniche. Al posto dei sedili posteriori è stato posizionato anche un portacasco, pensato per consentire al pilota di rinfrescarsi durante i trasferimenti da uno stage all'altro.

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Porsche 917 Living Legend. Chi non ricorda la 917 della 24 Ore di Le Mans? E chi non la ricorda nell'iconica tinta bianca e rossa Porsche Salzburg? Ogni appassionato di motori non può che amare questa leggendaria vettura, che la Porsche ha deciso di reinterpretare nel 2013.

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Porsche 917 Living Legend. Per celebrare il ritorno della Porsche in LMP1, i tecnici di Weissach hanno creato un modello di argilla in scala 1:1 reinterpretando le linee della 917 KH. Il modello è stato esposto per la prima volta nel 2019 al Museo Porsche, in occasione delle celebrazioni dei 50 anni della Casa.

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Porsche 919 Street. Nel nuovo millennio la 917 ha ceduto il testimone alla 919, una delle vetture più vittoriose di sempre. Per celebrare i successi a Le Mans, la Porsche decise di creare una versione della sportiva ibrida destinata a una ristretta cerchia di clienti.

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Porsche 919 Street. Dimensioni e meccanica sono, almeno sulla carta, le stesse della versione da corsa con oltre 900 CV di potenza e una monoscocca di fibra di carbonio. La vettura, tuttavia, non è andata oltre lo stato di maquette di argilla in quanto per accendere il propulsore ibrido da competizione è necessaria una procedura che richiede almeno 45 minuti.

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Porsche Boxster Bergspyder. Vi abbiamo già parlato di questa vettura, una barchetta one-off derivata dall Boxster e ispirata alle leggendarie 909 e 910 Bergspyder degli anni Sessanta, delle leggerissime sportive per corse in salita con un peso attorno ai 380 kg.

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Porsche Boxster Bergspyder. La Bergspyder moderna ferma l'ago della bilancia a 1.130 kg, ma può contare sul flat six aspirato di 3.8 litri della Cayman GT4 con una potenza di 393 CV.

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Porsche Le Mans Living Legend. La Porsche 550 è un chiodo fisso per ogni appassionato Porsche. Per questo nel 2016 a Zuffenhausen decidono di creare una sorta di erede spirituale di quell'icona da 78 CV e 550 kg.

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Porsche Le Mans Living Legend. Nasce così la Le Mans Living Legend, una sorta di precorritrice dell'odierna 718 Cayman GT4. Il prototipo, di argilla, ha i due cofani che si aprono in direzioni opposte.

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Porsche Macan Vision Safari. Può una Suv d'alta gamma diventare una vera fuoristrada? Alla Porsche credono di sì e nel 2013 realizzano una versione più estrema della Macan.

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Porsche Macan Vision Safari. Pneumatici tassellati, passaruota allargati e assetto rialzato sono solo alcuni dei dettagli che fanno intuire il temperamento di questa vettura a tre porte.

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Porsche Vision 916. Quanto può essere minimalista una Porsche al giorno d'oggi? Per scorpirlo a Zuffenhausen hanno realizzato un modello d'argilla ispirato alla 916 degli anni 70.

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Porsche Vision 916. L'idea era quella di creare un'hypercar con quattro motori elettrici integrati nelle ruote e con un peso ridotto ai minimi termini.

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Porsche Vision 918 RS. Nel 2010 la Porsche lancia un modello che diventerà una vera e propria pietra miliare per Zuffenhausen, la 918 Spyder. La sportiva a motore centrale dà il via all'elettrificazione della gamma, ma entra negli annali anche perché è la prima auto di serie a girare al Nürburgring in meno di sette minuti.

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Porsche Vision 918 RS. Nel 2019 la Porsche decide di celebrare l'ibrida creando un'erede: lo stile cambia radicalmente, ma il progetto non va oltre al modello d'argilla.

