Regno Unito
Il governo ribadisce: nessun incentivo per le auto elettriche
Il settore automobilistico britannico ha chiesto per mesi una svolta nelle politiche del Regno Unito e un ritorno all'erogazione di incentivi per le auto elettriche. A Downing Street, però, non pare proprio che ci sia l'intenzione di dare soddisfazione ai costruttori. Infatti, il budget di primavera varato dal cancelliere dello scacchiere Jeremy Hunt (ricopre un ruolo simile a quello che una volta in Italia era il ministro delle Finanze) non prevede alcuna risorsa per accelerare l'adozione della mobilità alla spina. In pratica, il governo ha previsto delle agevolazioni solo per le flotte e le società, ma assolutamente nulla per il canale dei privati.
Dure critiche. Hunt non ha fatto alcun cenno neanche alla possibilità che in un futuro prossimo venga ripristinato uno schema di incentivi che ormai manca da oltre un anno e mezzo: l'esecutivo guidato da Rishi Sunak ha cancellato i sussidi, improvvisamente e a sorpresa, nel mese di giugno del 2022, attribuendo la decisione alla continua crescita delle vendite e all'affermazione delle elettriche come fenomeno ormai di massa. Il cancelliere è stato così costretto a subire un'ondata di critiche. E non soltanto perché la maggior parte delle misure annunciate sono state lette come di corto respiro e funzionali a salvare le attuali prospettive elettorali del governo conservatore. L'associazione di settore Smmt, infatti, ha parlato di occasione persa, mentre alcuni manager come James Taylor della Vauxhall hanno sottolineato le difficoltà dell'intero settore nel sostenere l'offerta di elettriche senza adeguati incentivi, a fronte dell'obiettivo imposto dal governo di accrescere il peso delle Bev nel mercato all'80% delle vendite totali per il 2030.