Smart Fortwo - Addio o arrivederci? - FOTO GALLERY
La nascita del progetto. Nel 1989 Nicolas Hayek, patron del marchio Swatch, è alla ricerca di un partner con cui realizzare delle microvetture da città. Dopo essersi rivolto a Volkswagen e Fiat, entra in società con Daimler: l’accordo viene ufficializzato il 4 marzo del 1994. Sempre nel 1994, vengono presentati i due primi prototipi del progetto, la Eco Sprinter e la Eco Speedster, una vettura a benzina e un’elettrica.
Concept olimpica. Nasce così la società MCC (Micro Compact Car), che nel 1996 svela questa concept, molto vicina alla Smart (Swatch Mercedes Art) di serie. L’auto viene presentata ad Atlanta, in occasione delle Olimpiadi.
Italia beffata. Sempre nel 1996, la Francia si aggiudica la produzione della vettura a due posti, che verrà assemblata nello stabilimento di Hambach. Come scriviamo sul numero di ottobre, l’Italia, che avrebbe potuto sfruttare il fondo sociale europeo, resta a secco: le poche amministrazioni interessate non hanno dato adeguate garanzie sulle infrastrutture al servizio della produzione.
In produzione. La Smart di serie viene presentata al Salone di Francoforte del 1997 e arriva negli showroom nel 1998. Il colosso Swatch, tuttavia, esce dal capitale sociale in quello stesso anno, cedendo le proprie quote al gruppo Daimler.
Una gabbia. L’auto è lunga solo 250 cm, quattro in meno dell’attuale Fiat Topolino. Al contrario di quest’ultima, la Smart è un'auto a tutti gli effetti. La gabbia di sicurezza in acciaio, denominata Tridion, è ben visibile guardando la vettura dall’esterno: verniciata nel colore argento o nero, appare spesso a contrasto con il colore dei pannelli di plastica della vettura.
Facili da sostituire. I ''bodypanel'' sono facilmente smontabili, agevolando così la riparazione o un’eventuale variazione di colore dell’auto, anche scambiandoli con quelli di altri esemplari.
Garage verticale. All’epoca gli Smart Center esibiscono la curiosa Smart Tower, ovvero una torretta di vetro dove sono collocati vari esemplari della vettura. Anni dopo, anche in vista della produzione di modelli più grandi, come laForfour, questa soluzione verrà abbandonata.
I motori. L’auto adotta al lancio un tre cilindri a benzina di 0.6 litri da 45 o 54 CV. Nel 2000 si affiancherà un propulsore di 0.8 litri a gasolio, parco nei consumi ma non in grado di garantire prestazioni vivaci.
In prima pagina. La Smart conquista la copertina del numero di Quattroruote di settembre 1998. In quell’occasione pubblichiamo un reportage di un nostro raid di circa 1.000 km, da Milano a Barcellona: l’auto completa il percorso autostradale in dodici ore, soste per rifornimento e foto escluse, viaggiando a una media di 83,3 km/h.
Scoperta. Nel 2000 si aggiunge alla gamma anche la Smart Cabrio, che adotta una capote elettrica di tessuto con lunotto di plastica. Chi lo desidera può scoprire di più l’auto rimuovendo facilmente i due montanti sopra i finestrini.
Nuovi nomi. La società MCC cambia nome in Smart, che è ora il brand e non più il nome della due posti. Così, la piccola viene ora ribattezzata City-coupé o City-cabrio a seconda della variante di carrozzeria. Nel 2004, infine, il nome della citycar muta ancora e diventa Fortwo (ufficialmente, con la ''f'' minuscola), per meglio distinguersi dalla Forfour a quattro posti.
Edizione limitata. Nel 2002 entra in produzione una curiosa vettura su base Fortwo, la Smart Crossblade. Parliamo di una grintosa spiaggina priva di portiere, tetto e parabrezza, destinata a una produzione di soli 2 mila esemplari. Il primo viene battuto all’asta in favore della fondazione ''Give it Sum'' di Robbie Williams.
Nuova generazione. La seconda serie della Fortwo (W451) arriva sul mercato nel 2007 con una carrozzeria che si conferma molto compatta, ma più grande. La lunghezza, addirittura, lievita di 20 cm, toccando i 2,7 metri. L’Esp con sistema antiarretramento, l’ABS e il Brake Assist idraulico sono di serie.
