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Concept

Mini Aceman
Il domani parte da qui

Cesare Nebbia
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Mini Aceman - Il domani parte da qui

Una finestra sul futuro della Mini: si chiama Aceman, il nuovo prototipo della Casa inglese, anticipazione non solo di un nuovo modello di serie (previsto per il 2024), ma della direzione che la Mini intraprenderà nei prossimi anni per quanto riguarda stile e tecnologia. Per espandere la propria gamma di vetture, la Casa inglese ha scelto di puntare sul prospero segmento delle crossover compatte, realizzando una vettura a ruote rialzate da poco più di 4 metri di lunghezza (4,05 m), a metà strada tra le Mini Cooper a 3 e 5 porte e la più grande Suv Countryman.

Elettrica e originale. La nuova Mini Aceman sarà puramente elettrica (non è prevista una versione a motore termico) e questo, spiegano i designer, ha concesso una libertà progettuale molto più ampia: sebbene sia immediatamente riconoscibile come una Mini, la Aceman porta al debutto una lunga lista di dettagli inediti, a partire proprio dal frontale, dove le forma ottagonale della tradizionale mascherina diventa un puro elemento stilistico, lasciando alla sola parte più bassa del paraurti il compito di incanalare l’aria per raffreddare il pacco batteria. I fari a Led hanno perso la tipica forma circolare in favore di un design più angolare e aggressivo; una maggiore “muscolosità” che ritroviamo anche nelle fiancate contraddistinte da grandi fascioni a contrasto in plastica nera, mentre al posteriore il lavoro dei designer si è concentrato su una maggiore pulizia delle linee. Particolari, su questa concept, i fanali a Led in grado di riprodurre diverse firme luminose selezionabili secondo la propria preferenza dal sistema multimediale. Non sappiamo ancora se questa caratteristica sarà mantenuta sull’esemplare di serie, ma il trend della personalizzazione del design delle luci sembra trovare sempre più interesse da parte delle Case automobilistiche.

L’infotainment è tutto nuovo. Anche all’interno, il cambio di passo con le Mini dell’attuale generazione è evidente: in questo caso l’ispirazione per riconcepire l’abitacolo arriva dal passato, più in particolare dalla prima Mini di Alec Issigonis. L’utilitaria di allora, dagli interni semplici ed essenziali, è stata presa ad esempio per “ripulire” la zona della plancia e della consolle centrale eliminando la quasi totalità di comandi fisici in favore di un’interazione digitale con le funzioni della vettura, ad eccezione della classica pulsantiera a pianoforte reinterpretata e semplificata rispetto alla produzione attuale. Tutti i comandi ora trovano spazio nel grande schermo Oled circolare al centro della plancia, anch’esso ispirato alla tradizione Mini, ma per la prima volta basato su un’architettura del tutto inedita, non derivata dagli infotainment iDrive del Gruppo BMW, ma costruito su uno stack software Android Open Source Project (AOSP). Davvero futuristico, su questo prototipo, la possibilità di estendere l’area di visualizzazione del sistema multimediale a tutta la plancia sfruttando un sistema di proiezione delle immagini che arriva fino ai pannelli delle portiere.

Materiali inediti, grande personalizzazione. La completa revisione degli interni è passata anche dalla ricerca di nuovi materiali e finiture: il design minimalista dei pannelli delle portiere si combina con rivestimenti in tessuto lavorato a maglie e cuciture, che, grazie a tinte vivaci e molteplici combinazioni di colori, portano allegria. Gli stessi tessuti lavorati trovano spazio anche nei sedili con poggiatesta integrato, mentre rispetto al passato, non sono presenti né la pelle né alcuna cromatura. La meccanica elettrica ha influenzato anche l’utilizzo degli spazi interni: il cofano accorciato grazie al motore elettrico anteriore che occupa poco spazio (ma il design lo dissimula grazie a un montante A quasi “invisibile”) ha permesso di spostare in avanti l’abitacolo, sotto al quale è posizionato il pacco batteria. L’assenza di una trasmissione tradizionale ha inoltre permesso di abbassare la consolle centrale, priva di comandi per il cambio e interamente dedicata ai portaoggetti.