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Quelle Golf più potenti delle GTI - FOTO GALLERY

Alessandro Mirra
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Volkswagen - Quelle Golf più potenti delle GTI - FOTO GALLERY

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Volkswagen Golf VR6. Negli anni 90 la VR6 è la versione top di gamma della Golf III. Se il ''6'' rappresenta il numero dei cilindri, la ''V'' indica la loro disposizione, mentre la ''R'' sta per ''Reihenmotor'', ossia motore in linea. In pratica un’architettura a V e in linea allo stesso tempo. Un controsenso? Non proprio, come spieghiamo nella prossima didascalia.

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Volkswagen Golf VR6. Il motore a benzina della VR6 di 2.8 litri da 174 CV presenta infatti un’architettura V6 molto stretta (15°), che ha permesso ai tecnici di adottare un’unica testata, come sui motori con i cilindri disposti in linea. Da qui, la fusione concettuale tra V-motor e reihenmotor.

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Volkswagen Golf VR6. Il propulsore di 2.8 litri è abbinato alla trazione anteriore. A partire dal 1995, tuttavia, entra in produzione la VR6 Syncro, equipaggiata con un motore di 2.9 litri da 190 CV abbinato alla trazione integrale permanente. Nella foto, come in quelle precedenti, la vettura è dotata degli iconici cerchi BBS delle Golf sportive di quegli anni.

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Volkswagen Golf Variant VR6 Syncro. La versione VR6 è disponibile anche nella versione wagon, ma solo a trazione integrale. Questa Variant high-performance, tuttavia, non arriverà mai in Italia.

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Volkswagen Golf V6. La quarta generazione della Golf viene offerta anche nella variante V6, dotata di un 2.8 capace di erogare 204 CV e 270 Nm di coppia massima.

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Volkswagen Golf V6. Di fatto, la V6 propone una nuova versione del motore della precedente VR6 a trazione anteriore. In questo caso, però, l’unità è abbinata alle quattro ruote motrici.

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Volkswagen Golf R32. Si tratta della più potente delle Golf di quarta generazione, inizialmente programmata in soli cinquemila esemplari e poi prodotta in 12 mila unità per far fronte al successo riscontrato.

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Volkswagen Golf R32. Il motore è un V6 dall’architettura analoga a quella dei propulsori VR6, ossia con un angolo di soli 15° tra le bancate. La cilindrata, però, sale a 3.2 litri: da qui la presenza del numero 32 nel nome di questa versione, mentre la ''R'' identifica il reparto ''Racing'' della Casa. La potenza è di 241 CV, mentre la coppia massima è di 280 Nm.

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Volkswagen Golf R32. L’abitacolo della vettura è ben rifinito e sportivo, ma non così estremo. Di particolare effetto è il fondoscala del tachimetro a 300 km/h.

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Volkswagen Golf R32. In questa immagine è possibile osservare la variante per il mercato Usa, con il paraurti sportivo messo in risalto dalla presenza del portatarga più stretto.

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Volkswagen Golf R32. Anche la gamma della Golf V ha la sua declinazione R32, con il motore di 3.2 litri a benzina che ora eroga 250 CV e una coppia massima 320 Nm.

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Volkswagen Golf R32. Come la precedente R32, il suo V6 con bancate da 15° è abbinato a un sistema di trazione integrale permanente.

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Volkswagen Golf R32. Nella foto, il posteriore della vettura, con i due scarichi ora collocati sotto la targa. Al debutto, nel 2005, l’auto è disponibile con una trasmissione manuale a sei rapporti, mentre dal 2006 è ordinabile anche nella versione con il cambio Dsg.

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Volkswagen Golf R32. Sopra, l’abitacolo dell’automobile, ancora una volta sportivo ma comunque non molto dissimile da quello delle Golf standard.

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Volkswagen Golf R. La più cattiva delle Golf VI arriva sul mercato nel 2010, equipaggiata con un motore ben più piccolo di quello della R32, ma più potente e prestazionale: si passa dal V6 3.2 litri da 250 CV e 320 Nm al quattro cilindri 2.0 TSI sovralimentato da 270 CV e 350 Nm.

