Colonnine di ricarica
Superati i 50 mila punti di ricarica, ma i problemi sono ancora tanti
Continua a crescere la rete di ricarica in Italia: al 31 dicembre 2023, erano presenti 50.678 punti a uso pubblico, in aumento del 38% rispetto al 2022. Il risultato è che nell’86% del territorio nazionale, nel raggio di 10 km, è presente almeno un punto di ricarica, valore che può superare quota 2.000 avvicinandosi alle metropoli. È quanto emerge dal monitoraggio trimestrale dell’associazione Motus-E, che sottolinea come il numero di connettori sia raddoppiato dal 2021.
Dove sono più diffuse. La Lombardia si conferma la regione leader (con 9.395 prese), davanti a Piemonte (5.169), Veneto (4.914), Lazio (4.659) ed Emilia-Romagna (4.253). Tra le città, Roma comanda a 3.588, seguita da Milano (2.883) e Napoli (2.652). La classifica cambia, però, se consideriamo il numero di punti per chilometro quadrato di superficie, col capoluogo campano sul gradino più alto del podio (225 punti ogni 100 km²), davanti alla città meneghina (183 punti) e alla capitale (67 punti ogni 100 km²). Si irrobustisce l'infrastruttura anche in autostrada, con 932 punti (496 nel 2022), il 61% dei quali con potenza superiore ai 150 kW, così che un’area di servizio su tre è dotata di colonnine.
Aspetti positivi. Con 23 punti di ricarica a uso pubblico ogni 100 auto elettriche circolanti, l’infrastruttura italiana si conferma davanti a quella di Francia (14 punti), Germania (10) e Regno Unito (10). Il nostro Paese è davanti anche considerando solo i punti veloci in corrente continua: (3,4 ogni 100 elettriche circolanti) contro Francia (2,1), Germania (2), Regno Unito (1,5). Rispetto alla lunghezza totale della rete stradale siamo in testa con una media di un punto ogni 5 km, precedendo Regno Unito (ogni 6 km), Germania (ogni 7 km) e Francia (ogni 9 km).
Restano vari problemi. Diverse, però, sono le incognite. Anzitutto, il 18% delle infrastrutture installate è inutilizzabile, perché la burocrazia impedisce il collegamento alla rete da parte dei distributori di energia. E la distribuzione è disomogenea, col Nord al 58%, seguito da Sud e Isole al 23%, e dal Centro al 19%: insomma, lo Stivale è spaccato in tre. Senza considerare che numerose colonnine sono inservibili a causa di inefficienze, vandalismi e soste vietate. Pochissime, inoltre, sono le paline veloci: su 50.678, ben 43.564 hanno una potenza inferiore a 50 kW (esigendo tempi lunghi per il “pieno”), mentre solo 4.579 vanno da 50 a 149 kW, e 2.535 da 150 kW in su. Per quanto riguarda le prese in autostrada, manca la pubblicazione da parte di quasi tutti i concessionari dei bandi previsti per l’installazione delle stazioni. Non ultimo, si attende da tempo lo sblocco delle risorse del Piano nazionale ripresa resilienza dedicate alla rete di ricarica: nessuna novità dal ministero dell’Ambiente.