Consumi da record. L’auto viene offerta anche in una versione a gasolio con motore di 0.8 litri da 45 CV. Quattroruote la mette alla frusta sul numero di dicembre 2007 in un percorso di circa 1.000 km, assegnandole le cinque stelle d’oro alla voce consumo: 19 km/l in autostrada, 20 in città e 23,3 in statale.
Pepata. La fortwo viene offerta anche nella variante Brabus: il motore di 1.0 litri da 98 CV risulta più potente del 30% rispetto al propulsore adottato dalla precedente Fortwo Brabus (W450).
A batterie. Dopo un programma sperimentale avviato nel 2009, nel 2013 entra a listino la Smart Electric Drive, dotata di un motore elettrico da 75 CV e di una batteria da 17,6 kWh con cui la vettura può percorrere, secondo la Casa, 145 km in città. Proprio con la produzione di una Smart elettrica viene raggiunto, in quello stesso anno, il traguardo di 1,5 milioni di Fortwo assemblate.
Nuova generazione. Nel 2014 arriva sul mercato la terza serie della Smart Fortwo (W453), nata sulla piattaforma accorciata della coeva Smart Forfour. Il loro progetto è frutto di una collaborazione con la Renault, dalla quale nasce anche la Twingo di nuova generazione.
In copertina. La nuova Smart fortwo (W453) conquista la copertina di Quattroruote di dicembre 2014, dove appare con un bel Tridion arancione. Alcuni dettagli stilistici di questo modello traggono ispirazione dalle coeve Mercedes, come già capitato con le serie precedenti.
La prima volta. Per questa generazione non sono previsti motori a gasolio, mentre i tricilindrici a benzina sono di derivazione Renault. La stessa collaborazione con la Losanga porta in dote la trasmissione manuale, per la prima volta presente su una Fortwo in alternativa all’automatico.
Si scopre. Nel 2016 arriva sul mercato la nuova Smart Fortwo Cabrio, fedele alle caratteristiche delle generazioni che l’hanno preceduta. L’auto adotta una capote di tela con lunotto di vetro apribile elettricamente. L’automobilista, se vuole, può anche rimuovere manualmente i montanti superiori, collocandoli in un apposito vano integrato nella ribaltina del baule.
Altro traguardo. Nel mese di settembre del 2016 la citycar a due posti raggiunge il traguardo di due milioni di esemplari prodotti nello stabilimento di Hambach.
Nuova elettrica. Nel 2017 entra a listino la nuova Smart Fortwo Electric Drive, dotata di motore elettrico sincrono trifase da 81 CV e batteria da 17,6 kWh. Con i successivi aggiornamenti l’auto verrà ribattezzata Smart EQ fortwo, con una nuova immagine di prodotto che prevede dettagli azzurri e non più verdi per meglio identificare la line-up elettrica del marchio.
C’è solo lei. Dal 2020 non vengono più prodotte le Smart a motore termico. La gamma della Fortwo, pertanto, propone la sola versione elettrica EQ, nel frattempo sottoposta a restyling.
Addio o arrivederci? L’auto è uscita di produzione nel marzo del 2024. Al momento, la joint venture Mercedes-Geely, che ha inaugurato il nuovo corso di Smart, starebbe valutando la possibilità di dare un’erede a questa vettura, molto amata in Italia. Soprattutto a Roma, dove ne sono state vendute più di 200 mila.
Il nuovo corso del marchio Smart nell'era Mercedes-Geely ha introdotto una nuova gamma di modelli di dimensioni inedite per il brand, facendo calare il sipario sulla Fortwo. La mitica due posti non è più in produzione, ma non tutto è perduto: una sua possibile erede è infatti in corso di valutazione. Se arriverà, non vedrebbe la luce prima del 2026, avrà solo powertrain elettrici (il marchio ha abbandonato l'endotermico nel 2020) e, probabilmente, non sarà più una "Fortwo": si parla, semmai, di #2. Per le grandi città italiane, Roma in primis, si tratta di una svolta difficile da mandare giù: e infatti le versioni endotermiche della Fortwo sono ricercatissime sul mercato dell’usato. In attesa di novità, ripercorriamo la storia della citycar a due posti nella nostra galleria d’immagini.