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Porsche Vision 920. Nel 2019 a Weissach iniziano a progettare un'erede della 919 Hybrid. Nasce così la 920 che, per il momento, è stata costruita come modello vero e proprio, ma non ancora pronto per essere guidato in pista.

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Porsche Vision 920. La vettura nasce come studio per un possibile modello a tiratura limitata per track day destinato a pochi, fortunati, clienti.

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Porsche Vision E. Dopo essere entrata in Formula E con la 99X Electric la Porsche pensa subito di portare su strada le tecnologie utilizzate nelle competizioni. Nasce così la Vision E.

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Porsche Vision E. Visto che il prototipo risale al 2019, non è da escludere che la Porsche possa effettivamente proseguire lo sviluppo di questo progetto, creando un'elettrica ad alte prestazioni da affiancare alla Taycan.

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Porsche Vision Race Service. Le auto da corsa hanno bisogno d'assistenza, di meccanici, di pezzi di ricambio. E come fare per trasportarli in pista? Con un van, ovvio. Per questo la Porsche ha sviluppato una riedizione del suo storico camioncino per l'assistenza, il Vision Race Service.

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Porsche Vision Race Service. Le forme moderne non tradiscono l'essenza di questa vettura che trae le proprie origini dal passato. Il posto di guida è centrale e le prestazioni, secondo la Casa, sono da vera Porsche.

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Porsche Vision Spyder. L'eterno ribelle James Dean è entrato nella storia della Porsche con la sua 550 Spyder. Per questo, nel 2019, a Zuffenhausen hanno pensato di reinterpretare la ''Piccola Bastarda'' degli anni 50.

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Porsche Vision Spyder. È nata così la Vision Spyder, una barchetta due posti senza tetto e con un parabrezza ridotto all'osso. Il motore è montato in posizione centrale e tutto è pensato per garantire il massimo piacere di guida. En plein air, ovviamente.

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Porsche Vision Turismo. Nel 2016, a Stoccarda, nasce l'idea di creare una quattro porte ad altissime prestazioni. Michael Mauer vede un bozzetto della 918 e subito pensa di reinterpretarla aggiungendo due portiere in più. Ecco com'è nata la Vision Turismo.

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Porsche Vision Turismo. Bella idea, ma il motore dove lo mettiamo? Alla Porsche devono essersi posti questa domanda mentre progettavano questo prototipo. Come fare per avere delle proporzioni filanti e spazio per quattro? La risposta è semplice, utilizzare un powertrain elettrico.

Una decina di giorni fa, nella sezione Q Premium del nostro sito, abbiamo raccontato la storia di una Porsche mai nata: l’ambizioso progetto, sul finire dello scorso decennio, di realizzare una riedizione della 550 Spider degli anni 50, la famosa "piccola bastarda" su cui, tra l’altro, perdette la vita l’attore hollywoodiano James Dean. Ora la Porsche ha deciso di aprire parte dei suoi archivi e di rendere pubbliche non una, ma ben quindici Porsche mai nate. O forse, chissà, in qualche caso non ancora nate. Si tratta di studi di stile più recenti di quello oggetto del nostro scoop, i più freschi risalgono all’anno scorso: li trovate - con la loro storia e i dettagli tecnici - nella Foto gallery qui sopra.

Operazione glasnost. Il perché di questa operazione trasparenza, lanciata sotto lo slogan “Porsche Unseen”, non è chiaro. L’effetto però è quello di far capire quanto lavoro nascosto venga portato avanti dai centri stile delle Case. Si può dire che, per ogni modello che arriva sul mercato, ce ne sono altre decine di cui il grande pubblico ignora assolutamente l’esistenza. “Portiamo avanti dai 10 ai 15 studi l’anno, a diversi livelli di sviluppo”, dice Michael Mauer, direttore dello Stile della Casa che costruisce la 911. Vale per la Porsche come per ogni altro grande costruttore. E tenete conto che per ognuno di questi studi, che potete divertirvi a sfogliare nella nostra galleria fotografica, sono state fatte decine di sketch e di modelli virtuali.

