Camion e furgoni, in Europa vendite in forte calo a febbraio
Prosegue anche a febbraio la parabola discendente del mercato europeo di camion e furgoni, penalizzata sempre più dalla crisi di semiconduttori e componenti vari, ulteriormente aggravata dall'invasione russa dell'Ucraina. Secondo i dati dell'Acea, l'Associazione dei costruttori del Vecchio Continente, a febbraio sono stati immatricolati complessivamente 131.874 veicoli commerciali e industriali con un calo del 15,7%, più o meno analogo al risultato del bimestre che ha fatto segnare un rosso del 13,5% (257.127 unità). Si tratta dell'ottavo mese consecutivo di contrazione e come nelle precedenti occasioni è soprattutto il segmento dei van a trainare al ribasso. In perdita anche i quattro mercati chiave: Spagna (-23,3%), Francia (-21,4%), Germania (-8,1%) e Italia (-4,8%).
Scarica il Pdf dell'Acea (in inglese) con le immatricolazioni di febbraio 2022 nell'Ue
Camion oltre 3,5 tonnellate. A febbraio in Europa sono stati venduti 23.124 nuovi autocarri medi e pesanti, pari a un decremento dell'1,5% rispetto all'analogo periodo di un anno fa. Perdite a due cifre si segnalano in diversi Paesi dell'Europa centrale, che hanno trascinato al ribasso la performance complessiva della regione. In crescita, invece, i maggiori mercati dell'Europa occidentale: Germania (+5,9%), Italia (+2,6%), Francia (+2,1%) e Spagna (+0,2%).
Truck oltre 16 tonnellate. In questo contesto di generale contrazione, il mercato degli autocarri pesanti oltre le 16 tonnellate tiene e va in controtendenza, conquistando un +0,4% con 19.690 unità vendute. Fatta eccezione per l'Italia che lascia sul terreno un -0,7%, tutti le piazze principali hanno contribuito positivamente: Germania (+11,8%), Francia (+6,4%) e Spagna (+3,7%). Per contro, la Polonia - che rappresenta il più grande mercato dell'Europa centrale - ha registrato un calo a doppia cifra (-17,9%).
Autobus e pullman. Le immatricolazioni di autobus e pullman oltre le 3,5 tonnellate, sempre secondo le elaborazioni dell'Acea, nel secondo mese del 2022 sono diminuite del 12,9%, contando 1.851 unità. Tra i quattro mercati chiave, l'Italia ha registrato guadagni a doppia cifra (+32,1%), seguita dalla Spagna (+7,1%). Francia e Germania, invece, hanno subito perdite consistenti (rispettivamente -20,2% e -18,3%).
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