BMW - Vent'anni di Serie 1 - FOTO GALLERY
Serie inedita. Dopo i precedenti nel segmento C delle due generazioni della Serie 3 Compact, nella primavera del 2004 vengono diffuse le prime immagini della nuova Serie 1: un modello inedito nella storia dell’Elica, con la carrozzeria da vera hatchback a cinque porte.
Lo stile. La sua linea, disegnata da Chris Bangle, mette in mostra sulla fiancata ''un rincorrersi di tagli orizzontali e forme spezzate, fino a raggiungere la coda di questa vettura, munita di regolare portellone'', scriviamo su Quattroruote di aprile 2004.
Gli ingombri. La E87, con i suoi 4,23 metri di lunghezza, è lunga 24 cm in meno della coeva Serie 3 E90. Quanto alle altre dimensioni, è larga 1,75 metri, alta 1,43 e ha un passo di 2,66 metri. Il baule ha una capacità di 330 litri, che salgono a 1.150 abbattendo il divanetto posteriore.
L’abitacolo. La seduta bassa e l’avviamento a pulsante sono due caratteristiche rilevanti per chi siede alla guida di quest’auto. La plancia, seppur in forma semplificata, richiama lo stile della coeva X3 (E83), con lo schermo del sistema iDrive sulla sommità della plancia. Si tratta di un optional che porta in dote la caratteristica manopola circolare, collocata dietro la leva del cambio.
Tradizione bavarese. L’auto adotta tipiche soluzioni da BMW, ovvero la trazione posteriore e il retrotreno Multilink. Al lancio sono disponibili solo motorizzazioni a quattro cilindri, di cui le 2.0 a gasolio delle versioni 118d e 120d risultano le più ambite sul mercato italiano.
In prima pagina. La vettura conquista la copertina di Quattroruote di settembre 2004. Del resto, arriva negli showroom il 18 di quello stesso mese.
Cresce la famiglia. All’inizio del 2007, quando sono stati piazzati già 200 mila esemplari, la Casa dell’Elica introduce la gamma ristilizzata della Serie 1, con motorizzazioni rinnovate e lievi modifiche a gruppi ottici, paraurti, doppio rene e abitacolo. La novità più importante, tuttavia, è l’introduzione della versione a tre porte (E81).
Vetri da coupé. La nuova variante a tre porte ha una fiancata ben più snella e dinamica della più pratica cinque porte. La linea, infatti, risulta alleggerita dall’adozione di finestrini frameless delle portiere, che richiamano le coupé: quando il finestrino è abbassato, l’intera sezione superiore dello sportello risulta libera. Non manca l’iconico gomito di Hofmeister disegnato dalla vetratura posteriore.
La scoperta. Sempre nel 2007 viene svelata la Serie 1 Cabrio (E88), equipaggiata anche con motori diesel: sono gli anni in cui le versioni a gasolio sembrano essere imprescindibili anche sulle sportive. La capote di tessuto antracite si apre e si chiude elettricamente in 22 secondi e fino a una velocità massima di 40 km/h.
La coupé. Nello stesso periodo arriva sul mercato anche la Coupé (E82) che, tra le varie declinazioni, annovera la 135i a benzina con motore N54 twin turbo a sei cilindri. Secondo la Casa, quest’auto richiama nello spirito la piccola Serie 02, la storica compatta a due porte di Monaco di Baviera.
La più potente. Al termine del 2010 vengono diffuse le prime immagini e informazioni della M1 Coupé. Equipaggiata con un sei cilindri in linea TwinPower Turbo e iniezione diretta di benzina da 340 CV, è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi.
Elettrica. Proprio una Serie 1 Coupé viene scelta come piattaforma per l’elettrica Active E da 170 CV, prevista in una flotta di oltre 1.000 esemplari. Gran parte di essi sono destinati agli Stati Uniti, dove risulta possibile mettersi alla guida dell’auto con un acconto di 2.250 dollari e un canone di leasing di 499 dollari per 24 mesi. Ha una batteria da 32 kWh.
Nuova generazione. Nel giugno del 2011 viene svelata la nuova BMW Serie 1 (F20), che da questa generazione farà a meno delle varianti Coupé e Cabriolet, destinate a rimanere a listino fino al 2013 prima di lasciare il testimone alle loro eredi, inglobate nella nuova famiglia delle Serie 2. Al lancio, è disponibile solo nella configurazione a cinque porte.
Originale. Il design della nuova Serie 1, curato da Nicolas Huet, adotta ora linee più morbide. Pur essendo ispirate ad altre BMW, le soluzioni stilistiche rendono questa vettura pienamente riconoscibile come Serie 1, a cominciare dal muso basso e affusolato con i due enormi proiettori.
Le misure. L’auto è un po’ più ingombrante della precedente generazione: la lunghezza sale di 8,5 cm, arrivando a 4,32 metri, mentre la larghezza, di poco superiore, si attesta poco sopra quota 1,76 metri. Invariata l’altezza di 1,42 metri, mentre il passo aumenta di 3 cm, per un totale di 2,69 metri. Cresce anche il baule: secondo la Casa, la capacità minima raggiunge ora i 360 litri per essere in linea con la concorrenza dell’epoca.
