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Industria e Finanza

Stellantis
Termoli, addio al reparto Fire

Rosario Murgida
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Stellantis - Termoli, addio al reparto Fire

16 giugno 2025: una data che - purtroppo - entrerà negli annali dell'auto italiana. Lunedì prossimo, infatti, verrà smantellato un pezzo storico della nostra industria: Stellantis ha comunicato alle organizzazioni sindacali la chiusura definitiva del reparto che a Termoli ha prodotto per decenni il Fire: un propulsore che ha segnato, come ben pochi altri, le capacità tecnologiche e innovative della Fiat. "Si chiude una pagina importante della nostra storia, un reparto che ha visto passare generazioni di lavoratori, impegno, sudore e orgoglio", ha scritto la Uilm in una comunicazione inviata ai lavoratori della fabbrica molisana. 

Dal 1985 a oggi. La Uilm ha voluto ricordare anche la storia del propulsore. La produzione del Fire (acronimo di Fully Integrated Robotized Engine) inizia nel 1985 con una cerimonia alla presenza del presidente dell'allora Fiat, Gianni Agnelli, e del presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Vittorio Ghidella è al timone della Casa torinese e, soprattutto, è l'epoca del rilancio successivo alla crisi conclusa con la marcia dei Quarantamila: un periodo di grande fermento ingegneristico a Torino e di importanti innovazioni sul fronte sia del prodotto auto, sia delle tecnologie. E il Fire è proprio una di queste. Frutto del lavoro di una squadra di tecnici guidata dall'ingegnere Stefano Iacoponi, sostituisce il motore 903/100 risalente agli anni 50.

Una leggenda. Più compatto, più leggero, più semplice da assemblare e, ovviamente, al passo con i nuovi tempi, il Fire è in linea con la necessità di garantire migliori prestazioni, consumi ridotti e maggiore affidabilità per le utilitarie al centro della gamma Fiat. In 35 anni, Termoli ha sfornato circa 23 milioni di propulsori per modelli non solo Fiat (Panda, Punto, Uno, 500 per citarne solo alcuni), ma anche Alfa Romeo, Lancia e Jeep. Dopo la fine della produzione nel 2020, il reparto era stato convertito per attività legate al motore FireFly, ma da lunedì cesseranno anche le ultime operazioni. La Uilm segnala che "nei prossimi 30-45 giorni potrebbero esserci attività residue con il coinvolgimento di alcuni lavoratori", ma conferma l'impegno per il rilancio della fabbrica molisana: "Dopo il rinnovo contrattuale, il nostro obiettivo è portare nuove produzioni a Termoli per garantire futuro e dignità al territorio". Dal 2026, il sito produrrà 300 mila cambi eDCT per auto ibride, mentre non si sa ancora nulla del progetto per la realizzazione di una "gigafactory" in capo ad Automotive Cells Company.