Jeep - Gli 80 anni del mito americano - FOTO GALLERY
Gli albori. Questo prototipo, realizzato in due esemplari e denominato Quad per il sistema di trazione 4x4, nasce nel 1940 per rispondere a un bando militare dell’esercito a stelle e strisce. Viene presentato dalla Willys-Overland l’11 novembre, in occasione del Veterans Day.
Pensata per l’esercito. Di fatto, la MA del 1941 può considerarsi la prima Jeep prodotta in serie, sebbene il nome del brand che tutti conosciamo verrà adottato ufficialmente solo anni dopo. Realizzata in 1.500 esemplari, è un’evoluzione della Willys Quad.
La leggenda. Il 15 luglio del 1941 la Willys sottoscrive il suo primo contratto di fornitura con l’esercito degli Stati Uniti d’America, che prevede una produzione iniziale di 18 mila esemplari a 738,74 dollari l'uno. Impiegata ovunque dai soldati americani, verrà costruita in oltre 300 mila unità.
Civile ma campestre. Nel 1945 arriva sul mercato la CJ-2A, versione civile della MB (la sigla CJ sta per Civilian Jeep). Viene introdotta pensando al settore agricolo, che all’epoca dà lavoro negli Usa a 5,5 milioni di persone, di cui ben quattro milioni sprovvisti di camion o trattori.
Giardinetta da sterrato. La Willys Wagon viene presentata nel 1946 ed è la prima giardinetta americana realizzata interamente d’acciaio. Nel 1949 verrà affiancata dalla versione a quattro ruote motrici, che la Casa oggi ama considerare l’antesignana della Grand Cherokee.
Trademark. Nel 1950 la parola Jeep diventa un marchio registrato della Willys-Overland, che viene acquisita dalla Kaiser Motors nel 1953. Nel 1955, quando viene lanciata la CJ-5 nella foto, l’addio alla berlina Willys Aero segna il passaggio a una gamma interamente costituita da modelli Jeep.
Fuoristrada chic. Il nome Willys scompare nel 1963, quando il marchio viene ridenominato Kaiser-Jeep. Nel frattempo, dal 1962 è arrivata sul mercato la Wagoneer, la prima 4x4 dotata della trasmissione automatica. Il nome di questa vettura sarà da quel momento associato all’alto di gamma della Casa americana.
Pick-up. Dalla stessa base della Wagoneer della serie SJ nasce questo veicolo da lavoro e per il tempo libero. Nella foto, il modello introdotto nel 1965, venduto nelle versioni corta (J-2000) e lunga (J-3000).
Trazione sofisticata. Il 1970 segna il passaggio del marchio Jeep dalla Kaiser alla AMC per 75 milioni di dollari. Due anni dopo debutta la tecnologia Quadra-Trac, un innovativo sistema automatico di trazione integrale permanente, il primo della storia. Tra i modelli che la utilizzano c’è l’inedita Jeep Cherokee del 1975, che tuttavia nasce come variante della serie SJ, e quindi della Wagoneer.
Un modello a sé. La prima vera Cherokee – non più intesa come semplice variante della serie SJ, cioè della Wagoneer, ma come serie a sé (XJ) – arriva nel 1984 con l’innovativa scocca portante uniframe, che rende questa fuoristrada una delle più leggere della sua categoria.
Una nuova icona. Nel 1987 debutta la Wrangler (YJ), erede della Jeep CJ. Come la progenitrice diventerà un mito tra i fuoristradisti, sebbene non tutti ne apprezzino i fari squadrati, che rinnegano i proiettori circolari della progenitrice. Quello stesso anno la Chrysler compra la AMC (nel cui capitale era entrata la Renault nel 1979) diventando quindi proprietaria della Jeep.
Nuova ammiraglia. Nel 1992 arriva la prima generazione della Grand Cherokee (ZJ), che viene lanciata al Salone di Detroit. Nel mondo delle fuoristrada (ma ormai si può quasi parlare di Suv) è il primo modello equipaggiato con l’airbag per il guidatore. Nel 1993 debutterà anche una versione chiamata Grand Wagoneer, come l’omonima ammiraglia del marchio uscita di produzione nel 1991.
Nuovo modello. Dopo il passaggio della Chrysler alla Mercedes nel 1998, viene lanciata nel 2001 la Jeep Liberty, prodotta in due serie (KJ e KK) fino al 2012. Al di fuori del Nord America, la vettura viene venduta con il già noto nome Cherokee.
Più lunga. Nel 2004, la seconda generazione della Wrangler (TJ) si arricchisce con il lancio della variante a passo lungo Unlimited, disponibile con hard top e soft top.
Una vera Suv. Dopo la serie WJ del 1998, la Jeep Grand Cherokee si evolve nel 2004 (WK) e si conferma sempre più una confortevole Suv. Le motorizzazioni a gasolio sono di origine Mercedes.
