Dacia Hipster
La prima E-Car europea - VIDEO
Urbana per natura
Frutto di una ricerca orientata alla massima essenzialità – condotta dietro le quinte mentre Luca de Meo, ex CEO di Renault, sosteneva pubblicamente la causa di una piccola europea a metà tra quadricicli e automobili – la Hipster nasce per offrire una risposta concreta alle esigenze della mobilità urbana.
Compatta ma funzionale, misura 3,00 metri di lunghezza, 1,55 di larghezza e 1,53 di altezza, garantendo spazio per quattro persone e un bagagliaio che, seppur ridotto con i sedili in posizione (70 litri), raggiunge 500 litri abbattendo quelli posteriori.
Il peso? Solo 800 kg, circa il 20% in meno rispetto alla Dacia Spring. Questo significa minore consumo di materie prime, meno energia per la produzione e ridotti consumi su strada, rendendo la Hipster una scelta sostenibile e intelligente per chi vive in città.
Un nuovo segmento
Al momento Dacia non ha rivelato dettagli sulla batteria della Hipster, limitandosi a sottolineare che il 94% degli automobilisti francesi percorre meno di 40 km al giorno. In un utilizzo prettamente urbano, questo significa che la ricarica sarà necessaria circa due volte a settimana.
Design geometrico
La Hipster si presenta come un solido geometrico, semplice e robusto, con le ruote posizionate ai quattro angoli per sbalzi praticamente azzerati. Questo approccio minimalista si riflette nel linguaggio stilistico: il frontale è caratterizzato da una fascia trasparente orizzontale che integra i gruppi ottici.
La stessa soluzione si ritrova al posteriore, dove il lunotto a tutta larghezza si apre indipendentemente dal portellone a ribaltina e funge anche da trasparente per le luci posteriori. Risultato? Niente calotte per i fari, meno componenti, riduzione di costi, peso ed energia.
Un altro esempio di semplicità funzionale: le maniglie sostituite da cinghie, più leggere e meno costose, ma perfettamente efficaci.
Gli interni
Salire a bordo della Hipster sorprende per lo spazio interno, merito dei finestrini scorrevoli, del parabrezza verticale e della parte anteriore del tetto in vetro, che garantisce una luminosità eccezionale.
Il resto è il trionfo dell’essenziale: al posto del sistema multimediale trovi una docking station per smartphone, mentre 11 punti d’attacco Youclip permettono di installare accessori a richiesta, come cassa Bluetooth, braccioli e plafoniera.
E la comodità? Davanti l’abitabilità è identica alla Sandero, dietro l’accesso è agevole grazie alla portiera lunga, e lo spazio per le gambe è garantito dalla struttura essenziale dei sedili anteriori, che non rubano spazio. La loro configurazione a panchetta richiama le auto popolari che hanno fatto la storia.
I prezzi
Un altro aspetto su cui la Hipster avrà un approccio radicale è quello dei prezzi. Quanto costerà? Difficile dirlo con precisione, ma la Dacia sostiene di voler creare un segmento che di fatto non esiste sul mercato. Oggi una larga fetta di pubblico semplicemente non può permettersi un’auto nuova, visto l’incremento vertiginoso dei prezzi (quantificato dalla Casa nel 77% dal 2010 al 2024). E la Hipster si rivolge proprio a loro: se dobbiamo dare credito alla sua ambizione, c’è da aspettarsi un listino non solo inferiore rispetto a quello della Spring (17.900 euro), ma forse addirittura alla stessa Sandero (13.950 euro).