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Una bella storia, Punto - FOTO GALLERY

Alessandro Mirra
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La prima Fiat Punto nella piazza Ducale di Vigevano (PV)

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Innovativa. Nota in corso Giovanni Agnelli come progetto 176, la Punto viene presentata al Salone di Francoforte del 1993, per invadere il mercato già in autunno.

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La copertina. Il  Salone di Francoforte apre i battenti nell’ultima decade di settembre. Nello stesso mese, la Punto – messa a confronto con le rivali Fiesta, Corsa, Clio, Micra e Ibiza – è la protagonista della copertina di Quattroruote.

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Design. Sostituisce la gloriosa Fiat Uno, rispetto alla quale è più grande: la Punto è lunga 3,76 m (+7 cm), alta 1,45 (+4 cm) e larga 1,62 (+6,7 cm). Come la progenitrice nasce dalla mano di Giorgetto Giugiaro, a cui si devono le linee morbide e innovative della vettura.

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Proiettori. L’elemento di maggiore originalità, indubbiamente, sono i proiettori posteriori, sviluppati verticalmente lungo i montanti. Grazie al design della Punto, Giorgetto Giugiaro viene premiato con il Compasso D’Oro nel 1994. In giuria è presente Dante Giacosa, padre della 500 del 1957.

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Car of the Year. Ma il riconoscimento di maggiore risonanza arriva l’anno successivo, quando alla Punto viene conferito il premio Auto dell’Anno 1995. Nel frattempo diventa l’auto più venduta in Italia: al termine del 1995 saranno ben 328.918 le Punto immatricolate, seguite, con ampio distacco dalle Cinquecento, registrate in 82.875 unità.

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In Basilicata. Alla fine del 1993 viene avviata la produzione della Punto nel nuovo stabilimento di Melfi, al quale Quattroruote dedica un lungo reportage nell’ottobre del 1994. In Italia la vettura viene assemblata anche a Mirafiori e a Termini Imerese, ma solo nel polo lucano verrà prodotta fino all’ultimo anno della sua carriera, cioè fino al 2018.

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I motori. Ricca la gamma di propulsori della Punto, con potenze da 54 a 133 CV. Quest’ultimo è il caso della Punto GT, degna erede della Uno Turbo, e già a listino nel novembre del 1993.

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En plein air. Dopo la X1/9 e la Ritmo Cabrio, lanciate rispettivamente negli anni 70 e 80, nella tarda primavera del 1994 viene lanciata un’altra scoperta con marchio Fiat firmata Bertone: la Punto Cabrio, dotata di capote di tela.

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Cambiano i fari. In questa versione i gruppi ottici posteriori, per ovvi motivi, sono di diverso disegno: ovali e a sviluppo orizzontale. Nonostante il buon successo di vendite, le generazioni di Punto successive non avranno varianti scoperte.

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Spigolosa. La seconda generazione arriva nel 1999, in occasione del centenario del marchio Fiat. Nota internamente all’azienda come progetto 188, è piuttosto spigolosa nelle forme. Questa vettura porta al debutto il nuovo logo del marchio e il servosterzo elettrico con sistema dual-drive.

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Diverse. La tre porte, dal look più sportivo, è lunga 3,80 m, ovvero quattro centimetri in meno della cinque porte. Nella foto, la 1.8 16v HGT da 131 CV, che adotta il motore della Fiat barchetta.

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Il restyling. Nel 2003 debutta il restyling della Punto, definito internamente progetto 188FL (facelift). L’elemento più evidente è il nuovo frontale, con una calandra di nuovo disegno e gruppi ottici più grandi.

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Il posteriore. Cambia ora il posteriore, con modifiche più evidenti sulla tre porte. Debuttano anche nuovi propulsori: tra questi, il 1.4 Fire 16V da 95 CV disponibile anche in allestimento Sporting, come quello dell’esemplare nella foto.

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Il gioiellino. Ma il pezzo forte della gamma motori è il nuovo 1.3 Multijet 16V, che nei nostri test brilla per le ottime prestazioni e per il confort acustico, simile a quello di un propulsore a benzina, senza dimenticare i consumi: anche "spremendo" la vettura, non si scende sotto i 15 km/litro.