Gli interni. La crescita del passo ha consentito ai progettisti di Monaco di ricavare più spazio nell’abitacolo. Il design della plancia e altre componenti richiamano le soluzioni che caratterizzeranno la BMW Serie 3 (F30), all’epoca imminente. Le due vetture, inoltre, nascono dalla stessa piattaforma.
Sotto pelle. L’auto si conferma l’unica del suo segmento a trazione posteriore. Le sospensioni prevedono uno schema MacPherson all’anteriore e Multilink al posteriore, mentre dentro il cofano trovano spazio i nuovi motori a benzina 1.6 e i consueti 2.0 a gasolio, aggiornati con interventi agli iniettori e alla turbina a geometria variabile, per una maggiore efficienza.
Due porte in meno. Nel 2012 arriva sul mercato la variante a tre porte della Serie 1 (F21), che conferma la soluzione delle portiere con finestrini prive di cornice della precedente generazione. Nella foto, la più potente versione M135i a benzina da 320 CV, che insieme alla 120d a gasolio da 184 CV può avere anche la trazione integrale xDrive: una novità nella storia della Serie 1.
Facelift. Nonostante il buon successo commerciale della Serie 1 di seconda generazione, nel 2015 la Casa di Monaco effettua un profondo restyling della vettura, che perde qualcosa in originalità per essere più coerente con lo stile della Casa, a cominciare dai proiettori anteriori.
Nuovo posteriore. L’auto, che per la prima volta adotta (anche) motori a tre cilindri di 1.5 litri, a benzina e a gasolio, impiega ora dei proiettori posteriori a sviluppo orizzontale, da tipica BMW.
Il traguardo. Il debutto del restyling segna peraltro il traguardo dei due milioni di Serie 1 prodotte, festeggiato con la produzione di una 120i di colore Blu Estoril per un cliente giapponese.
Per la Cina. Nel 2017 viene svelata la Serie 1 a quattro porte per il mercato cinese, dove le auto a tre volumi risultano ancora molto apprezzate. In realtà, nonostante gli stilemi da Serie 1, si tratta di un modello del tutto diverso.
Tutt’avanti. La BMW Serie 1 Sedan, infatti, è una trazione anteriore con motore montato trasversalmente. Del resto, adotta la piattaforma modulare Ukl, la stessa della coeve X1 (F48) e Serie 2 Active Tourer (F45) e Gran Tourer (F46).
Rivoluzione. Nel 2019 debutta la terza generazione (F40) della Serie 1, ora disponibile nella sola variante a cinque porte. Tale auto segna peraltro l’addio alla trazione posteriore, fino ad allora la principale caratteristica di questo modello, che più di ogni altra lo distingueva dalle altre concorrenti.
Proporzioni diverse. Le novità sotto pelle influenzano anche le proporzioni della vettura, ora con un cofano più corto e alto. La calandra, più imponente, ingloba un doppio rene più grande che in passato.
Ingombri simili. La carreggiata anteriore è ora più larga di tre centimetri rispetto alla generazione precedente, mentre l’altezza aumenta di poco più di un cm. Quasi invariata la lunghezza, pari a 4,32 metri, mentre il passo, 2,67 metri, è più corto. Il baule raggiunge ora una capacità minima di 380 litri e può anche disporre del portellone automatizzato.
Più spazio. Nonostante il passo più corto e gli ingombri analoghi, aumenta l'agio nell’abitacolo, soprattutto nella zona posteriore: qui la larghezza cresce di 1,3 cm, mentre lo spazio per le ginocchia lievita di 3,3 cm.
Hi-tech. Nella sezione anteriore dell’abitacolo la vettura appare ben più tecnologica delle precedenti generazioni, soprattutto su quegli esemplari dove il digital cockpit riconfigurabile da 10,25'' è abbinato al monitor di pari diagonale per la gestione dell’infotainment. Nella plancetta sul tunnel trovano spazio il pulsante Start, il selettore delle modalità di guida e la manopola dell’iDrive.
Ripensata sotto pelle. Il merito della maggiore abitabilità va alla nuova piattaforma modulare Faar, che porta in dote la trazione anteriore (o l'integrale xDrive) e il motore montato trasversalmente e non più in senso longitudinale. La gamma comprende propulsori a benzina e a gasolio a tre e quattro cilindri ma, tutt’oggi, mancano ancora delle versioni elettrificate, che potrebbero arrivare con l’imminente restyling della vettura.
Il piacere di guida prima di tutto. Nella primavera del 2004, la BMW diffondeva le prime immagini della sua inedita Serie 1, un modello che sarebbe arrivato negli showroom della Casa di Monaco qualche mese dopo. Al di là della sua linea, che non passava inosservata, quest’auto si faceva notare per la sua architettura a trazione posteriore e motore longitudinale: un unicum in un segmento, quello delle hatchback C, dove lo schema tutt’avanti appariva all’epoca (e appare oggi) una scelta naturale. Da allora, la vettura si sarebbe ritagliata un suo spazio tra le berline a due volumi, tanto da essere arrivata nel 2019 alla terza generazione: quella che, pur non perdendo la sua tipica connotazione sportiva, ha ceduto alla tentazione della trazione anteriore. In attesa dell’imminente restyling, ripercorriamo nella nostra galleria d’immagini i primi 20 anni di storia della BMW Serie 1.