Maserati - Le favolose coupé del Tridente - FOTO GALLERY
Maserati A6 1500 GranTurismo. Presentata al Salone di Ginevra del 1947, è la prima stradale del marchio modenese. Verrà prodotta in soli 61 esemplari, con un inedito telaio tubolare e un motore a sei cilindri di 1.5 litri.
Maserati 3500 GT. È la prima auto di larga produzione del Tridente (937 unità). Realizzata in alluminio e con un telaio tubolare dalla carrozzeria Touring, arriva sul mercato nel 1957. Il motore è un sei cilindri in linea da 3.5 litri e 220 CV, che con l’adozione dell’iniezione Lucas sulla versione GTI (441 unità) saliranno a 235.
Maserati 5000 GT. Nel 1959 viene avviata la produzione di questa vettura – una specifica richiesta dello scià di Persia, Reza Pahlavi – partendo dal telaio della 3500 GT, ma con un motore V8 di 4.9 litri derivato dal propulsore della 450S del trionfo alla 12 ore di Sebring del 1957. Diversi saranno gli atelier di fama mondiale coinvolti nella realizzazione delle varie carrozzerie dei 34 esemplari di questa granturismo. Il primo, quello nella foto, si deve alla carrozzeria Touring.
Maserati 3500 GTI Coupé S. Alle prodezze della 450S è dedicata anche questa vettura del 1962, che nella ''S'' rende omaggio al circuito di Sebring, tanto che fin da subito viene identificata dagli automobilisti come Maserati Sebring. Più sportiva della 3500 GT, ha uno stile nato dalla mano di Giovanni Michelotti per la carrozzeria Vignale. Saranno 351 le unità prodotte.
Maserati Mistral. Ovvero, la Maserati che dà il via alla tradizione di vetture intitolate ai venti famosi. Seppur derivata dalla Sebring, appare ben più moderna grazie al corpo vettura da granturismo 2+2 con una carrozzeria ideata da Pietro Frua. I motori delle varie versioni da 3.5, 3.7 e 4.0 litri sono tutti a sei cilindri in linea e con iniezione Lucas.
Maserati Mexico. Come la 5000 GT, quest’auto adotta un V8 derivato dalla citata 450S. La vettura deriva dalla coeva Quattroporte, di cui riprende le cilindrate da 4.2 e 4.7 litri, ma non il passo, più corto di 11 cm. Il prototipo del 1965, in realtà, deriva da una 5000 GT appartenuta al presidente del Messico Adolfo López Mateos: da qui il nome di questo modello.
Maserati Ghibli. Presentata al Salone di Torino del 1966 e in produzione dal 1967, la Ghibli è una splendida granturismo disegnata da Giorgetto Giugiaro, all’epoca del progetto in forze all’atelier Ghia. L’auto viene dapprima concepita con carrozzeria a due posti, per poi arrivare sul mercato in configurazione 2+2. Ne verranno prodotte 1.204 unità.
Maserati Indy. Il nome di questa vettura, presentata al Salone di Ginevra del 1969, è un omaggio alle due vittorie consecutive del Tridente alle edizioni del 1939 e del 1940 della 500 Miglia di Indianapolis. Più spaziosa della Ghibli, da cui deriva, mutua dalla stessa sportiva il propulsore V8, qui offerto nelle cilindrate da 4.1, 4.7 e 4.9 litri.
Maserati Bora. Svelata alla celebre edizione del 1971 del Salone di Ginevra, è la prima auto del Tridente progettata sotto il controllo della Citroën, nonché la prima a motore centrale. La splendida linea sportiva porta la firma di Giorgetto Giugiaro e la meccanica non tradisce le aspettative: sotto pelle c’è il noto V8 di Modena, dapprima con cilindrata di 4.7 litri e in seguito di 4.9.
Maserati Khamsin. Altra modenese che rende omaggio a un celebre vento, questa sportiva del 1974 è l’ultima auto realizzata sotto l’egida di Giulio Alfieri come responsabile della progettazione Maserati. La linea cuneiforme, ideata dalla Bertone, alla sua prima collaborazione con il Tridente, rappresenta uno splendido esempio della creatività dell’atelier in quegli anni. Il servosterzo variabile e altri sistemi idraulici sono frutto dell’esperienza maturata da Citroën.
Maserati Merak. Figlia della crisi petrolifera, viene presentata nel 1972. Come la Bora, di cui è considerata una sorella minore, ha un design ideato da Giorgetto Giugiaro. Sotto pelle c’è un motore 3.0 V6 da 190 CV, che salgono a 220 sulla Merak SS nella foto, ma nel 1980 arriverà anche la versione 2000 GT con un più piccolo V6 da 2.0 litri e 159 CV, voluto dal nuovo patron Alejandro de Tomaso.
