Subaru – La leggenda delle Impreza sportive – FOTO GALLERY
L’esordio. L’Impreza nasce nel 1992 in sostituzione della vecchia Subaru Leone e con l’intento di lanciare nel motorsport un nuovo modello che raccolga l’eredità della Legacy. Nella foto, la versione WRX.
I motori EJ. La famiglia di motori comprende al lancio solo un 1.8, che verrà poi affiancato da un 1.6 e dai celebri ''EJ20'', le versioni da due litri del classico boxer delle Pleiadi. La vettura è disponibile in versione quattro porte e wagon (nella foto). Come vedremo, verrà proposta anche con carrozzeria coupé, mai importata in Italia.
Gloriosa. I trionfi della vettura con il boxer d'alluminio prendono il via nel 1994 al Rally Acropolis, ma è nel 1995 che la Subaru Impreza 555 (dal nome del suo sponsor) vince il primo titolo mondiale con Colin McRae.
Per il Regno Unito. Nel 1996 la Subaru celebra il titolo del pilota britannico con la McRae Series, messa a punto dalla Prodrive sulla base della Impreza Turbo e prodotta in 200 unità per il Regno Unito. Gli esemplari sono tutti di color Mica Blue e hanno cerchi dorati da 16 pollici, sedili anteriori Recaro e vari componenti meccanici specifici.
Sigla sportiva. Da allora l’acronimo STi (''Subaru Tecnica International''), che identifica le versioni WRX per il motorsport, inizia a vedersi anche sugli esemplari stradali. Come la Version III nella foto.
Per collezionisti. Come dicevamo, le versioni coupé non sono destinate all’Italia. Tra queste c’è la 22B STi del 1998, che festeggia i 40 anni di attività nel motorsport e il titolo iridato del 1997: prodotta in 424 unità, ha passaruota allargati, ammortizzatori Bilstein con molle Eibach e un boxer 2.2 Master-4 DOHC Turbo da 276 CV. 22B è il nome in codice della WRC97, erede della 555.
Poco apprezzata. Nel 2001 arriva l’Impreza di seconda generazione. Il peso e le dimensioni maggiori, nonché i fari tondi, fanno storcere il naso ai puristi nonostante le valide versioni STi, il cui boxer di 2.0 litri arriva a 265 CV. Nel motorsport l’Impreza WRC2001 ottiene il titolo Piloti con Richard Burns.
Si corre ai ripari. Dopo soli due anni è già tempo di restyling, per mettere fine alle critiche degli appassionati. L’Impreza del 2003 viene aggiornata anche sotto il cofano: il motore 2.0 litri delle versioni WRX (nella foto) eroga ora 224 CV, contro i 218 CV di quelle precedenti.
Ancora un alloro. Il restyling coinvolge anche l’immancabile STi. La sua versione da gara, la WRC 2003, ottiene il mondiale Piloti con Petter Solberg. Rispetto alla WRC 2002 presenta un’aerodinamica più affinata, grazie a un nuovo paraurti e a un'ala posteriore con deflettori longitudinali. Ma a migliorare è soprattutto la coppia massima, ora di 500 Nm a 4.000 giri/min.
Firma nota. Nel 2006 vede la luce un nuovo restyling firmato da Andreas Zapatinas, nuovo capo designer Subaru: un nome noto, la cui più celebre creazione è la Fiat Barchetta.
Gli aggiornamenti. Non solo design: l’Impreza del 2006 porta al debutto il nuovo 2.0 aspirato da 160 CV, mentre la potenza di quello sovralimentato delle WRX e WRX STi sale, rispettivamente, a 230 e 280 CV.
Per le gare. Nel frattempo, si aggiorna anche l’Impreza da rally: ecco la WRC 2006. Tuttavia, dopo il titolo Piloti di Solberg del 2004, la giapponese non otterrà più allori mondiali.
Rivoluzione. Nel 2007, l’Impreza di nuova generazione porta in dote una rivoluzione stilistica, con un’inedita veste di berlina a due volumi: senza ''coda'', per capirci.
Sedan non per noi. Non prevista per l’Europa, la variante a quattro porte è invece disponibile per gli Usa, dove affianca la hatchback. Nella foto, la WRX.
Da anniversario. Nel 2009, viene lanciata la versione WRX STi 20th Anniversary per festeggiare i due decenni della più famosa delle Impreza. Disponibile in soli 300 esemplari per il Giappone, adotta badge celebrativi, inedite molle sportive STi di colore rosso, cerchi di lega specifici da 18'' e spoiler di colore nero, davanti e al posteriore.
Griffe da Formula 1. La STi CS400 è una versione speciale della più pepata delle Subaru Impreza allestita dalla Cosworth. La vettura è dotata di molle Eibach e ammortizzatori Bilstein, mentre il suo 2.0 litri eroga ben 400 CV.
MY 2011 da record. Per presentare al meglio il MY 2011, l’Impreza WRX STi viene portata in pista al Nürburgring da Tommi Mäkinen, che gira in 7' e 55'': un record per l’epoca.
Spin-off. Un’altra rivoluzione avviene nel 2014: le Impreza più performanti diventano un modello a sé nella gamma Subaru, chiamato semplicemente WRX. Il termine Impreza, d’ora in poi, sarà riservato alla più tranquilla berlina compatta da noi importata solo con carrozzeria a cinque porte.
Immancabile. Al top c’è sempre lei, la STi: dentro il cofano batte il motore di 2.5 litri ''EJ257'' da 310 CV e 394 Nm di coppia. Quest’auto trionfa per due anni consecutivi (2015 e 2016) alla 24 Ore del Nürburgring nella categoria SP 3T.
Sotto i sette minuti. Proprio al Nürburgring la WRX STi Type RA NBR Special completa nel 2017 un giro del Nordschleife in 6 minuti, 57 secondi e 5 decimi: la vettura diventa per qualche mese la quattro porte più veloce sul circuito.
Addio a un mito. Con la serie EJ20 Final Edition la WRX STi chiude la storia del motore ''EJ20'', il glorioso due litri turbo in servizio dal 1989, qui nella declinazione da 308 CV e 422 Nm abbinata al cambio manuale e, ovviamente, alla trazione integrale. Gli esemplari previsti sono solo 555, che i clienti giapponesi potranno ordinare fino al 23 dicembre.
Al Salone di Tokyo, ormai in chiusura, abbiamo potuto toccare con mano l’esclusiva WRX STi EJ20 Final Edition, un’edizione limitata della berlina Subaru che sancisce l’addio al motore “EJ20”, il celebre due litri boxer in servizio dal 1989. Questa vettura JDM, riservata al mercato giapponese, verrà prodotta in soli 555 esemplari: un numero che rievoca l’Impreza 555, l’auto in grado di rendere planetaria la fama del marchio Subaru ottenendo nel 1995 i titoli Piloti e Costruttori al mondiale Rally con Colin McRae e di bissare tra i produttori l’anno seguente. Da allora, la notorietà della berlina sarà legata a doppio filo alle sue versioni più sportive, le WRX (soprattutto le STi), diventate nel 2014 un modello a sé, oggi non più importato in Europa. Ne parliamo meglio nella nostra gallery, dove ripercorriamo la storia delle declinazioni più performanti della celebre berlina nipponica, dalla prima generazione del 1992 a quelle odierne.