La Subaru trae la denominazione dalle Pleiadi che compaiono nel marchio. Rappresentano le cinque aziende che dopo la seconda guerra mondiale si unirono per formare un unico grande entità industriale: la Fuji Sangyo, poi divenuta Fuji Heavy Industries che avviò la produzione di automobili. La prima, la 1500, risale al 1955 quando in Giappone cominciava a crescere la richiesta di vetture. Seguirono nel 1958 la 360 – che contribuì fortemente all’affermazione della marca – e, soprattutto, la 1000 con la quale debutta il primo motore boxer. Uno degli elementi distintivi delle Subaru assieme alla trazione integrale, che appare negli anni Settanta con la Leone. Specializzatasi in vetture a trazione integrale – oggi l’unico modello a non adottarla è la Trezia, gemella-diversa della Toyota Verso S – la casa giapponese ottiene successo in tante parti del mondo e si concentra anche in un’intensa attività nei rallyes, dalla quale trae grande ritorno d’immagine con le Impreza. Dopo alcuni passaggi di piccoli pacchetti azionari ad altri costruttori – prima la Nissan, poi la General Motors – la Subaru rientra dal 2005 anche nella galassia della Toyota, che detiene l’8,7% del capitale.

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