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Le più "stilose" del 2022 - SCHEDE

Redazione Online
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Design - Le più "stilose" del 2022 - SCHEDE

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Ioniq 6. Una sola linea ad arco, dal cofano alla coda discendente, che definisce il profilo della vettura. Un’auto a goccia che pare uscita direttamente dalle strade degli anni 30, ispirata com’è al movimento stilistico dello Streamline, quasi una sorta di Tatra dei giorni nostri, resa contemporanea dal trattamento delle superfici. La Hyundai Ioniq 6, secondo episodio della saga di modelli elettrici nativi della casa coreana, ha un design lontanissimo da quello, tutto geometrico, della sua sorella Ioniq 5, ma anche di tutto il resto attorno a lei, con l’eccezione di alcune Mercedes. Un’estetica assolutamente personale, che dichiara apertamente gli obiettivi progettuali del modello: ottenere un Cx molto basso – nella fattispecie lo 0,21 – per aumentare l’efficienza e l’autonomia. Insomma, la pacificazione tra forma e funzione. Coraggiosa.

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Ferrari Purosangue. Quattro porte. Fine. Basterebbe dire questo per consegnare la Purosangue ai libri di storia. Ma qui conta, oltre alla rivoluzione assoluta rappresentata da questo format, anche il modo in cui è stata interpretata: per non allungare troppo il passo della vettura, rischiando di comprometterne l’agilità, è stata scelta un’apertura a libro priva di montante centrale, che amplifica il varco d’ingresso favorendo l’accesso a un abitacolo accogliente e spazioso come mai in un’auto del Cavallino. Il tutto senza scendere a compromessi sulle forme atletiche della carrozzeria, con quel cofano che non finisce più, irrinunciabile per una ‘’rossa’’. Una medaglia che i designer guidati da Flavio Manzoni possono appuntarsi sul petto. Del resto il ‘’ragazzo’’ è uno dei talenti veri di questo secolo.

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Toyota Prius. La Prius nacque, nel 1997, assolutamente ‘’nerd’’: goffa, bruttina, ma geniale nell’efficienza garantita dal primo sistema ibrido di serie della storia. Nelle generazioni successive, pur evolvendosi e diventando più macchina, non si è mai tolta del tutto di dosso quello stereotipo. Fino ad oggi. L’ultima Prius, sorprendendo tutti, è diventata sexy. Proporzioni armoniose, superfici pulite, un musetto assertivo che condivide con gli altri modelli Toyota più recenti la nuova grafica a ‘’testa di squalo martello’’ (sì, sì, in Toyota la definiscono proprio così) e un profilo a cuneo reso più sportivo dall’arretramento della parte sommitale del tetto. Ma anche una serie di dettagli raffinati nella congiunzione di linee e nel trattamento della carrozzeria. Insomma bellezza e intelligenza vanno finalmente a braccetto. Finirà nella storia? Forse sì.

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Volvo EX90. Da tempo i fari delle auto sono un elemento distintivo determinante del design delle auto. Per alcune Case addirittura un marchio di fabbrica. La Volvo è una di quelle che senza dubbio valorizza di più questo elemento. Ormai iconiche, le luci a martello di Thor identificano i modelli scandinavi, soliti impreziosire con tocchi high-tech uno stile tipicamente improntato all’eleganza e alla pulizia delle linee. In questo senso, la EX90 appena presentata ha compiuto un ulteriore passo in avanti, sfoggiando luci diurne ‘’a pixel’’ e dinamiche che, con un meccanismo a effetto, si aprono e poi scompaiono per fare spazio ai proiettori notturni.

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Volkswagen ID. Buzz. Uno dei suoi punti forti sta nel ‘’sorriso’’ stampato nel frontale. Già, come quello del mitico Volkswagen ‘’Bulli’’ anni 60, di cui il nuovo ID.Buzz è l’erede naturale. Il ritorno del minivan di Wolfsburg non poteva non essere uno degli eventi del 2022, anche dal punto di vista del design. Certo, la taglia – lunghezza 4,71 metri, larghezza di 1,99, per 1,94 di altezza – ora è molto più generosa di quella della progenitrice, ma quello spirito sbarazzino e anticonformista, in fondo, lo ritroviamo pure nel modello attuale che, ricordiamolo, è full electric. Un veicolo pratico e adatto alla famiglia, il ‘’Bulli’’ del XXI secolo, grazie alle fiancate squadrate, alle porte posteriori scorrevoli e al passo di quasi tre metri, reso possibile dalla piattaforma nativa Meb. Ma anche chic ed esclusivo: per le sue forme un po’ rétro mitigate, però, da un trattamento molto moderno dei pannelli carrozzeria, per il suo contenuto tecnologico e, da ultimo, anche per il prezzo. Non proprio design popolare.

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Land Rover Range Rover. Farla più minimalista di così sarebbe stato difficile. La Range è una di quelle auto che nella storia ci stanno di diritto sin dalla prima serie, sempre uguale a se stessa ma ogni volta più moderna e originale della precedente (guardate in questa edizione il trattamento grafico in coda). Dentro c’è tanto, dalle suggestioni della mitica antesignana, che nel 1976 anticipò l’era delle Suv, all’architettura di Richard Neutra, amata dal direttore creativo Gerry Mc Govern, ma anche tutta la sapienza italiana nel trattamento delle carrozzerie. Il team guidato dal toscano Massimo Frascella ha lavorato per sottrazione: togliere tutto il superfluo per rimanere con l’essenza più pura dell’auto, una fiancata di cinque metri e rotti con il coraggio di rinunciare a ogni pur minima scalfatura. Monumentale, in tutti i sensi.