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L’auto della svolta. Nel 2005 arriva sul mercato la Grande Punto. Anch’essa disegnata da Giugiaro, come la prima generazione e il restyling della seconda, è ispirata a un’altra creazione del designer, la Maserati Coupé (in precedenza denominata 3200 GT). Quest’ultima trova spazio nella copertina di settembre 2005, la stessa in cui la nuova Fiat è protagonista.

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Abarth. La Grande Punto è la prima a superare la soglia dei 4 metri, essendo lunga 403 cm. La nuova generazione, nota come progetto 199, costituisce la base per il rilancio del brand Abarth che diventa un marchio a sé proprio con la Punto, nella sua prima versione equipaggiata con il 1.4 T-Jet da 155 CV, che salgono a 179 con il kit “EsseEsse”.

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La Evo. Il restyling della Grande Punto si chiama Punto Evo. Viene presentato nell’autunno del 2009 sulla portaerei Cavour, ancorata nel porto di La Spezia, rivelando aggiornamenti all’esterno della vettura, ma soprattutto dentro: la plancia è completamente nuova e debuttano i propulsori MultiAir, già visti sull’Alfa Romeo MiTo.

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Semplicemente Punto. Ulteriori ritocchi alla carrozzeria arrivano nel 2012, con un aggiornamento che richiama la pulizia stilistica della Grande Punto del 2005. Ma più di tutti, a tornare alle origini è il nome: Punto.

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L’addio. Come annunciato alla presentazione del nuovo piano industriale, in estate cesserà a Melfi la produzione della Punto. Lo stop arriva dopo 25 anni di storia e oltre 9 milioni di esemplari prodotti e conferma la volontà di FCA di abbandonare nel nostro Paese la produzione di modelli di massa per concentrarsi sull’assemblaggio dei prodotti premium (Alfa e Maserati).

"Fiat Punto. La risposta". Con questo claim, l’utilitaria di Torino si presentò agli italiani nell'autunno 1993, quasi 25 anni fa, con il compito non facile di raccogliere l’eredità della Uno, che sarebbe poi uscita di produzione nel 1995, dopo oltre 6 milioni di unità prodotte. E ora è arrivato anche per lei il momento di lasciare la scena, come ufficializzato alla presentazione del nuovo piano industriale del gruppo FCA.

La Fiat s’è desta. Italiana: così la voleva Giovanni Agnelli. Di fronte all’ipotesi – allettante – di produrre la nuova utilitaria all’estero (in Spagna, oggi ottava potenza motoristica al mondo, come raccontiamo su Quattroruote di giugno), l’Avvocato non seppe cedere: “Siamo italiani, produciamola qui”. E così fu, peraltro inaugurando il nuovo stabilimento di Melfi, che affiancò Termini Imerese e Mirafiori nella produzione della vettura. Produzioni destinate ai mercati esteri, anche su licenza, sarebbero arrivate da Paesi stranieri, con varianti di carrozzeria a noi sconosciute, ma la Punto è sempre rimasta essenzialmente fedele alla nostra penisola: "La Fiat s’è desta", recitava il titolo della nostra prima copertina dedicata alla vettura, immortalata su uno sfondo tricolore.

Best seller, anche in Europa. Del resto, la vettura di segmento B torinese è stata ampiamente ripagata dagli automobilisti italiani. Per anni è stata la loro auto preferita, rimanendo a lungo in cima alla classifica di vendite nel nostro Paese – per alcuni brevi periodi anche in Europa – prima di lasciare il gradino più alto del podio alla Panda. E ad agosto, quando l’ultima Punto uscirà dagli stabilimenti di Melfi, saranno oltre 9 milioni gli esemplari prodotti nei suoi 25 anni di storia, che ripercorriamo nella nostra rassegna. Le farà compagnia l’Alfa Romeo MiTo, con la quale condivide lo stesso pianale, anch’essa fuori produzione entro l’estate.