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Tutto Bene al Mottarone

Federico Fabbri
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Raduni - Tutto Bene al Mottarone

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Un evento atipico, a cominciare dalla giornata infrasettimanale in cui si è tenuto. Una cronoscalata senza cronometro, un ibrido tra un raduno e una parata. I raduni e le parate, però, in genere, sono una res publica. Invece, sulla strada privata Borromea che conduce alla cima del Mottarone, martedì 10 settembre, erano presenti in pochi. Nessuno sapeva niente o quasi. Family and friends, come si suol dire, indicando situazioni cui partecipano esclusivamente i membri di una famiglia — o di un gruppo ristretto — gli amici di questa e, al massimo, qualche amico di amico. Noi, all’edizione inaugurale di Tutto Bene, ci siamo stati e, inutile dirlo — le foto parlano da sole — ci siamo divertiti parecchio.

Player. Questa giornata sui generis di passione motoristica, alimentata da una spontaneità che forse mancava da tempo nel settore, è stata concepita dallo studio milanese BorromeoDeSilva (che, ricordiamo, ha messo lo zampino in molti dei restomod più interessanti degli ultimi anni, ovvero Futurista, Porsche 928 by Nardone, Diablo by Eccentrica Cars) dall’agenzia creativa americana Race Service e dall’ente che gestisce il Parco del Mottarone. Le tre entità, poi, si sono avvalse della collaborazione dei team di Motoring Attitude e Special Stages per l’organizzazione della parte dinamica di questo happening fuori dagli schemi. Fresco, informale e adrenalinico, perché al di là di ogni utile preambolo, le protagoniste sono state una cinquantina di vetture eterogenee, guidate con attenzione dai rispettivi proprietari.

Atmosfera. Al Bar Stazione, posto circa a metà dei sette chilometri di tracciato, in esposizione statica, c’erano la Porsche 928 by Nardone, la HWA Evo — restomod dell’iconica Mercedes-Benz 190 E 2.5-16 Evo II — l’Alfa Romeo 155 V6 Ti DTM ex Nicola Larini in livrea arancione Jägermeister, la Maserati MCXtrema, e due Ferrari: una 430 Challenge con carrozzeria bicolore verde e una 488 GT3 in loco grazie a Kessel Racing. In aggiunta: musica, ristoro con food & beverage di qualità, stuoie e cuscinoni colorati — sotto un caldo sole settembrino — affacciati sul percorso. Sul nastro asfaltato, la qualità dei mezzi iscritti non è stato certo da meno dell’hospitality. Anzi. Abbiamo visto davvero un po’ di tutto, senza regole, senza categorie, senza limiti. Una filosofia che, inquadrata negli inviti strettamente personali ricevuti dai partecipanti con la frase “only cool cars allowed”, ha costituito uno dei pilastri che hanno fatto e ci auguriamo faranno la fortuna di Tutto Bene qualora il formata sarà riproposto nel futuro prossimo. Il potenziale è davvero molto elevato e chi organizza senza dubbio ci sa fare. Staremo a vedere.

I mezzi di Tutto Bene. In questa hillclimb nostrana, come anticipato in apertura scevra da rilevamenti cronometrici, a dare forse il maggior spettacolo, con i loro V12 mefistofelici, una Maserati MC12 Corsa e una Ferrari 812 Competizione A. Presenti poi, tra le altre: una Ferrari Daytona SP3, un buggy Century Racing CR6-T pronto per la Dakar, tante Porsche 911 — tra cui due S/T nuove di zecca e una 901 Gruppo 4 — una Lamborghini Diablo GT — che sembrava essere uscita il giorno prima dalla fabbrica di Sant’Agata Bolognese — e una Huracán Sterrato, due Dallara, una KTM X-Bow GT-XR, una Nissan Skyline GT-R R34, una BMW M3 (E30), una Ford RS200, due Subaru Impreza STi — una delle quali con specifiche da gara — una Lancia Delta Integrale 8V in abito Brooklyn su misura, una MC20 Club Italia, la Porsche 911 Turbo by Lanzante con il V6 turbo ex Formula 1 di Automobili Amos, l’Alfa Romeo 8C Competizione con cambio manuale di Officine Fioravanti — il team ha messo a disposizione anche l’(un)safety car, una Mitsubishi Pajero Evo — e una Mercedes-AMG GT.