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Volkswagen Golf R. Migliorano le prestazioni: la velocità massima continua a essere autolimitata a 250 km/h, ma la nuova hot hatch accelera da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi, ovvero 0,8 in meno rispetto alla precedente R32.

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Volkswagen Golf R. Un’immagine del quattro cilindri sovralimentato della vettura, montato anche sull’omonima versione della Scirocco, dove tuttavia eroga 265 CV.

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Volkswagen Golf R. Anche questa hot hatch è offerta sia con la trasmissione manuale a sei rapporti, sia con il doppia frizione Dsg.

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Volkswagen Golf R. La versione R, ovviamente, viene riproposta anche sulla Golf 7, che sfrutta la piattaforma modulare Mqb. Debutta al Salone di Francoforte del 2013, per poi essere commercializzata verso la fine dell’anno.

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Volkswagen Golf R. Il motore è un 2.0 TSI da 300 CV (dal 2017 saliranno a 310), quindi 30 in più della precedente R, rispetto alla quale, secondo la Casa, quest’auto vanterebbe consumi ridotti del 18%.

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Volkswagen Golf R. Anche sulla più potente delle Golf 7 il motore è abbinato alla trazione integrale permanente, che in questo caso sfrutta un sistema di frizione Haldex di quinta generazione.

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Volkswagen Golf R. L’interno della vettura, con il consueto stile sportivo ma non esasperato. Il tachimetro ha il fondoscala a 320 km/h.

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Volkswagen Golf R Variant. Quella che, di fatto, è una delle wagon più potenti al mondo adotta la stessa meccanica della hatchback. Dotata di un assetto ribassato di 20 mm e dell'Esc disinseribile, offre la stessa capacità di carico nel baule delle altre Golf Variant.

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Volkswagen Golf R. La più cattiva delle Golf di ottava generazione porta al debutto il nuovo logo R, ristilizzato. La potenza del 2.0 sale a 320 CV, mentre la coppia cresce da 400 a 420 Nm, raggiungibile tra i 2.100 e i 5.350 giri/min.

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Volkswagen Golf R. Su questa vettura viene adottato un nuovo sistema di trazione integrale, il 4Motion con R-Performance torque vectoring. In pratica, il retrotreno multilink è in grado di ripartire la coppia non solo tra l’avantreno e il retrotreno, ma anche tra le stesse ruote posteriori.

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Volkswagen Golf R. L’automobilista può intervenire sul funzionamento del nuovo 4Motion e su altri parametri, selezionando le varie modalità di guida che offre questa vettura: Comfort, Sport, Race e Individual.

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Volkswagen Golf R. In coda, i doppi scarichi standard presentano dei terminali controllati da delle paratie, ma è anche possibile disporre del più leggero impianto Akrapovič di titanio della foto (optional), il cui sound può variare mediante delle valvole.

La Golf GTI è un mito che va avanti da ben otto generazioni. Una vera e propria icona del divertimento, nonché simbolo delle potenzialità sportive della hatchback tedesca. Eppure, da ben cinque serie del modello a questa parte, la Casa di Wolfsburg vuole accontentare anche gli automobilisti che desiderano qualcosa di più. Sono nate, così, numerose versioni ad elevata cubatura della vettura, battezzate VR6, V6 e R32, che avrebbero poi ceduto il passo alle varie R sovralimentate, queste ultime tutte equipaggiate con un quattro cilindri di due litri da tanti, tantissimi cavalli.

La rassegna. La nuova R, della quale sono da poco aperti gli ordini, ne conta 320, ovvero 75 in più della attuale GTI, già molto potente con i suoi 245 CV. La concorrenza in questo campo, del resto, è più agguerrita che mai, anche nello stesso gruppo Volkswagen. Le Golf sportive, tuttavia, rimangono pur sempre tra le hot hatch più desiderate. Ne parliamo più nel dettaglio nella nostra galleria d’immagini, dove abbiamo raccolto le versioni più performanti di questo modello, dalle VR6 aspirate degli anni 90 alla R che arriverà su strada nel 2021.