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BMW Serie 7. Va bene il doppio rene grande, va bene che sia in verticale, va bene anche che fari siano ormai una stilizzazione del doppio ''occhio'' circolare della tradizione, ma che ora appaiano anche sdoppiati - con un profilo a led superiore sottilissimo e i proiettori principali in un alloggiamento rettangolare sottostante – beh, questo è davvero troppo, per qualsiasi purista. In effetti, un frontale come quello esibito dalla nuova Serie 7, più vicino forse a quello di una Hyundai che di una BMW, su un modello di Monaco non si era mai visto. Bello? Brutto? Il dibattito potrebbe durare all’infinito. Noi diciamo soltanto una cosa: gli elementi di quel frontale hanno coerenza di linguaggio nel ''dialogo'' tra di loro e rispetto alla tradizione della Casa. La quale, su forma e taglia della calandra, per esempio, ha sempre seguito una sola regola, quella della completa libertà.

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Byd Atto 3. Ci sono auto che svelano la propria personalità non con la carrozzeria ma attraverso l’abitacolo: è il caso di questa Suv elettrica cinese che, tra l’altro, si prepara a sbarcare in Italia l’anno prossimo. Da fuori può sembrare una delle tante sport utility a elettroni in uscita dal Paese del Dragone. Dentro, invece, è unica nel suo genere, grazie a dettagli e soluzioni originali. Qualche esempio? Il selettore del cambio, che ricorda la manetta di un aereo, oppure le tasche laterali a corde di chitarra, che, pizzicandole, suonano pure. Senza dimenticare il monitor da 12,8 pollici dell’infotainment, che ruota alla pressione di un tasto sul volante: così, è possibile orientarlo in senso orizzontale o verticale, a seconda delle preferenze.

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Lotus Eletre. Sì è una Lotus. Sì è elettrica, lo si capisce già dal nome. E sì, è una Suv. La Lotus Eletre è la riconciliazione dell’inconciliabile. Tutto ciò che una Lotus finora non è stata, almeno non tutto questo assieme in un’unica macchina. Poi ci sarà qualcuno che la rifiuterà a prescindere, anche perché manda in cavalleria quel concetto di leggerezza assoluta che era tra i mantra del fondatore della Casa inglese, sir Colin Chapman. Sul fronte del design, però, a Hethel, nel Regno Unito, sotto la guida di Peter Horbury e Ben Payne, hanno lavorato bene. La liena è originale, le proporzioni innovative, con un volume frontale ridotto, e l’attenzione all’aerodinamica maniacale, con mille soluzioni di prese a sfoghi d’aria e con l’originale spoiler spezzato al di sopra del lunotto: realizzato con fibra di carbonio, manca della sezione centrale, non essenziale alla canalizzazione dei flussi. Design alla ricerca della ''leggerezza''. Insomma, tutto è relativo.

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Porsche 911 Dakar. Il nome è evocativo, di quei grandi raid che la Casa di Stoccarda ha vinto nel 1984 (e nel 1986 con la 959). E poi c’è quella sigletta numerica che non necessita di presentazioni: lei, sua maestà la 911, per la prima volta in versione rialzata di serie. C’è abbastanza leggenda per entrare in questo ristretto novero di auto significative. Il design qui ha giocato di sottigliezze: rialzando il corpo vettura di 5 centimetri, aggiungendovi protezioni, allargando i passaruota e montando cerchi ispirati ai mitici Fuchs e ‘’scarpe’’ (cioè gomme) dedicate ‘’All terrain’’. Insomma, come adattare un’icona della sportività a un inedito impiego senza stravolgerne le forme. E poi c’è quel portapacchi da 42 chili sul tetto, con tanto di tanica, di slitte artigliate e di borsa ignifuga (ma potrebbe esserci altro), che ti spedisce diretto nella dimensione dell’avventura. Magari su quelle piste sterrate, dove mai avresti immaginato di vedere una 911. Anche questo è stile. Riuscitissimo.

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Design - Le più "stilose" del 2022 - SCHEDE

Una volta sarebbe stato più facile. Nel 1967 sarebbe bastato il ciglio di un faro della Miura per definire un anno, e forse un’epoca. Nel 1968 l’inaspettato fascione trasparente che inglobava i fari della pazzescamente moderna Ferrari 365/GTB Daytona. Nel 1974 il trapezio che disegnava il sempiterno montante C dell’altrettanto sempiterna Golf. Nel 1980 la disarmante semplicità della Fiat Panda. Altri tempi, altri talenti (i padri delle auto citate sono dei mostri sacri – Gandini, Fioravanti, Giugiaro). Però, le brave matite non mancano neppure oggi. Semmai è diverso il contesto, più standardizzato e omologato. In ogni caso, il 2022 che sta per chiudersi ha visto sul fronte del design alcune auto o soluzioni che - agli occhi della redazione - sono apparse più interessanti di altre.

Dieci da sfogliare. Resteranno negli annali dello stile, come i succitati capolavori? Probabilmente no, non tutte, ma suggeriscono comunque elementi di novità, di rottura rispetto al “già visto”, magari legati a vetture originali, inedite per la marca o per la categoria, insomma degne in qualche modo di essere menzionate. Oppure sono singolari, se non strane, abbastanza da aver attirato la nostra curiosità o la nostra attenzione. In altri casi si tratta semplicemente di realizzazioni gradevoli, qualcosa che ci è piaciuto, e saremo curiosi di sapere, nei commenti, che cosa invece è (o non è) piaciuto a voi. Ne abbiamo raccolte dieci, in altrettante schede. Buona lettura, e visione.