Doppia offerta. Negli anni duemila debuttano poi due modelli compatti, sviluppati sulla stessa piattaforma: la Compass nella foto e la Patriot. Più tondeggiante la prima e molto squadrata la seconda, verranno lanciate rispettivamente nel 2006 e nel 2007. Sebbene rimarrà in produzione fino al 2017, la Patriot uscirà dai listini italiani nel 2011.
Il mito si rinnova. Il 2007 segna anche il debutto della generazione JK della Wrangler, con due grandi novità: le motorizzazioni a gasolio, imprescindibili sul mercato europeo, e la variante Unlimited a quattro porte, in precedenza assente.
L’era Fiat. Dopo il passaggio della Chrysler al fondo Cerberus nel 2007, la Fiat viene individuata dalla Casa Bianca come partner per il salvataggio del gruppo ed entra progressivamente nel capitale azionario nel 2009. Sebbene già sviluppata dalla precedente proprietà, la nuova generazione della Grand Cherokee (WK2) costituisce il primo modello arrivato sul mercato sotto l’egida del gruppo torinese.
Piattaforma italiana. Ma il primo progetto interamente sviluppato sotto il controllo Fiat è la nuova Jeep Cherokee, che adotta la piattaforma Compact US Wide, derivata da quella dell’Alfa Romeo Giulietta. La vettura debutta nel 2013.
B-Suv. Nel 2014, anno in cui nasce il gruppo FCA con la fusione tra Fiat e Chrysler, è tempo di una Suv dalle dimensioni compatte, da collocare alla base della gamma Jeep. Nasce così la Renegade, il cui nome riprende quello delle omonime versioni di alcuni precedenti modelli del marchio. Insieme alla successiva Fiat 500X, segnerà il rilancio dello stabilimento di Melfi.
La compatta. Dal 2017 arriva sul mercato la Jeep Compass, nuova C-Suv della Casa americana. La versione europea proviene inizialmente dallo stabilimento messicano di Toluca, per poi uscire dal 2020 anche dalle linee di montaggio di Melfi.
Mito che si rinnova. Al termine del 2017, 30 anni dopo il lancio della prima generazione, viene svelata la nuova Wrangler, ancora una volta riproposta nella versione corta e nell’ormai consueta Unlimited a passo lungo.
Un grande ritorno. Svelato nel 2018, il Jeep Gladiator riporta alla mente l’omonimo pick-up nato negli anni 60 sulla base della fuoristrada Wagoneer. Questa volta, però, la base è ancor più fuoristradistica, essendo il suo progetto derivato dall’attuale Wrangler. In Europa, gli ordini di questo veicolo si sono aperti solo di recente.
Alla spina. Nel 2020 entrano a listino anche le Jeep Renegade e Compass 4xe. Entrambe adottano il medesimo powertrain plug-in hybrid, basato sul motore 1.3 T4 Firefly con potenze fino a 240 CV. La stessa tecnologia, che peraltro porta in dote la trazione integrale elettrica, verrà a breve adottata anche sulla Wrangler.
Nuovo brand. Nel 2020 la Jeep svela la concept della nuova Grand Wagoneer, che segnerà il ritorno di un’altra storica denominazione. Proprio il nome Wagoneer rappresenterà all’interno della gamma della Casa americana una sorta di sub-brand premium, sulla scia di quanto già avvenuto in Land Rover con la gamma Range Rover.
Nuovo corso. La Grand Wagoneer arriverà nel 2021 e proporrà soluzioni stilistiche che accompagneranno anche la nuova Grand Cherokee, già svelata in veste definitiva nella versione ''L'' a sette posti.
Con la serie speciale 80th anniversary della Renegade, che segue la scia delle omonime versioni Jeep vendute Oltreoceano, la Casa americana del neonato gruppo Stellantis dà il via anche in Italia a una serie di iniziative per celebrare i primi 80 anni del marchio, di cui ripercorriamo la storia attraverso una galleria d'immagini nella quale abbiamo raccolto alcuni dei modelli più significativi realizzati dal costruttore.
Incertezze storiche. Il nome Jeep venne registrato nel 1950 per poi essere adottato come marchio solo a partire dal 1963, ma la nascita della Casa (o, meglio, di quella che all’epoca era solo una gamma di fuoristrada) viene comunque fatta risalire al 1941, anno in cui prese il via la fornitura della Willys MB, la piccola 4x4 che l’esercito americano avrebbe poi adottato su ogni fronte durante la Seconda guerra mondiale. E, proprio dal nomignolo di questa vettura, sarebbe poi nato il marchio che tutti conosciamo, sebbene dall’incerta etimologia: tra le varie tesi, quella più accreditata considera la parola Jeep un adattamento in pronuncia delle lettere ''G'' e ''P'', acronimo militare di “General Purpose”.