Sergio Marchionne
La Ferrari farà una supercar elettrica
"Se qualcuno fa una supercar elettrica, la Ferrari sarà la prima: la faremo, è un atto dovuto. E sarà la più veloce sul mercato". Sergio Marchionne torna a parlare dal Salone di Detroit. E lo fa partendo dalla Rossa. A chi gli chiedeva se la Ferrari elettrica sarà nel prossimo piano industriale, l'ad del gruppo FCA ha risposto: "Potrebbe". Accanto a una possibilità, arriva una conferma: "La Suv Ferrari arriverà entro il 2020". Il presidente del Cavallino, che nei giorni scorsi aveva parlato delle elettriche e dell'aumento della loro diffusione ("entro il 2025", aveva detto l'ad, "la metà delle auto nel mondo sarà elettrificata"), si è espresso anche sugli standard delle emissioni Usa. "L'amministrazione Trump sembra avere un approccio differente sulle auto rispetto alla precedente gestione", ha detto Marchionne. "Mi aspetto un rilassamento degli standard. Credo che ci sia un riallineamento del settore con il governo che non vedevamo da un po'".
I rapporti con Trump. Dall'amministrazione Trump e dalle sue politiche economiche e fiscali FCA sta beneficiando, tanto da aver annunciato investimenti e anche bonus per i dipendenti. "La riforma voluta dal presidente e approvata lo scorso dicembre è stata una scelta intelligente e funzionerà", ha aggiunto Marchionne. "L'iniziativa non ha nemmeno 60 giorni e ha già visto la reazione da parte nostra e di altre società nell'aumentare i salari dei dipendenti e altro. Tra un paio di anni si vedranno i risultati di quello che stiamo facendo adesso".
Niente matrimoni in vista. Analisti e cronisti sono poi tornati a chiedergli delle alleanze. "FCA sta decollando, sta facendo altro e deve fare altro", ha ribadito Marchionne, sottolineando che "non possiamo aspettare che questo famigerato matrimonio avvenga. Non mi interessa e di certo non accadrà mentre sono qui. Abbiamo cercato un consolidamento nel 2015, ma è stato un concetto abusato dal mercato. Siamo stati onesti intellettualmente nel posizionare il problema: l'industria non ha reagito e ora andiamo avanti".
Occupazione e nuovi modelli. A chi gli chiedeva della possibilità della piena occupazione degli stabilimenti in Italia nel 2018, l'ad ha risposto: "Non non lo so: dobbiamo prima completare lo sviluppo di Alfa Romeo e Maserati". Il ceo ha confermato che "gli investimenti stanno già prendendo piede adesso per l'ampliamento della gamma. È più intelligente fare quello che il resto. Le piattaforme sono già stabilite. C'è tanto lavoro da fare. La cosa importante è avere le idee chiare su cosa costruire d'ora in poi". Marchionne non ha dubbi: bisogna andare incontro alla domanda di Suv. "Il segmento E (le grosse berline, ndr) è sempre stato forte, ma ormai i numeri si stanno restringendo. Bisogna andare su altre tipologie di veicoli come le Suv. C'è la possibilità che facciamo qualcosa d'altro oltre la Stelvio, sulla stessa architettura. L'impegno come lo abbiamo preso qui negli Stati Uniti, lo prendiamo anche in Italia. Negli Usa stiamo aumentando l'organico a 60.000 unità, adesso aggiungiamo altri 2.500 addetti (all'impianto di Warren, in Michigan, ndr). Se lo gestiamo bene, questo tipo di futuro arriverà anche in Italia. Dateci il tempo per farlo".
La reazione in Borsa. Dopo il rally dei giorni scorsi, in cui il titolo FCA era arrivato a toccare quota 19,54 euro, le parole di Marchionne hanno raffreddato i mercati: oggi a Piazza Affari il valore delle azioni è sceso a 18,73 euro, lasciando sul terreno il 4,15%.