Dialogo con la storia. Il fatto che non abbiano visto la luce non significa certo che siano avulsi dalla realtà. Il dialogo con la storia del marchio da una parte – queste auto sono spesso reinterpretazioni moderne di modelli leggendari del passato – e con la futura produzione dall’altra è continuo. Per esempio, la Vision Turismo del 2016 ha punti di contatto, nelle proporzioni e in alcuni dettagli, con la Taycan, mentre sembra non casuale che, dopo l’abortito tentativo del 2009 di cui vi abbiamo raccontato nella nostra storia su Premium, la Porsche sia tornata sul tema della roadster compatta nel 2019, con lo studio Vision Spyder, connotata dall’appellativo “Little rebel”, che riecheggia appunto quel nomignolo “little bastard” della progenitrice. Possibilità di portarla in produzione? Il mercato non è favorevole, ma si sente che a Zuffenhausen la voglia di un prodotto simile è tanta.

Voglia di roadster. Se il progetto 550 One del 2009, firmato da Walter de Silva, rivisitava gli stilemi della scoperta degli anni 50 alla luce del design Porsche contemporaneo, questa Vision Spider lo fa con un occhio al futuro. “È una reinterpretazione, non un rétro”, sottolinea Michael Mauer. “Alcuni dettagli”, aggiunge, “li potremo ritrovare in qualche prodotto futuro, per esempio la forma dei fari”. Il concetto, poi, di sportivina compatta è molto connaturato al Dna della marca, tanto che altri dei quindici studi svelati giocano con questo tema. La più interessante forse è la 904 Living Legend, disegnata ormai nel lontano 2013 partendo dall’architettura di fibra di carbonio della Volkswagen XL1. “Mentre producevamo molti sketch, provando differenti forme di carrozzeria, ci siamo resi conto con profondo stupore che stavamo ricreando, senza neppure volerlo consciamente, le forme di una vecchia leggenda delle corse, la 904”, raccontano al centro stile.

Il tema prediletto. “Io non ho un progetto preferito”, risponde Mauer a una domanda di Quattroruote, “ma se dovessi esprimere una predilezione verso un concetto, un’idea, direi che le sportive piccole, pure e minimaliste sono le mie favorite e molto in linea con lo spirito della marca”. Tutto ciò però non ha impedito, a lui e ai suoi designer, di disegnare anche un oggetto a prima vista extraterrestre nella gamma del costruttore di Zuffenhausen: la Vision “Race Service”, una strana monovolume che si stacca dagli altri studi non soltanto per la forma, ma anche per un vivace colore rosso che ne sottolinea l’estraneità, è una libera interpretazione, datata 2018, del concetto di van da famiglia. “La domanda di fondo qui era: fino a che punto possiamo spingere il linguaggio formale della Porsche fuori dai territori abituali?”. La risposta, in lamiera, può sconcertare i puristi. Ma secondo Mauer il Dna di marca si riconosce comunque, nel trattamento fluido e muscolare delle superfici e in certi dettagli, dai fari anteriori agli archi passaruota bombati.

Ma il futuro è “unseen”. Le proporzioni, con passo lungo e sbalzi cortissimi, rendono questa insolita monovolume una candidata ideale per un’architettura elettrica. Chissà se vedremo qualcosa del genere in produzione? Comunque andrà, la trasparenza della Porsche arriva fino a un certo punto. Gli studi di stile che vedete arrivano, come detto, al 2018-19. Quel che non vi stanno facendo vedere è ciò su cui i designer stanno lavorando in questo momento e che indaga il possibile volto delle Porsche di dopodomani. Un margine di segretezza, in questo, è comprensibile. Magari vedremo parte di questo materiale più avanti, tra un paio d’anni, in una prossima tornata di “desecretazione”, al futuro round di “Porsche Unseen”.