Smart: questa denominazione, inizialmente, indicava tanto una marca quanto un modello di citycar, che nacque grazie a un’intuizione dell’orologiaio svizzero-libanese Hayek: l’ideatore degli Swatch. Insomma, la più piccola vettura oggi presente nei ranghi del Gruppo Daimler – che acquistò il progetto da Hayek a metà degli anni Novanta del secolo scorso – non ha origini automobilistiche, ma la formula che introdusse nel settore, grazie all’aspetto spigliato e alle dimensioni ridotte, si rivelò subito azzeccata. Nel 2014 la Smart dopo avere evoluto nel tempo la formula originaria della citycar a due posti anche in varianti sportive e in una compatta berlina con quattro porte e quattro posti, ha compiuto un’altra impostante metamorfosi. Grazie alla collaborazione fra il Gruppo Daimler e l’alleanza Renault-Nissan appronta la nuova generazione, introducendone la capostipite. Fedele al motore posteriore, si evolve in una compatta utilitaria a quattro porte e con quattro porte che, però, non trascende dai concetti portati alla ribalta dalla progenitrice quali la ricercata essenzialità piuttosto che l’originalità di alcune soluzioni o, ancora, gli abbinamenti cromatici.

Smart EQ fortwo e forfour
Diffusi i prezzi italiani delle citycar
Ecco quanto costano sul nostro mercato le elettriche a due e quattro posti