Tesla Supercharger
Stangata sulle elettriche ferme in ricarica
La Tesla ha introdotto una nuova "congestion fee" per i Supercharger americani: in buona sostanza, la Casa di Elon Musk addebita un dollaro extra per ogni minuto di sosta dopo che la batteria dell’auto ha raggiunto il 90% di carica. Al momento, questa tariffa è attiva come sperimentazione su un numero limitato di stazioni Supercharger negli Stati Uniti, ma verrà estesa al resto della rete di ricarica nelle prossime settimane.
Soluzione drastica. La congestion fee nasce con l’obiettivo di accelerare il processo di ricarica del maggior numero di auto possibile, riducendo lo stazionamento prolungato di macchine che hanno già fatto il "pieno". Già qualche anno fa, nel 2019, la Tesla aveva introdotto il limite di carica all’80% nelle stazioni più frequentate: una scelta giustificata dal fatto che molti utenti non ripristinano l'accumulatore al 100% e che l'ultimo 20% procede molto più lentamente.
Cinque minuti per liberare la colonnina. La congestion fee prende il posto della tariffa di occupazione ("idle fee") già in vigore in tutta la rete Supercharger: al momento, l'idle prevede un costo di 50 centesimi se vengono occupati più della metà dei punti di una stazione di ricarica, o di 1 euro se risultano tutti impegnati. Con la congestion cambiano le regole: quando la batteria dell'auto raggiunge il 90% di carica l’utente riceve una notifica sulla propria app e da quel momento ha cinque minuti di tempo per liberare lo stallo prima che scatti l'addebito, a prescindere dal numero di colonnine occupate.