Maserati Biturbo. Un modello fondamentale per la Casa di Modena, equipaggiato con un nuovo V6 da 2.0 litri e 180 CV abbinato a due turbocompressori, un’innovazione per l’epoca, così come il differenziale autobloccante posteriore Torsen. Arriva nel 1981, e già nel 1983 risulta affiancato dalla più potente versione S da 205 CV con intercooler. In seguito, entrambe le versioni verranno aggiornate con il sistema a iniezione, dando vita rispettivamente alla Biturbo da 187 CV e alla Si da 220 CV. Saranno 11.919 gli esemplari prodotti.
Maserati 228. Arriva sul mercato nel 1987 per competere con le più grandi coupé di lusso tedesche. Il motore è ancora un V6 biturbo a tre valvole per cilindro, ma con una cilindrata che sale a 2.8 litri, mentre il telaio deriva dalle Biturbo a 4 porte.
Maserati Karif. Questa vettura, sul mercato dal 1988, adotta lo stesso propulsore di 2.8 litri della 228, ma il pianale accorciato deriva dalla Biturbo Spyder, da cui mutua anche i brancardi rinforzati, per una più elevata rigidità torsionale.
Maserati Shamal. Anch’essa sviluppata sul telaio della Biturbo Spyder, impiega un nuovo motore V8 da 3.2 litri e 326 CV a doppia sovralimentazione. Il suo design, con i caratteristici passaruota posteriori, si deve alla matita di Marcello Gandini.
Maserati 3200 GT. Presentata nel 1998 al Salone di Parigi, è l’auto che dà il via al rilancio del Tridente, traendo ispirazione dalle gloriose granturismo del passato, con un design firmato da Giorgetto Giugiaro. Il suo motore V8, un’evoluzione di quello della Shamal, è abbinato a una trasmissione manuale a sei rapporti (2.689 gli esemplari così equipaggiati) o a un automatico con convertitore di coppia a quattro rapporti firmato BTR (2.106 unità).
Maserati Coupé. Evoluzione della 3200 GT, riprende le varie caratteristiche già introdotte dalla sua versione scoperta, la Spyder, a cominciare dai fari posteriori, che abbandonano i Led a boomerang, non omologabili negli Usa, per i proiettori visibili qui sopra. Dentro il cofano motore c’è ora un V8 da 4.2 litri e 390 CV, che saliranno a 400 sulla Maserati GranSport Coupé, sua declinazione più sportiva. In totale, saranno 5.404 le Coupé e 2.640 le GranSport chiuse.
Maserati GranTurismo. Questa splendida coupé, ideata dall’atelier Pininfarina e sviluppata sulla piattaforma della Quattroporte, è uno dei modelli di maggior successo del Tridente: saranno ben 28.805 gli esemplari prodotti dal 2007 al 2020. I suoi propulsori, sviluppati in collaborazione con la Ferrari, adottano un’architettura V8 e cilindrate di 4.2 e 4.7 litri a seconda delle versioni, con potenze fino a 460 CV.
Maserati MC20. È l’auto che nel 2020 riporta in casa Maserati la soluzione del propulsore montato in posizione centrale, abbandonata dopo l’addio alla Merak. Il suo motore, il V6 Nettuno da 3.0 litri e 630 CV, fa registrare un rapporto peso/potenza di soli 2,33 kg per cavallo a fronte di una massa di 1.470 kg.
Maserati GranTurismo. La nuova generazione della GranTurismo è arrivata sul mercato nel 2023 con uno stile rinnovato, che segue il nuovo corso del Tridente, e la trazione integrale, con la coppia che può essere ripartita anche inviando il 100% al retrotreno. Pure la nuova GT adotta i motori V6 della famiglia Nettuno e non manca la versione full electric Folgore, con tre motori elettrici per 761 CV e uno 0-100 in 2,7 secondi.
Nonostante l’offerta crescente di Suv, ora rappresentate dalla recente Grecale e dalla più grande Levante, la Maserati non dimentica il passato: la Casa, infatti, sta rilanciando la propria gamma di sportive, con la MC20 (che segna il ritorno al motore in posizione centrale-posteriore) e con la nuova generazione della GranTurismo. Del resto, proprio con una GT, l’A6 1500, prendeva il via nel 1947 la produzione di modelli stradali della Casa di Modena, costellata da splendide sportive, spesso una riuscita commistione tra eleganza e alte prestazioni. Le troverete nella nostra galleria d’immagini, dove abbiamo raccolto le più celebri coupé del Tridente, tra raffinate granturismo e modelli più vicini al concetto di supercar.